La presente tesi di dottorato propone uno studio sull’Internazionale situazionista (IS), in specifico ripercorre la storia del movimento attraverso il fenomeno del gioco e della rappresentazione, non solo figurativa ma anche letteraria. La conclusione a cui sono giunta, sulla base di uno spoglio nuovo di documenti in parte inediti e in parte editi, ma ancora non esaminati in tale prospettiva, è che appunto l’aspetto ludico sia una chiave di lettura centrale per la comprensione del movimento culturale proprio dell’IS. La storia del movimento è qui considerata come un “continuum”, si afferma che non c’è stato nessun passaggio da movimento artistico a politico, e non c’è stata nessuna sostituzione di progetto. L’ambito artistico e politico si sono fusi per confluire direttamente nella vita quotidiana poiché non dovevano esserci separazioni e allo stesso tempo dovevano essere superati attraverso il gioco. La rivoluzione doveva partire dalla collettività, quindi la sfera in cui dovevano agire i situazionisti era la cultura, abbattendo contemporaneamente la vecchia e creandone una nuova. È proprio nella cultura e nella vita degli esseri umani che il fenomeno del gioco si rivela fondamentale. Sulla letteratura critica del movimento, il gioco è sempre rimasto relegato come elemento marginale all’interno delle loro teorie e delle loro pratiche, senza essere stato utilizzato dagli studiosi per analizzare né il processo d’origine ed evolutivo dell’IS né la sua funzione sociale in rapporto alla cultura e alla collettività. Il gioco è il “mezzo” e il “simbolo” del movimento nella sua “totalità”. In questa ricerca si è prediletto inizialmente un approccio storico-descrittivo del gruppo predecessore, l’Internazionale lettrista, mentre sono stati utilizzati dei casi studio, quali azioni, opere o progetti, per una rilettura dell’IS, contestualizzando gli eventi e ripercorrendo le tappe principali del gruppo. L’opera di Johan Huizinga, “Homo ludens", è stata naturalmente impiegata in questo studio, ed è stata confrontata con le note di lettura del libro, al momento inedite, di Guy Debord. A seguire, sono stati esaminati e utilizzati due trattati di riferimento sul tema del gioco: “Les jeux et les hommes” di Roger Caillois e “Le jeu comme symbole du monde” di Eugen Fink. Altri autori sono stati essenziali per lo studio del gioco e della rappresentazione, come Giorgio Agamben e Bertolt Brecht per citarne alcuni.

L’action n’est pas un rêve. Storia dell’Internazionale situazionista tra arte, gioco e politica / Goretti, Letizia. - (2020 Jun 22). [10.25432/goretti-letizia_phd2020-06-22]

L’action n’est pas un rêve. Storia dell’Internazionale situazionista tra arte, gioco e politica

GORETTI, LETIZIA
2020-06-22

Abstract

La presente tesi di dottorato propone uno studio sull’Internazionale situazionista (IS), in specifico ripercorre la storia del movimento attraverso il fenomeno del gioco e della rappresentazione, non solo figurativa ma anche letteraria. La conclusione a cui sono giunta, sulla base di uno spoglio nuovo di documenti in parte inediti e in parte editi, ma ancora non esaminati in tale prospettiva, è che appunto l’aspetto ludico sia una chiave di lettura centrale per la comprensione del movimento culturale proprio dell’IS. La storia del movimento è qui considerata come un “continuum”, si afferma che non c’è stato nessun passaggio da movimento artistico a politico, e non c’è stata nessuna sostituzione di progetto. L’ambito artistico e politico si sono fusi per confluire direttamente nella vita quotidiana poiché non dovevano esserci separazioni e allo stesso tempo dovevano essere superati attraverso il gioco. La rivoluzione doveva partire dalla collettività, quindi la sfera in cui dovevano agire i situazionisti era la cultura, abbattendo contemporaneamente la vecchia e creandone una nuova. È proprio nella cultura e nella vita degli esseri umani che il fenomeno del gioco si rivela fondamentale. Sulla letteratura critica del movimento, il gioco è sempre rimasto relegato come elemento marginale all’interno delle loro teorie e delle loro pratiche, senza essere stato utilizzato dagli studiosi per analizzare né il processo d’origine ed evolutivo dell’IS né la sua funzione sociale in rapporto alla cultura e alla collettività. Il gioco è il “mezzo” e il “simbolo” del movimento nella sua “totalità”. In questa ricerca si è prediletto inizialmente un approccio storico-descrittivo del gruppo predecessore, l’Internazionale lettrista, mentre sono stati utilizzati dei casi studio, quali azioni, opere o progetti, per una rilettura dell’IS, contestualizzando gli eventi e ripercorrendo le tappe principali del gruppo. L’opera di Johan Huizinga, “Homo ludens", è stata naturalmente impiegata in questo studio, ed è stata confrontata con le note di lettura del libro, al momento inedite, di Guy Debord. A seguire, sono stati esaminati e utilizzati due trattati di riferimento sul tema del gioco: “Les jeux et les hommes” di Roger Caillois e “Le jeu comme symbole du monde” di Eugen Fink. Altri autori sono stati essenziali per lo studio del gioco e della rappresentazione, come Giorgio Agamben e Bertolt Brecht per citarne alcuni.
22-giu-2020
32
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L’action n’est pas un rêve. Storia dell’Internazionale situazionista tra arte, gioco e politica / Goretti, Letizia. - (2020 Jun 22). [10.25432/goretti-letizia_phd2020-06-22]
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Descrizione: L'action n'est pas un rêve
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/286424
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