Il clima, sollecitato dai gas clima-alteranti prodotti dai sistemi antropici, genera impatti incerti e differenziati geograficamente, coinvolgendo direttamente le città e i processi di governo del territorio. La pianificazione urbanistica e le scienze del territorio, nei prossimi anni, saranno coinvolte nel trovare soluzioni immediate nei confronti di problemi climatici improvvisi e complessi, causati dall'interazione delle esternalità climatiche anomale con le aree urbane. Questa relazione, laddove il territorio sia vulnerabile, dà luogo all'impatto climatico. Diviene fondamentale quindi, al fine di indirizzare pianificazioni climate proof, saper distinguere e classificare le diverse parti che compongono lo spazio costruito e non costruito, per il livello di vulnerabilità e rischio. In questa prospettiva si dovranno saper rielaborare pratiche di analisi e modelli progettuali per favorire la resilienza urbana. Le nuove tecnologie, connesse alle pratiche e alle tecniche urbanistiche, permettono di modificare i modi con i quali si analizza, si pianifica e si organizza la città mediante informazione spaziale. Questo lavoro muove da queste considerazioni e propone un metodo operativo per classificare le diverse parti che compongono le città, sulla base della loro capacità di resistere ad un impatto climatico. L'identificazione e la perimetrazione delle aree a rischio guida la pianificazione urbanistica nel comprendere come porre rimedio all'impatto climatico, diminuendo le vulnerabilità riscontrate mediante interventi nella prospettiva delle tecniche urbanistiche, capaci di rileggere e valorizzare le caratteristiche del tessuto urbano. In questo contesto, gli spazi urbani dovranno esse (ri)posti in relazione con gli aspetti climatici locali, così come i materiali delle superfici costruite e i servizi ecosistemici forniti dagli elementi naturali, riacquisendo centralità all'interno del progetto urbanistico. Così facendo, l'obbligata fase di adattamento delle città può divenire occasione di rigenerazione delle aree urbane, opportunità di revisione degli elementi dismessi e creazione di nuovi volani di sostenibilità.
Ict, resilienza e pianificazione urbanistica : per adattare le città al clima
Denis Maragno
Writing – Original Draft Preparation
2018-01-01
Abstract
Il clima, sollecitato dai gas clima-alteranti prodotti dai sistemi antropici, genera impatti incerti e differenziati geograficamente, coinvolgendo direttamente le città e i processi di governo del territorio. La pianificazione urbanistica e le scienze del territorio, nei prossimi anni, saranno coinvolte nel trovare soluzioni immediate nei confronti di problemi climatici improvvisi e complessi, causati dall'interazione delle esternalità climatiche anomale con le aree urbane. Questa relazione, laddove il territorio sia vulnerabile, dà luogo all'impatto climatico. Diviene fondamentale quindi, al fine di indirizzare pianificazioni climate proof, saper distinguere e classificare le diverse parti che compongono lo spazio costruito e non costruito, per il livello di vulnerabilità e rischio. In questa prospettiva si dovranno saper rielaborare pratiche di analisi e modelli progettuali per favorire la resilienza urbana. Le nuove tecnologie, connesse alle pratiche e alle tecniche urbanistiche, permettono di modificare i modi con i quali si analizza, si pianifica e si organizza la città mediante informazione spaziale. Questo lavoro muove da queste considerazioni e propone un metodo operativo per classificare le diverse parti che compongono le città, sulla base della loro capacità di resistere ad un impatto climatico. L'identificazione e la perimetrazione delle aree a rischio guida la pianificazione urbanistica nel comprendere come porre rimedio all'impatto climatico, diminuendo le vulnerabilità riscontrate mediante interventi nella prospettiva delle tecniche urbanistiche, capaci di rileggere e valorizzare le caratteristiche del tessuto urbano. In questo contesto, gli spazi urbani dovranno esse (ri)posti in relazione con gli aspetti climatici locali, così come i materiali delle superfici costruite e i servizi ecosistemici forniti dagli elementi naturali, riacquisendo centralità all'interno del progetto urbanistico. Così facendo, l'obbligata fase di adattamento delle città può divenire occasione di rigenerazione delle aree urbane, opportunità di revisione degli elementi dismessi e creazione di nuovi volani di sostenibilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.