Il saggio è incentrato principalmente del paesaggio delle aree limite che, poste tra terra e mare, costituiscono il lungo sistema litoraneo della provincia di Venezia.Tali aree sono caratterizzate dall’alternarsi di zone naturali (lembi di territorio agricolo o ambiti boschivi, residui delle pinete litorali che ne caratterizzavano il paesaggio originario) e di nuclei urbani, generalmente di recente formazione, spesso attestati a ridosso dell’arenile e che ne hanno, in molti casi, completamente trasformato i caratteri. Momento centrale del lavoro riguarda la costruzione di un atlante di luoghi, capace di far emergere gli elementi più significativi del paesaggio, a partire dai quali vengono definiti i criteri per il controllo morfologico delle trasformazioni. La parte progettuale della ricerca assume l’obiettivo della ridefinizione di alcuni tratti di questo paesaggio attraverso operazioni che intervengono principalmente sulla topografia, a volte recuperando le tracce dei palinsesti più antichi, in ogni caso con l’intento di costruire e progettare il forte grado di labilità di questi luoghi e di introdurre strutturati elementi di mediazione fisica e percettiva tra litorale e territorio retrostante. Il progetto si è poi articolato principalmente in due ambiti tematici: le aree dove si concentrano le attività turistico-balneari e le foci di fiumi, cui viene riconosciuto il carattere di testate del sistema litoraneo. Le foci, in particolare, oltre che luoghi dal formidabile potenziale paesistico, vengono intese quali punti di collegamento con le vie d’acqua interne e di accesso alle attrezzature per la nautica da diporto. L'individuazione degli ambiti tematici ha permesso la predisposizione di due abachi di interventi-guida che si propongono di fornire più soluzioni possibili per i diversi temi individuati e che possono essere applicate in punti diversi del litorale. L’intento è stato quello di stabilire delle regole, un vocabolario di materiali e di modi di intervento differenziati ma capaci nello stesso tempo di garantire un criterio di unitarietà nell'approccio al tema, nelle modalità di intervento e anche di superare, proponendo soluzioni alternative, quella che è la prassi delle operazioni di riorganizzazione dei litorali. Il lavoro è parte di una vasta e articolata indagine sul territorio del litorale che la Provincia di Venezia ha promosso e coordinato nel 2001, e a cui hanno partecipato, oltre al DPA e al DU dello IUAV, anche i Dipartimenti di Economia del Turismo e di Scienze Ambientali di Cà Foscari, La Facoltà di Geologia di Trieste, il Coses e la Thetis.

Progetto strategico per il litorale della provincia di Venezia

ROCCHETTO, STEFANO;BOSIO, MONICA
2004-01-01

Abstract

Il saggio è incentrato principalmente del paesaggio delle aree limite che, poste tra terra e mare, costituiscono il lungo sistema litoraneo della provincia di Venezia.Tali aree sono caratterizzate dall’alternarsi di zone naturali (lembi di territorio agricolo o ambiti boschivi, residui delle pinete litorali che ne caratterizzavano il paesaggio originario) e di nuclei urbani, generalmente di recente formazione, spesso attestati a ridosso dell’arenile e che ne hanno, in molti casi, completamente trasformato i caratteri. Momento centrale del lavoro riguarda la costruzione di un atlante di luoghi, capace di far emergere gli elementi più significativi del paesaggio, a partire dai quali vengono definiti i criteri per il controllo morfologico delle trasformazioni. La parte progettuale della ricerca assume l’obiettivo della ridefinizione di alcuni tratti di questo paesaggio attraverso operazioni che intervengono principalmente sulla topografia, a volte recuperando le tracce dei palinsesti più antichi, in ogni caso con l’intento di costruire e progettare il forte grado di labilità di questi luoghi e di introdurre strutturati elementi di mediazione fisica e percettiva tra litorale e territorio retrostante. Il progetto si è poi articolato principalmente in due ambiti tematici: le aree dove si concentrano le attività turistico-balneari e le foci di fiumi, cui viene riconosciuto il carattere di testate del sistema litoraneo. Le foci, in particolare, oltre che luoghi dal formidabile potenziale paesistico, vengono intese quali punti di collegamento con le vie d’acqua interne e di accesso alle attrezzature per la nautica da diporto. L'individuazione degli ambiti tematici ha permesso la predisposizione di due abachi di interventi-guida che si propongono di fornire più soluzioni possibili per i diversi temi individuati e che possono essere applicate in punti diversi del litorale. L’intento è stato quello di stabilire delle regole, un vocabolario di materiali e di modi di intervento differenziati ma capaci nello stesso tempo di garantire un criterio di unitarietà nell'approccio al tema, nelle modalità di intervento e anche di superare, proponendo soluzioni alternative, quella che è la prassi delle operazioni di riorganizzazione dei litorali. Il lavoro è parte di una vasta e articolata indagine sul territorio del litorale che la Provincia di Venezia ha promosso e coordinato nel 2001, e a cui hanno partecipato, oltre al DPA e al DU dello IUAV, anche i Dipartimenti di Economia del Turismo e di Scienze Ambientali di Cà Foscari, La Facoltà di Geologia di Trieste, il Coses e la Thetis.
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