Berlino ha da sempre offerto lo scenario ideale per imbastire nuove e differenti riflessioni d’architettura. Nel respiro di questa tesi, si presta a rappresentare un certo tipo di rapporto tra la città e il territorio che la circonda. Fin dal XIX secolo, Berlino ha fatto del paesaggio un tema determinante all’interno del dibattito circa il proprio sviluppo urbano: questo si è svolto al principio attraverso la difesa del suolo pubblico e dello spazio aperto in un’epoca di massiccia speculazione edilizia, durante il Movimento Moderno ha portato all’elaborazione di una proporzione che legasse il costruito con le aree destinate a verde e, vista la storia particolare della capitale tedesca, nel secondo dopoguerra ha fornito ad architetti e urbanisti lo spunto per suggerire una diversa idea di città, immersa nel verde, secondo i principi dello Stadtlandschaft e della gegliederte und aufgelockerte Stadt (città articolata e diffusa). L’attenzione a un progetto integrato tra natura e architettura diventa un carattere identitario di Berlino, mettendo in crisi la forzosa distinzione tra la sfera urbana e quella rurale, tra città e campagna. Gli studi condotti sul tema hanno portato a evidenziare come i due termini si influenzino reciprocamente: come l’urbano sempre più invada il mondo rurale, ma anche come certi caratteri del rurale siano presenti storicamente all’interno della città e come questi determinino una vera e propria “vocazione”, in senso collettivistico, dell’architettura della città. In futuro si tenderà sempre più ad una commistione tra l’urbano e il rurale, ma ancora rimane da stabilire secondo quali modalità questo potrebbe verificarsi: la città-rurale è una delle alternative possibili. Giorgio Grassi, nei suoi scritti come nelle sue opere, tanto nell’attività didattica come in quella professionale, ha dedicato ampio spazio allo studio della relazione tra città e campagna, facendone uno dei temi ricorrenti del proprio progetto d’architettura. Il suo incontro con Berlino si è risolto nell’elaborazione di proposte che raccolte insieme sembrerebbero quasi suggerire un piano – o un indirizzo – per lo sviluppo della città; tuttavia è nel progetto di ricostruzione dell’area dell’ex Prinz-Albrecht Palais che si riconosce un esempio probante di come sia possibile declinare il carattere rurale all’interno della città, fornendo al tempo stesso la dimostrazione di come l’elemento naturale acquisti valore formale all’interno della composizione architettonica.
Il colore verde di Berlino Giorgio Grassi e l'idea di città rurale / Formenti, Carlotta. - (2020 Jun 22). [10.25432/formenti-carlotta_phd2020-06-22]
Il colore verde di Berlino Giorgio Grassi e l'idea di città rurale
FORMENTI, CARLOTTA
2020-06-22
Abstract
Berlino ha da sempre offerto lo scenario ideale per imbastire nuove e differenti riflessioni d’architettura. Nel respiro di questa tesi, si presta a rappresentare un certo tipo di rapporto tra la città e il territorio che la circonda. Fin dal XIX secolo, Berlino ha fatto del paesaggio un tema determinante all’interno del dibattito circa il proprio sviluppo urbano: questo si è svolto al principio attraverso la difesa del suolo pubblico e dello spazio aperto in un’epoca di massiccia speculazione edilizia, durante il Movimento Moderno ha portato all’elaborazione di una proporzione che legasse il costruito con le aree destinate a verde e, vista la storia particolare della capitale tedesca, nel secondo dopoguerra ha fornito ad architetti e urbanisti lo spunto per suggerire una diversa idea di città, immersa nel verde, secondo i principi dello Stadtlandschaft e della gegliederte und aufgelockerte Stadt (città articolata e diffusa). L’attenzione a un progetto integrato tra natura e architettura diventa un carattere identitario di Berlino, mettendo in crisi la forzosa distinzione tra la sfera urbana e quella rurale, tra città e campagna. Gli studi condotti sul tema hanno portato a evidenziare come i due termini si influenzino reciprocamente: come l’urbano sempre più invada il mondo rurale, ma anche come certi caratteri del rurale siano presenti storicamente all’interno della città e come questi determinino una vera e propria “vocazione”, in senso collettivistico, dell’architettura della città. In futuro si tenderà sempre più ad una commistione tra l’urbano e il rurale, ma ancora rimane da stabilire secondo quali modalità questo potrebbe verificarsi: la città-rurale è una delle alternative possibili. Giorgio Grassi, nei suoi scritti come nelle sue opere, tanto nell’attività didattica come in quella professionale, ha dedicato ampio spazio allo studio della relazione tra città e campagna, facendone uno dei temi ricorrenti del proprio progetto d’architettura. Il suo incontro con Berlino si è risolto nell’elaborazione di proposte che raccolte insieme sembrerebbero quasi suggerire un piano – o un indirizzo – per lo sviluppo della città; tuttavia è nel progetto di ricostruzione dell’area dell’ex Prinz-Albrecht Palais che si riconosce un esempio probante di come sia possibile declinare il carattere rurale all’interno della città, fornendo al tempo stesso la dimostrazione di come l’elemento naturale acquisti valore formale all’interno della composizione architettonica.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi di dottorato
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