Città e produzione sono parole che hanno perso la chiarezza e la forza di passate stagioni. Nella seconda metà del Novecento è un tema più volte indagato all’interno delle discipline urbane. Ricerche come La Città Fabbrica o quelle del Ilses o il LASET fondate sul concetto di “uso capitalistico del territorio” che indagavano il rapporto tra economia e territorio, narrazioni come quelle di “Il caso italiano” di Cavazza e Graubard o “Le Tre Italie” di Bagnasco e grandi immagini territoriali come Progetto ’80 e il progetto finalizzato Cnr coordinato da Giorgio Fuà, segnano i decenni ’60 e ’70. Nei decenni successivi, ’80 e ’90, l’attenzione si sposta verso la città diffusa, verso la dispersione sul territorio di tutte le funzioni urbane, compresa la produzione. In questi anni vengono prodotti grandi quadri territoriali come It.Urb ’80 o Itaten dove i temi della produzione sono tutt’altro che marginali. Queste indagini sono state alla base della costruzione di politiche e progetti in quegli anni. Nel periodo successivo le retoriche legate da una parte alla dismissione diventano protagonista degli studi sulla città. Ma come interpretare il rapporto tra città e produzione dopo più di dieci anni di crisi economica senza cadere nella retorica della dismissione o della “tecnologia redentrice”? Come la produzione - specificamente quella manifatturiera - dà forma, oggi, al territorio italiano? Che immagine emerge oggi dell’Italia produttiva? All’interno del settore manifatturiero si guardano le imprese del cosiddetto quarto capitalismo. Sono imprese medie, “multinazionali tascabili” che dagli anni ’90 in Italia sono state quella categoria d’impresa che ha saputo meglio integrarsi alla nuova divisione internazionale del lavoro. Sono le imprese con i migliori risultati – qualsiasi parametro si osservi –, quelle che più innovano, fortemente internazionalizzate. Le imprese del quarto capitalismo non sono imprese “nuove” – anzi hanno forti radicamenti territoriali – ma negli ultimi trent’anni hanno vissuto un periodo di grandi cambiamenti e crescita, che fanno sì che possano essere descritte come il nuovo modello produttivo “vincente” del panorama italiano odierno. Qua si propone d’indagare come questa categoria d’impresa – l’impresa negli ultimi anni meglio si è inserita nella nuova divisione internazionale del lavoro – si rapporta con un vasto capitale spaziale, infrastrutturale e naturale ereditato dal passato. Che adeguamenti attua. Che adeguamenti chiede all’azione pubblica. Come gli urbanisti guardano a questi nuovi soggetti entro un quadro di grandi mutamenti come quello odierno. La produzione fordista come quella dei distretti industriali aveva un progetto – a volte implicito a volte esplicito – che era sociale e spaziale. Questo nuovo modello produttivo che territorio costruisce? Di che territorio ha bisogno? Questa parte della ricerca prova attraverso diversi strumenti ad aggiornare il quadro interpretativo del rapporto tra nuovi modelli produttivi e territorio oggi in Italia, interpretazione che può servire come base per la costruzione di nuovi progetti e nuove politiche.

Producing Italy. Territori della nuova produzione / MARTIN SANCHEZ, LUIS ANTONIO. - (2020 Jun 29). [10.25432/martin-sanchez-luis-antonio_phd2020-06-29]

Producing Italy. Territori della nuova produzione

MARTIN SANCHEZ, LUIS ANTONIO
2020-06-29

Abstract

Città e produzione sono parole che hanno perso la chiarezza e la forza di passate stagioni. Nella seconda metà del Novecento è un tema più volte indagato all’interno delle discipline urbane. Ricerche come La Città Fabbrica o quelle del Ilses o il LASET fondate sul concetto di “uso capitalistico del territorio” che indagavano il rapporto tra economia e territorio, narrazioni come quelle di “Il caso italiano” di Cavazza e Graubard o “Le Tre Italie” di Bagnasco e grandi immagini territoriali come Progetto ’80 e il progetto finalizzato Cnr coordinato da Giorgio Fuà, segnano i decenni ’60 e ’70. Nei decenni successivi, ’80 e ’90, l’attenzione si sposta verso la città diffusa, verso la dispersione sul territorio di tutte le funzioni urbane, compresa la produzione. In questi anni vengono prodotti grandi quadri territoriali come It.Urb ’80 o Itaten dove i temi della produzione sono tutt’altro che marginali. Queste indagini sono state alla base della costruzione di politiche e progetti in quegli anni. Nel periodo successivo le retoriche legate da una parte alla dismissione diventano protagonista degli studi sulla città. Ma come interpretare il rapporto tra città e produzione dopo più di dieci anni di crisi economica senza cadere nella retorica della dismissione o della “tecnologia redentrice”? Come la produzione - specificamente quella manifatturiera - dà forma, oggi, al territorio italiano? Che immagine emerge oggi dell’Italia produttiva? All’interno del settore manifatturiero si guardano le imprese del cosiddetto quarto capitalismo. Sono imprese medie, “multinazionali tascabili” che dagli anni ’90 in Italia sono state quella categoria d’impresa che ha saputo meglio integrarsi alla nuova divisione internazionale del lavoro. Sono le imprese con i migliori risultati – qualsiasi parametro si osservi –, quelle che più innovano, fortemente internazionalizzate. Le imprese del quarto capitalismo non sono imprese “nuove” – anzi hanno forti radicamenti territoriali – ma negli ultimi trent’anni hanno vissuto un periodo di grandi cambiamenti e crescita, che fanno sì che possano essere descritte come il nuovo modello produttivo “vincente” del panorama italiano odierno. Qua si propone d’indagare come questa categoria d’impresa – l’impresa negli ultimi anni meglio si è inserita nella nuova divisione internazionale del lavoro – si rapporta con un vasto capitale spaziale, infrastrutturale e naturale ereditato dal passato. Che adeguamenti attua. Che adeguamenti chiede all’azione pubblica. Come gli urbanisti guardano a questi nuovi soggetti entro un quadro di grandi mutamenti come quello odierno. La produzione fordista come quella dei distretti industriali aveva un progetto – a volte implicito a volte esplicito – che era sociale e spaziale. Questo nuovo modello produttivo che territorio costruisce? Di che territorio ha bisogno? Questa parte della ricerca prova attraverso diversi strumenti ad aggiornare il quadro interpretativo del rapporto tra nuovi modelli produttivi e territorio oggi in Italia, interpretazione che può servire come base per la costruzione di nuovi progetti e nuove politiche.
29-giu-2020
32
ARCHITETTURA, CITTA' E DESIGN
Producing Italy. Territori della nuova produzione / MARTIN SANCHEZ, LUIS ANTONIO. - (2020 Jun 29). [10.25432/martin-sanchez-luis-antonio_phd2020-06-29]
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Descrizione: Producing Italy. Territori
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/286345
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