Il contributo intende offrire una riflessione sulle dinamiche e sugli impatti territoriali e ambientali generati dall’espansione delle monocolture agricole, nello specifico la viticoltura. Tali considerazioni costituiscono l’esito di uno studio, condotto presso il Dppac dell’Università IUAV di Venezia, che si è proposto di quantificare e mappare i cambiamenti d’uso del suolo innescati dall’impianto di nuovi vigneti finalizzati alla produzione di Prosecco, lo spumante italiano attualmente più esportato al mondo. La «prosecchizzazione» del Veneto, intesa come progressiva sostituzione di seminativi, prati, pascoli e aree boscate con nuove superfici vitate, è oggetto di un intenso e conflittuale dibattito pubblico, in larga parte alimentato da preoccupazioni relative alla riduzione della biodiversità, alla degradazione paesaggistica e ai dissesti idro-geologici, ma anche agli impatti sulla salute pubblica derivanti dall’uso massiccio di prodotti chimici di sintesi. In un territorio caratterizzato, a partire dagli anni Settanta, da importanti dinamiche socio-economiche che hanno portato alla nascita della città diffusa, la prosecchizzazione in corso ne costituisce, di fatto, una sua recente evoluzione. Lo studio ha riguardato i 32 Comuni della Provincia di Treviso ricadenti nell’ambito delle DOCG del Prosecco, con un’analisi quantitativa condotta in ambiente GIS a partire dai dati della Carta della Copertura del Suolo della Regione Veneto (2007 e 2012) e dallo Schedario Viticolo Veneto (2016) fornito dall’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura. Al di là del caso specifico relativo al Veneto e al vino Prosecco, il contributo si prefigge di stimolare un dibattito su tali specifiche pratiche d’uso del suolo e sulle relative conseguenze territoriali, rinnovando in parte - in prospettiva teorica e di regolamentazione - la visione “classica” che legge il consumo di suolo quale prevalente espansione delle superfici urbanizzate a detrimento di quelle agricole e naturali.

Monocolture agricole e consumo di suolo. Considerazioni a partire dal caso dei territori di produzione del Prosecco

Basso, Matteo
2018-01-01

Abstract

Il contributo intende offrire una riflessione sulle dinamiche e sugli impatti territoriali e ambientali generati dall’espansione delle monocolture agricole, nello specifico la viticoltura. Tali considerazioni costituiscono l’esito di uno studio, condotto presso il Dppac dell’Università IUAV di Venezia, che si è proposto di quantificare e mappare i cambiamenti d’uso del suolo innescati dall’impianto di nuovi vigneti finalizzati alla produzione di Prosecco, lo spumante italiano attualmente più esportato al mondo. La «prosecchizzazione» del Veneto, intesa come progressiva sostituzione di seminativi, prati, pascoli e aree boscate con nuove superfici vitate, è oggetto di un intenso e conflittuale dibattito pubblico, in larga parte alimentato da preoccupazioni relative alla riduzione della biodiversità, alla degradazione paesaggistica e ai dissesti idro-geologici, ma anche agli impatti sulla salute pubblica derivanti dall’uso massiccio di prodotti chimici di sintesi. In un territorio caratterizzato, a partire dagli anni Settanta, da importanti dinamiche socio-economiche che hanno portato alla nascita della città diffusa, la prosecchizzazione in corso ne costituisce, di fatto, una sua recente evoluzione. Lo studio ha riguardato i 32 Comuni della Provincia di Treviso ricadenti nell’ambito delle DOCG del Prosecco, con un’analisi quantitativa condotta in ambiente GIS a partire dai dati della Carta della Copertura del Suolo della Regione Veneto (2007 e 2012) e dallo Schedario Viticolo Veneto (2016) fornito dall’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura. Al di là del caso specifico relativo al Veneto e al vino Prosecco, il contributo si prefigge di stimolare un dibattito su tali specifiche pratiche d’uso del suolo e sulle relative conseguenze territoriali, rinnovando in parte - in prospettiva teorica e di regolamentazione - la visione “classica” che legge il consumo di suolo quale prevalente espansione delle superfici urbanizzate a detrimento di quelle agricole e naturali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/273477
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