Il saggio descrive la nuova condizione territoriale relativa ai piccoli aeroporti italiani e in modo particolare il rapporto sfrangiato, casuale che tali recinti hanno in relazione ad alcune condizioni insediative che intorno ad essi si sono sviluppate. Il testo mette in evidenza come da un lato l’avanzare delle periferie urbane, dall’altro la presenza di sistemi infrastrutturali quali tangenziali e nodi autostradali rendono opaco e poco leggibile alcuni di tali inner city airport quale ingresso alle città. Sono proprio la scala ridotta e le innovazioni introdotte dalle nuove tecniche di atterraggio a rendere questi recinti, considerati obsoleti dalla ingegneria aerospaziale, interessanti dal punto di vista dell’architettura della città. Leggere, infatti, tali recinti in relazione ai pezzi di città limitrofi significa includerli in nuove seppur indefinite forme urbane. Il testo introduce l’interpretazione di tali recinti quali manufatti da riutilizzare in progetti di parchi urbani in cui gli stessi bordi e le superfici aeroportuali rappresentano i materiali per nuovi progetti senza rinunciare alla originaria destinazione d’uso. Il saggio è parte del volume Piccoli Aeroporti, la cui curatela è affidata alla stessa autrice, frutto di una ricerca nazionale PRIN che analizza e approfondisce il panorama nazionale della rete dei piccoli aeroporti italiani e instaura paralleli e confronti con esempi analoghi europei.
Il mondo sotto le ali
DE MAIO, FERNANDA
2008-01-01
Abstract
Il saggio descrive la nuova condizione territoriale relativa ai piccoli aeroporti italiani e in modo particolare il rapporto sfrangiato, casuale che tali recinti hanno in relazione ad alcune condizioni insediative che intorno ad essi si sono sviluppate. Il testo mette in evidenza come da un lato l’avanzare delle periferie urbane, dall’altro la presenza di sistemi infrastrutturali quali tangenziali e nodi autostradali rendono opaco e poco leggibile alcuni di tali inner city airport quale ingresso alle città. Sono proprio la scala ridotta e le innovazioni introdotte dalle nuove tecniche di atterraggio a rendere questi recinti, considerati obsoleti dalla ingegneria aerospaziale, interessanti dal punto di vista dell’architettura della città. Leggere, infatti, tali recinti in relazione ai pezzi di città limitrofi significa includerli in nuove seppur indefinite forme urbane. Il testo introduce l’interpretazione di tali recinti quali manufatti da riutilizzare in progetti di parchi urbani in cui gli stessi bordi e le superfici aeroportuali rappresentano i materiali per nuovi progetti senza rinunciare alla originaria destinazione d’uso. Il saggio è parte del volume Piccoli Aeroporti, la cui curatela è affidata alla stessa autrice, frutto di una ricerca nazionale PRIN che analizza e approfondisce il panorama nazionale della rete dei piccoli aeroporti italiani e instaura paralleli e confronti con esempi analoghi europei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.