La Domus Aurea è tra i progetti la cui fama si estende oltre le conoscenze di tipo specialistico. A dispetto di ciò, nella storiografia a essa dedicata è emersa l’assenza di studi sistematici relativi alla progressiva esplorazione dei resti della reggia e all’influsso esercitato dalla Domus sulla cultura architettonica e antiquaria di età moderna quale modello di eredità formale e tecnica, al pari di altri edifici antichi. La presente ricerca ha inteso colmare tale lacuna. Nel panorama degli studi hanno finora prevalso ricerche di matrice storico-artistica, tese a saggiare l’impatto prodotto dalla scoperta degli affreschi neroniani sulla produzione pittorica rinascimentale, e perciò concentrate sui secoli XV-XVI. Le epoche successive sono state invece scarsamente indagate risultando diffusa e accettata la teoria che il padiglione esquilino sia stato dimenticato dopo le esplorazioni cinquecentesche, almeno sino al tardo Settecento, quando furono avviate le prime liberazioni di alcune sale. Come arco cronologico d’indagine si è scelto pertanto di muoversi tra la riscoperta della Domus a fine XV sec. e la prima lettura realistica delle strutture architettoniche nel 1822. Uno dei nodi critici primari affrontati ha riguardato l’evolversi nei secoli delle diverse identificazioni riferite ai resti della Domus. Il complesso assetto delle rovine –esito della sovrapposizione tra Domus e Terme di Traiano- ha infatti a lungo ostacolato l’identificazione dei resti, interpretati per lo più come parti di altri complessi antichi (Terme di Tito/Traiano, Domus di Tito). Appurato che tale condizione ha dato vita a una dissociazione tra rovine e immagine della Domus tramandata dalle fonti antiche, si è condotto lo studio su due piani paralleli: da un lato la definizione della conoscenza materiale dei resti e delle interpretazioni a essi abbinate nel tempo; dall’altro l’evoluzione dell’architettura immaginata per la Domus sulla base dei dati desunti dalla letteratura. Si è proceduto a un’analisi dettagliata e al riordino, per tipologia e cronologia, di fonti di varia natura (grafiche, iconografiche, cartografiche, disegni di architettura; documenti e testi antichi e moderni, opere manoscritte e a stampa; fonti materiali). Problemi, temi e studi precedenti, sono stati ordinati e sottoposti a riesame critico, oltre che arricchiti da nuovi apporti. Tra le novità prodotte, è stato delineato (anche graficamente) un esaustivo quadro delle proprietà fondiarie e edilizie succedutesi nell’area della Domus, dal XVI sec. in poi. Ciò ha determinato riscontri interessanti e dati inediti circa la frequentazione del sito, la storia del collezionismo, la committenza di architettura e la ricognizione di testimonianze (dirette o indirette) disseminate in pubblicazioni e manoscritti che documentano la conoscenza delle sale esquiline tra XVII e XVIII sec. Per lo stesso arco temporale, nuovi dati sono emersi sulle relazioni tra ricerche archeologiche e studi sulla pittura antica. Inoltre, inediti spunti sono offerti dal confronto tra le ricostruzioni grafiche della reggia e i loro rapporto con l’architettura moderna (Lauro, Fischer von Erlach, Bianchini). Si è poi esaminato l’influsso esercitato dalla Domus quale modello nel progetto di Borromini per il cardinal Pamphili, e in parte anche nella fabbrica del casino del Bel Respiro. Infine, nuovi importanti contributi riguardano le esplorazioni settecentesche del padiglione esquilino, il cui valore è stato finora sottostimato. La tesi dimostra come nonostante la tardiva identificazione dei resti, esista continuità nella frequentazione delle sale e delle ricerche sulla Domus condotte nel corso dei secoli e in ambiti disciplinari diversi (antiquaria; archeologia, collezionismo, storia dell’architettura, della città, dell’editoria) che sono stati indagati sistematicamente con attenzione alle relazioni tra i diversi approcci specie nel corso del XVII sec.

La Domus Aurea: mito, storia e fortuna tra XV e XIX secolo / Causarano, Federica. - (2020 Jun 04). [10.25432/causarano-federica_phd2020-06-04]

La Domus Aurea: mito, storia e fortuna tra XV e XIX secolo

CAUSARANO, FEDERICA
2020-06-04

Abstract

La Domus Aurea è tra i progetti la cui fama si estende oltre le conoscenze di tipo specialistico. A dispetto di ciò, nella storiografia a essa dedicata è emersa l’assenza di studi sistematici relativi alla progressiva esplorazione dei resti della reggia e all’influsso esercitato dalla Domus sulla cultura architettonica e antiquaria di età moderna quale modello di eredità formale e tecnica, al pari di altri edifici antichi. La presente ricerca ha inteso colmare tale lacuna. Nel panorama degli studi hanno finora prevalso ricerche di matrice storico-artistica, tese a saggiare l’impatto prodotto dalla scoperta degli affreschi neroniani sulla produzione pittorica rinascimentale, e perciò concentrate sui secoli XV-XVI. Le epoche successive sono state invece scarsamente indagate risultando diffusa e accettata la teoria che il padiglione esquilino sia stato dimenticato dopo le esplorazioni cinquecentesche, almeno sino al tardo Settecento, quando furono avviate le prime liberazioni di alcune sale. Come arco cronologico d’indagine si è scelto pertanto di muoversi tra la riscoperta della Domus a fine XV sec. e la prima lettura realistica delle strutture architettoniche nel 1822. Uno dei nodi critici primari affrontati ha riguardato l’evolversi nei secoli delle diverse identificazioni riferite ai resti della Domus. Il complesso assetto delle rovine –esito della sovrapposizione tra Domus e Terme di Traiano- ha infatti a lungo ostacolato l’identificazione dei resti, interpretati per lo più come parti di altri complessi antichi (Terme di Tito/Traiano, Domus di Tito). Appurato che tale condizione ha dato vita a una dissociazione tra rovine e immagine della Domus tramandata dalle fonti antiche, si è condotto lo studio su due piani paralleli: da un lato la definizione della conoscenza materiale dei resti e delle interpretazioni a essi abbinate nel tempo; dall’altro l’evoluzione dell’architettura immaginata per la Domus sulla base dei dati desunti dalla letteratura. Si è proceduto a un’analisi dettagliata e al riordino, per tipologia e cronologia, di fonti di varia natura (grafiche, iconografiche, cartografiche, disegni di architettura; documenti e testi antichi e moderni, opere manoscritte e a stampa; fonti materiali). Problemi, temi e studi precedenti, sono stati ordinati e sottoposti a riesame critico, oltre che arricchiti da nuovi apporti. Tra le novità prodotte, è stato delineato (anche graficamente) un esaustivo quadro delle proprietà fondiarie e edilizie succedutesi nell’area della Domus, dal XVI sec. in poi. Ciò ha determinato riscontri interessanti e dati inediti circa la frequentazione del sito, la storia del collezionismo, la committenza di architettura e la ricognizione di testimonianze (dirette o indirette) disseminate in pubblicazioni e manoscritti che documentano la conoscenza delle sale esquiline tra XVII e XVIII sec. Per lo stesso arco temporale, nuovi dati sono emersi sulle relazioni tra ricerche archeologiche e studi sulla pittura antica. Inoltre, inediti spunti sono offerti dal confronto tra le ricostruzioni grafiche della reggia e i loro rapporto con l’architettura moderna (Lauro, Fischer von Erlach, Bianchini). Si è poi esaminato l’influsso esercitato dalla Domus quale modello nel progetto di Borromini per il cardinal Pamphili, e in parte anche nella fabbrica del casino del Bel Respiro. Infine, nuovi importanti contributi riguardano le esplorazioni settecentesche del padiglione esquilino, il cui valore è stato finora sottostimato. La tesi dimostra come nonostante la tardiva identificazione dei resti, esista continuità nella frequentazione delle sale e delle ricerche sulla Domus condotte nel corso dei secoli e in ambiti disciplinari diversi (antiquaria; archeologia, collezionismo, storia dell’architettura, della città, dell’editoria) che sono stati indagati sistematicamente con attenzione alle relazioni tra i diversi approcci specie nel corso del XVII sec.
4-giu-2020
31
ARCHITETTURA, CITTA' E DESIGN
La Domus Aurea: mito, storia e fortuna tra XV e XIX secolo / Causarano, Federica. - (2020 Jun 04). [10.25432/causarano-federica_phd2020-06-04]
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Descrizione: LA DOMUS AUREA: MITO, STORIA E FORTUNA CRITICA TRA XV E XIX SECOLO
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/286390
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