L'Universal Design-UD è un principio di “progettazione di ambienti e prodotti utilizzabili da tutti, nella maggior estensione possibile, senza necessità di adattamenti o ausili speciali” (Ronald Mace,1985), divenuto tema di interesse di moltissimi addetti ai lavori nell'ambito dell'edilizia: non solo perché afferma un principio oggettivamente giusto (l’accessibilità all'utenza ampliata) ma anche perché presuppone un nuovo modo di progettare e di adeguare il costruito. Gli strumenti normativi a disposizione dei progettisti per realizzare l'accessibilità ampliata sono lacunosi, in quanto, fondamentalmente, si avvalgono dell'aggiunta di ausili speciali o adattamenti al costruito, separando così l'utente disabile dall'utente-standard. L'UD, invece, presuppone una progettazione e un adeguamento unici e inclusivi per tutti. Il capitolo descrive le rinnovate esigenze dell'utenza ampliata alla luce dei recenti studi sviluppati in seno all'EIDD-Design for All Europe. Le definizioni di "barriera architettonica" e di "accessibilità" secondo le attuali leggi e norme italiane e secondo i principi codificati dell’UD vengono confrontati in tabelle comparative al fine di evidenziare le differenze e gli elementi in comune. Vengono poi elencate quelle norme vigenti (i passaggi specifici) che soddisfano i requisiti dell’UD, al fine di evidenziare i punti di forza e le lacune rispetto agli attuali vincoli normativi. Infine, le esigenze dell'utenza ampliata e i requisiti contenuti nella nell'apparato normativo italiano vengono sinteticamente descritti in base alle differenti categorie di utenti svantaggiati.
Architectural Barriers vs Universal Design = Barriere architettoniche vs Universal Design
Elena Giacomello;Federica Alberti;Dario Trabucco
2018-01-01
Abstract
L'Universal Design-UD è un principio di “progettazione di ambienti e prodotti utilizzabili da tutti, nella maggior estensione possibile, senza necessità di adattamenti o ausili speciali” (Ronald Mace,1985), divenuto tema di interesse di moltissimi addetti ai lavori nell'ambito dell'edilizia: non solo perché afferma un principio oggettivamente giusto (l’accessibilità all'utenza ampliata) ma anche perché presuppone un nuovo modo di progettare e di adeguare il costruito. Gli strumenti normativi a disposizione dei progettisti per realizzare l'accessibilità ampliata sono lacunosi, in quanto, fondamentalmente, si avvalgono dell'aggiunta di ausili speciali o adattamenti al costruito, separando così l'utente disabile dall'utente-standard. L'UD, invece, presuppone una progettazione e un adeguamento unici e inclusivi per tutti. Il capitolo descrive le rinnovate esigenze dell'utenza ampliata alla luce dei recenti studi sviluppati in seno all'EIDD-Design for All Europe. Le definizioni di "barriera architettonica" e di "accessibilità" secondo le attuali leggi e norme italiane e secondo i principi codificati dell’UD vengono confrontati in tabelle comparative al fine di evidenziare le differenze e gli elementi in comune. Vengono poi elencate quelle norme vigenti (i passaggi specifici) che soddisfano i requisiti dell’UD, al fine di evidenziare i punti di forza e le lacune rispetto agli attuali vincoli normativi. Infine, le esigenze dell'utenza ampliata e i requisiti contenuti nella nell'apparato normativo italiano vengono sinteticamente descritti in base alle differenti categorie di utenti svantaggiati.File | Dimensione | Formato | |
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