La restituzione prospettica di un’unica prospettiva produce solo uno tra gli infiniti, possibili modelli reali. Come sappiamo, infatti, esistono infiniti modelli reali e infiniti centri di proiezione compatibili con la prospettiva data, a sua volta affetta da “errori” di vario tipo: indotti volutamente dall’artista, dovuti all’imprecisione del riporto del bozzetto, di rilievo. Pertanto, è necessario definire alcune ipotesi sulla forma degli oggetti rappresentati: spesso si procede per tentativi, con modalità ricorsiva, nel tentativo di raggiungere il miglior compromesso tra le varie ipotesi fatte. Il software Euclid effettua la restituzione prospettica prendendo in esame, assieme, tutte le ipotesi, potendo anche assegnare loro un peso. Può eseguire restituzioni di prospettive piane o poste su superfici curve, solide o anamorfiche, purché contenenti rappresentazioni di oggetti tridimensionali e/o figure piane geometricamente riconoscibili e precisabili. Euclid è scritto in linguaggio Pascal e consta attualmente di oltre seimila linee di codice, essendo ancora suscettibile di ampi sviluppi ed evoluzioni. Una delle motivazioni che hanno spinto alla sua concezione, e al successivo sviluppo, consisteva nell’interesse di verificare se fosse effettivamente possibile definire un unico algoritmo generale che consentisse di restituire una prospettiva generica senza l’utilizzo dei metodi classici ma semplicemente adottando i fondamenti della geometria euclidea e il principio di proiezione e sezione. Il software Euclid opera ricorsivamente – anche con migliaia di iterazioni – sulla continua verifica di regole compositive imposte a un modello reale in continua deformazione, confrontato con la sua rappresentazione prospettica, adottando un centro di proiezione anch’esso in continua traslazione nelle tre coordinate dello spazio. Se e quando tutte le regole sono rispettate (a meno di uno scarto quadratico medio ritenuto accettabile), il modello reale così trovato rappresenterà la restituzione della prospettiva data dalla posizione attuale del centro di proiezione individuato in quell’istante.

La restituzione di prospettive architettoniche su superfici curve : esempio d’uso del software Euclid

TREVISAN, CAMILLO
2017-01-01

Abstract

La restituzione prospettica di un’unica prospettiva produce solo uno tra gli infiniti, possibili modelli reali. Come sappiamo, infatti, esistono infiniti modelli reali e infiniti centri di proiezione compatibili con la prospettiva data, a sua volta affetta da “errori” di vario tipo: indotti volutamente dall’artista, dovuti all’imprecisione del riporto del bozzetto, di rilievo. Pertanto, è necessario definire alcune ipotesi sulla forma degli oggetti rappresentati: spesso si procede per tentativi, con modalità ricorsiva, nel tentativo di raggiungere il miglior compromesso tra le varie ipotesi fatte. Il software Euclid effettua la restituzione prospettica prendendo in esame, assieme, tutte le ipotesi, potendo anche assegnare loro un peso. Può eseguire restituzioni di prospettive piane o poste su superfici curve, solide o anamorfiche, purché contenenti rappresentazioni di oggetti tridimensionali e/o figure piane geometricamente riconoscibili e precisabili. Euclid è scritto in linguaggio Pascal e consta attualmente di oltre seimila linee di codice, essendo ancora suscettibile di ampi sviluppi ed evoluzioni. Una delle motivazioni che hanno spinto alla sua concezione, e al successivo sviluppo, consisteva nell’interesse di verificare se fosse effettivamente possibile definire un unico algoritmo generale che consentisse di restituire una prospettiva generica senza l’utilizzo dei metodi classici ma semplicemente adottando i fondamenti della geometria euclidea e il principio di proiezione e sezione. Il software Euclid opera ricorsivamente – anche con migliaia di iterazioni – sulla continua verifica di regole compositive imposte a un modello reale in continua deformazione, confrontato con la sua rappresentazione prospettica, adottando un centro di proiezione anch’esso in continua traslazione nelle tre coordinate dello spazio. Se e quando tutte le regole sono rispettate (a meno di uno scarto quadratico medio ritenuto accettabile), il modello reale così trovato rappresenterà la restituzione della prospettiva data dalla posizione attuale del centro di proiezione individuato in quell’istante.
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