Le città sono il luogo del paradosso: da un lato sono considerate importanti opportunità per la crescita e lo sviluppo dei paesi europei, ove sono concentrate ricchezza, sapere e capacità tecniche. Allo stesso tempo molti contesti urbani sono caratterizzati da problemi quali disoccupazione, emarginazione sociale ed economica, criminalità, povertà e degrado ambientale. Le aree urbane possono divenire quindi le sedi deputate per il perseguimento degli obiettivi comuni europei quali la riqualificazione materiale e ambientale, l’integrazione sociale, l’imprenditorialità e l’occupazione. All’interno di questo quadro di azione, i Programmi di Iniziativa Comunitaria (Pic) Urban intervengono a favore di zone circoscritte in situazione di grave degrado per contribuire alla coesione economica, alla crescita sostenibile e alla competitività delle città europee. Tali programmi, organizzati secondo alcune direttrici di spesa, sono caratterizzati da notevole complessità e chiamano in causa una pluralità di obiettivi, soggetti, risorse, azioni. Il processo decisionale che conduce alla costruzione di un programma Urban è caratterizzato da notevole incertezza: in tale contesto la valutazione è chiamata ad assolvere un duplice fondamentale ruolo. In primo luogo, la valutazione aiuta a comprendere le esigenze del sito urbano in crisi e definisce gli obiettivi da perseguire e la loro importanza. Successivamente, alla valutazione è chiesto di divenire un elemento chiarificatore della strategia contenuta nei programmi, volto ad esplicitare le motivazioni e la portata delle scelte operate per una loro condivisione a più alto livello. La valutazione deve anche garantire un’efficiente distribuzione dei finanziamenti attraverso forme concorsuali attivate dal legislatore. La “valutazione istituzionalizzata” assume quindi forme e ruoli diversi all’interno del processo decisionale, impiega tecniche e modelli valutativi eterogenei mutuati dalla produzione scientifica. L’obiettivo del presente contributo è la verifica del ruolo della valutazione nei Pic Urban all’interno del processo decisionale che coinvolge i soggetti proponenti e i soggetti attuatori, evidenziando, attraverso l’esame di alcuni casi studio, quali sono gli scostamenti tra teoria e prassi.

“Il ruolo della valutazione nei Programmi di Iniziativa Comunitaria Urban II. Alcune esperienze a confronto”

L. Gabrielli
2004-01-01

Abstract

Le città sono il luogo del paradosso: da un lato sono considerate importanti opportunità per la crescita e lo sviluppo dei paesi europei, ove sono concentrate ricchezza, sapere e capacità tecniche. Allo stesso tempo molti contesti urbani sono caratterizzati da problemi quali disoccupazione, emarginazione sociale ed economica, criminalità, povertà e degrado ambientale. Le aree urbane possono divenire quindi le sedi deputate per il perseguimento degli obiettivi comuni europei quali la riqualificazione materiale e ambientale, l’integrazione sociale, l’imprenditorialità e l’occupazione. All’interno di questo quadro di azione, i Programmi di Iniziativa Comunitaria (Pic) Urban intervengono a favore di zone circoscritte in situazione di grave degrado per contribuire alla coesione economica, alla crescita sostenibile e alla competitività delle città europee. Tali programmi, organizzati secondo alcune direttrici di spesa, sono caratterizzati da notevole complessità e chiamano in causa una pluralità di obiettivi, soggetti, risorse, azioni. Il processo decisionale che conduce alla costruzione di un programma Urban è caratterizzato da notevole incertezza: in tale contesto la valutazione è chiamata ad assolvere un duplice fondamentale ruolo. In primo luogo, la valutazione aiuta a comprendere le esigenze del sito urbano in crisi e definisce gli obiettivi da perseguire e la loro importanza. Successivamente, alla valutazione è chiesto di divenire un elemento chiarificatore della strategia contenuta nei programmi, volto ad esplicitare le motivazioni e la portata delle scelte operate per una loro condivisione a più alto livello. La valutazione deve anche garantire un’efficiente distribuzione dei finanziamenti attraverso forme concorsuali attivate dal legislatore. La “valutazione istituzionalizzata” assume quindi forme e ruoli diversi all’interno del processo decisionale, impiega tecniche e modelli valutativi eterogenei mutuati dalla produzione scientifica. L’obiettivo del presente contributo è la verifica del ruolo della valutazione nei Pic Urban all’interno del processo decisionale che coinvolge i soggetti proponenti e i soggetti attuatori, evidenziando, attraverso l’esame di alcuni casi studio, quali sono gli scostamenti tra teoria e prassi.
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