La tesi si propone di indagare l’efficacia delle misure basate sulla natura (NBS) nel ridurre il livello di rischio a cui le imprese sono sempre più esposte in seguito all’aumento degli impatti meteo-climatici legati ai cambiamenti climatici e a definire uno schema concettuale per la valutazione del valore assicurativo delle soluzioni basate sulla natura (NBS) che consenta un allineamento teorico e pratico tra l’approccio territoriale della “pianificazione dell’adattamento” (CCA) e l’approccio di gestione del rischio di disastri (DRR). La possibilità di individuare e definire soluzioni efficaci alle due domande di ricerca è passata dalla definizione di una innovativa metodologia di analisi e valutazione di interventi NBS in grado di raccordare le metriche e i linguaggi della pianificazione urbanistica con quelle del mondo imprenditoriale e della finanza. Mediante l’utilizzo di un decision support system (DSS) selezionato tra decine di strumenti esistenti, si è modellizzata la capacità di tre misure NBS (Tetti verdi, aree verdi, superfici permeabili) nel ridurre i livelli di esposizione ai rischi climatici associati a due specifici eventi: le ondate di calore e le precipitazioni estreme. La metodologia di analisi elaborata è stata minuziosamente descritta al fine di metterne in evidenza punti di forza e di debolezza. Lo studio ha dimostrato in che misura e a quali condizioni gli interventi di tipo NBS sono efficaci nel ridurre i livelli di rischio a cui differenti tipologie di aziende e interi comparti industriali sono esposti e a cui saranno sempre più esposte nel medio (2030) e lungo termine (2050). Questa efficacia delle NBS nel ridurre i livelli di rischio è stata documentata in due differenti aree di studio, l’area industriale di Bomporto (Modena) e in quella del porto di Ravenna. Le evidenze pratiche ottenute mostrano come le misure NBS modellizzate sono in grado di esprimere la loro capacità di adattamento in due contesti profondamente diversi per profili di rischio e conformazione territoriale. Gli studi condotti hanno mostrato come la riduzione dei livelli di rischio e dei conseguenti danni conseguibili mediante la realizzazione di interventi NBS si attesta per l’area industriale di Bomporto al 32% nello scenario al 2030 e al 33% in quello al 2050 rispetto lo scenario del 2018. Per quanto riguarda l’area industriale di Ravenna invece, si attesta al 21% nello scenario al 2030 e al 25% in quello al 2050 rispetto allo scenario di riferimento (2018). Questo equivale ad una consistente riduzione dei livelli di rischio meteo climatici a cui le due aree di studio sono esposte, consentendo pertanto una forte riduzione della probabilità e della magnitudo degli eventi potenzialmente più gravi in termini di danni alle imprese. Si è infine mostrato come gli indici elaborati siano potenzialmente impiegabili in ambito assicurativo in diversi modi. Tale indice potrebbe essere collegato a prodotti assicurativi a mercato legati al tema delle catastrofi naturali con possibili sconti/sgravi nei premi per le imprese che documentano la realizzazione di interventi NBS. Si è inoltre evidenziato come un approccio di polo/area industriale consentirebbe di evitare fenomeni di selezione avversa o di discriminazione legati alla congiuntura economica delle aziende e a specifiche esposizioni al rischio meteo-climatico, permettendo di pianificare interventi multi impresa e di area vasta in cui il settore pubblico potrebbe avere un ruolo centrale come garante nelle situazioni più gravi.

Nature-Based-Solution e riduzione dei rischi idro-meteo climatici nei comparti industriali. Il caso applicativo della Regione Emilia-Romagna / Grasso, Denis. - (2020 Jun 11). [10.25432/grasso-denis_phd2020-06-11]

Nature-Based-Solution e riduzione dei rischi idro-meteo climatici nei comparti industriali. Il caso applicativo della Regione Emilia-Romagna

GRASSO, DENIS
2020-06-11

Abstract

La tesi si propone di indagare l’efficacia delle misure basate sulla natura (NBS) nel ridurre il livello di rischio a cui le imprese sono sempre più esposte in seguito all’aumento degli impatti meteo-climatici legati ai cambiamenti climatici e a definire uno schema concettuale per la valutazione del valore assicurativo delle soluzioni basate sulla natura (NBS) che consenta un allineamento teorico e pratico tra l’approccio territoriale della “pianificazione dell’adattamento” (CCA) e l’approccio di gestione del rischio di disastri (DRR). La possibilità di individuare e definire soluzioni efficaci alle due domande di ricerca è passata dalla definizione di una innovativa metodologia di analisi e valutazione di interventi NBS in grado di raccordare le metriche e i linguaggi della pianificazione urbanistica con quelle del mondo imprenditoriale e della finanza. Mediante l’utilizzo di un decision support system (DSS) selezionato tra decine di strumenti esistenti, si è modellizzata la capacità di tre misure NBS (Tetti verdi, aree verdi, superfici permeabili) nel ridurre i livelli di esposizione ai rischi climatici associati a due specifici eventi: le ondate di calore e le precipitazioni estreme. La metodologia di analisi elaborata è stata minuziosamente descritta al fine di metterne in evidenza punti di forza e di debolezza. Lo studio ha dimostrato in che misura e a quali condizioni gli interventi di tipo NBS sono efficaci nel ridurre i livelli di rischio a cui differenti tipologie di aziende e interi comparti industriali sono esposti e a cui saranno sempre più esposte nel medio (2030) e lungo termine (2050). Questa efficacia delle NBS nel ridurre i livelli di rischio è stata documentata in due differenti aree di studio, l’area industriale di Bomporto (Modena) e in quella del porto di Ravenna. Le evidenze pratiche ottenute mostrano come le misure NBS modellizzate sono in grado di esprimere la loro capacità di adattamento in due contesti profondamente diversi per profili di rischio e conformazione territoriale. Gli studi condotti hanno mostrato come la riduzione dei livelli di rischio e dei conseguenti danni conseguibili mediante la realizzazione di interventi NBS si attesta per l’area industriale di Bomporto al 32% nello scenario al 2030 e al 33% in quello al 2050 rispetto lo scenario del 2018. Per quanto riguarda l’area industriale di Ravenna invece, si attesta al 21% nello scenario al 2030 e al 25% in quello al 2050 rispetto allo scenario di riferimento (2018). Questo equivale ad una consistente riduzione dei livelli di rischio meteo climatici a cui le due aree di studio sono esposte, consentendo pertanto una forte riduzione della probabilità e della magnitudo degli eventi potenzialmente più gravi in termini di danni alle imprese. Si è infine mostrato come gli indici elaborati siano potenzialmente impiegabili in ambito assicurativo in diversi modi. Tale indice potrebbe essere collegato a prodotti assicurativi a mercato legati al tema delle catastrofi naturali con possibili sconti/sgravi nei premi per le imprese che documentano la realizzazione di interventi NBS. Si è inoltre evidenziato come un approccio di polo/area industriale consentirebbe di evitare fenomeni di selezione avversa o di discriminazione legati alla congiuntura economica delle aziende e a specifiche esposizioni al rischio meteo-climatico, permettendo di pianificare interventi multi impresa e di area vasta in cui il settore pubblico potrebbe avere un ruolo centrale come garante nelle situazioni più gravi.
11-giu-2020
32
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Nature-Based-Solution e riduzione dei rischi idro-meteo climatici nei comparti industriali. Il caso applicativo della Regione Emilia-Romagna / Grasso, Denis. - (2020 Jun 11). [10.25432/grasso-denis_phd2020-06-11]
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