Sul progetto per Euralille si è molto scritto. Tuttavia tornare a ragionare su di esso, a un quarto di secolo dal momento in cui fu concepito, può forse aiutare a cogliere il valore di attualità di almeno due tra i suoi principali nuclei programmatici: da una parte, l’assunzione delle infrastrutture della mobilità quali elementi costitutivi della figurazione di un’intera parte di città; dall’altra, la capacità di inventare «luoghi per la vita post-metropolitana […] che ne esprimano e riflettano il tempo, il movimento […]», per dirla con Massimo Cacciari. A partire dal ridisegno (condotto dall’autore con G. Grispan) delle diverse fasi dell’elaborazione del progetto OMA, il saggio esamina la concatenazione di operazioni che portano ad una progressiva ridefinizione della composizione dell’insieme in rapporto agli obiettivi generali posti dal bando iniziale, ai vincoli imposti dal contesto fisico e procedurale, alle regole interne al progetto. Compiere un’indagine intorno alle varie fasi di elaborazione consente di riportare al centro dell’attenzione non tanto l’opera realizzata, come i saggi e gli articoli dedicati a questo progetto hanno in genere fatto, quanto il lungo processo che caratterizza questo progetto di Koolhaas. Nel caso di Euralille, più che dare una lettura conclusa e dell’immagine finita dell’opera, appare interessante analizzare i continui adattamenti della forma del progetto alle necessità esterne dettate di volta in volta da motivi tecnici, infrastrutturali, economici. Il progetto risponde alle contingenze via via emergenti, modificandosi, riassestanddosi e in qualche modo sempre più radicandosi nel luogo attraverso i vari passaggi della sua elaborazione.
Euralille : il tempo del progetto
	
	
	
		
		
		
		
		
	
	
	
	
	
	
	
	
		
		
		
		
		
			
			
			
		
		
		
		
			
			
				
				
					
					
					
					
						
							
						
						
					
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
			
			
		
		
		
		
	
Mauro Marzo
			2016-01-01
Abstract
Sul progetto per Euralille si è molto scritto. Tuttavia tornare a ragionare su di esso, a un quarto di secolo dal momento in cui fu concepito, può forse aiutare a cogliere il valore di attualità di almeno due tra i suoi principali nuclei programmatici: da una parte, l’assunzione delle infrastrutture della mobilità quali elementi costitutivi della figurazione di un’intera parte di città; dall’altra, la capacità di inventare «luoghi per la vita post-metropolitana […] che ne esprimano e riflettano il tempo, il movimento […]», per dirla con Massimo Cacciari. A partire dal ridisegno (condotto dall’autore con G. Grispan) delle diverse fasi dell’elaborazione del progetto OMA, il saggio esamina la concatenazione di operazioni che portano ad una progressiva ridefinizione della composizione dell’insieme in rapporto agli obiettivi generali posti dal bando iniziale, ai vincoli imposti dal contesto fisico e procedurale, alle regole interne al progetto. Compiere un’indagine intorno alle varie fasi di elaborazione consente di riportare al centro dell’attenzione non tanto l’opera realizzata, come i saggi e gli articoli dedicati a questo progetto hanno in genere fatto, quanto il lungo processo che caratterizza questo progetto di Koolhaas. Nel caso di Euralille, più che dare una lettura conclusa e dell’immagine finita dell’opera, appare interessante analizzare i continui adattamenti della forma del progetto alle necessità esterne dettate di volta in volta da motivi tecnici, infrastrutturali, economici. Il progetto risponde alle contingenze via via emergenti, modificandosi, riassestanddosi e in qualche modo sempre più radicandosi nel luogo attraverso i vari passaggi della sua elaborazione.| File | Dimensione | Formato | |
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