La prima pubblicazione di “Exodus, or the voluntary prisoners of architecture” (Giugno ‘73) precede di pochi anni la fondazione, da parte degli stessi autori, dello studio OMA. Oggi le considerazioni teoriche e le immagini di “Exodus” meritano ancora l’attenzione di quanti si interrogano sul futuro delle città, della disciplina e dell’ambiente antropico in senso più ampio. Poliedrico, capace di stimolare trasversalmente curiosità e immaginazione degli osservatori, “Exodus” è stato più volte analizzato dalla critica con molteplici chiavi di lettura (filosofiche, letterarie, antropologiche, politiche, sociali), ma non sempre da un punto di vista strettamente architettonico. L'obiettivo di questa ricerca è l’approfondimento dello studio in tal senso. Il metodo usato si basa sull’analisi dei documenti. I risultati permettono di stabilire l’origine formale di alcune architetture (o parti) di “Exodus” che figurano nello schema planimetrico complessivo come citazioni di opere esistenti o progetti inediti. Al tema del muro, utilizzato spesso come strumento interpretativo esclusivo nella decodifica di “Exodus”, la ricerca consente di affiancare il tema dell’infrastrutturazione del territorio. La rilettura proposta consente infine di ricollocare l’oggetto studiato all’interno del suo contesto storico arricchito da un nuovo livello di dettaglio analitico, svelando collegamenti inediti tra “Exodus” e altre ricerche contemporanee o distanti nel tempo.
Legible Exodus. Rem Koolhaas, Elia Zenghelis, Madelon Vriesendorp e Zoe Zenghelis : studio, ridisegno e rilettura di un’opera seminale / Letizia, Federico. - (2020 Jun 22). [10.25432/letizia-federico_phd2020-06-22]
Legible Exodus. Rem Koolhaas, Elia Zenghelis, Madelon Vriesendorp e Zoe Zenghelis : studio, ridisegno e rilettura di un’opera seminale
LETIZIA, FEDERICO
2020-06-22
Abstract
La prima pubblicazione di “Exodus, or the voluntary prisoners of architecture” (Giugno ‘73) precede di pochi anni la fondazione, da parte degli stessi autori, dello studio OMA. Oggi le considerazioni teoriche e le immagini di “Exodus” meritano ancora l’attenzione di quanti si interrogano sul futuro delle città, della disciplina e dell’ambiente antropico in senso più ampio. Poliedrico, capace di stimolare trasversalmente curiosità e immaginazione degli osservatori, “Exodus” è stato più volte analizzato dalla critica con molteplici chiavi di lettura (filosofiche, letterarie, antropologiche, politiche, sociali), ma non sempre da un punto di vista strettamente architettonico. L'obiettivo di questa ricerca è l’approfondimento dello studio in tal senso. Il metodo usato si basa sull’analisi dei documenti. I risultati permettono di stabilire l’origine formale di alcune architetture (o parti) di “Exodus” che figurano nello schema planimetrico complessivo come citazioni di opere esistenti o progetti inediti. Al tema del muro, utilizzato spesso come strumento interpretativo esclusivo nella decodifica di “Exodus”, la ricerca consente di affiancare il tema dell’infrastrutturazione del territorio. La rilettura proposta consente infine di ricollocare l’oggetto studiato all’interno del suo contesto storico arricchito da un nuovo livello di dettaglio analitico, svelando collegamenti inediti tra “Exodus” e altre ricerche contemporanee o distanti nel tempo.File | Dimensione | Formato | |
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