Il saggio – che introduce la raccolta di circa 25 lezioni, la maggior parte inedite – analizza la didattica svolta da Ernesto N. Rogers nei corsi di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti, di Storia dell’architettura moderna, di Elementi di composizione tenuti alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. In particolare il testo indaga le lezioni tenute al corso di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti negli anni 1951/1962, che sono elaborazioni di un gruppo di lezioni approntate in Svizzera dove Rogers fugge dopo l’8 settembre 1943 e resta fino al maggio 1945. Qui insegna alla Facoltà di Architettura del Camp d’Internement Universitaire della Facoltà di Lausanne dove tiene corsi con un gruppo di docenti e di allievi italiani esuli, antifascisti, sovente ebrei. Questo ciclo di lezioni “svizzere” viene composto a contatto con l’ambiente internazionale legato ai Congressi Internazionali di Architettura Moderna e costituisce un impostante momento di passaggio tra il pensiero pre e postbellico di Rogers, soprattutto intorno al concetto di funzione. Redatte in francese e successivamente da lui tradotte in italiano esse non sono mai state pubblicate, nonostante Rogers lo ipotizzasse ed ampiamente le utilizzasse come base della didattica al Milano. L'analisi degli altri due gruppi di lezioni sottolinea l'insistenza di Rogers sulla scuola come luogo di formazione della coscienza, riflettendo sull'etica del mestiere dell'architetto e la relazione tra etica ed estetica in architettura, sull'importanza delle tradizione come continuità dell'insegnamento dei maestri dell’architettura moderna.

Una scuola di coscienza

MAFFIOLETTI, SERENA
2009-01-01

Abstract

Il saggio – che introduce la raccolta di circa 25 lezioni, la maggior parte inedite – analizza la didattica svolta da Ernesto N. Rogers nei corsi di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti, di Storia dell’architettura moderna, di Elementi di composizione tenuti alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. In particolare il testo indaga le lezioni tenute al corso di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti negli anni 1951/1962, che sono elaborazioni di un gruppo di lezioni approntate in Svizzera dove Rogers fugge dopo l’8 settembre 1943 e resta fino al maggio 1945. Qui insegna alla Facoltà di Architettura del Camp d’Internement Universitaire della Facoltà di Lausanne dove tiene corsi con un gruppo di docenti e di allievi italiani esuli, antifascisti, sovente ebrei. Questo ciclo di lezioni “svizzere” viene composto a contatto con l’ambiente internazionale legato ai Congressi Internazionali di Architettura Moderna e costituisce un impostante momento di passaggio tra il pensiero pre e postbellico di Rogers, soprattutto intorno al concetto di funzione. Redatte in francese e successivamente da lui tradotte in italiano esse non sono mai state pubblicate, nonostante Rogers lo ipotizzasse ed ampiamente le utilizzasse come base della didattica al Milano. L'analisi degli altri due gruppi di lezioni sottolinea l'insistenza di Rogers sulla scuola come luogo di formazione della coscienza, riflettendo sull'etica del mestiere dell'architetto e la relazione tra etica ed estetica in architettura, sull'importanza delle tradizione come continuità dell'insegnamento dei maestri dell’architettura moderna.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/29471
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact