In Europa, le merci sono trasportate per il 75,3% su gomma e per il 18,3% su ferro. Il settore dei trasporti è responsabile di circa il 28,5% delle emissioni totali di CO2, di cui il 72,9% è imputabile ai mezzi di trasporto su strada e solo lo 0,5% all’utilizzo della ferrovia [1]. I trasporti sono responsabili anche di altre esternalità quali congestione, inquinamento acustico, inquinamento atmosferico ed incidentalità. Tra le due modalità sopra indicate, numerosi studi indicano quella ferroviaria come la più sostenibile, in grado di favorire la diminuzione dei costi esterni derivanti dal trasporto merci. Per questo l’Unione europea ha definito una strategia per il riequilibrio delle quote modali. Incentivare il trasporto merci ferroviario nel contesto alpino ha un valore ancora maggiore, considerando che la conformazione geomorfologica montuosa può generare dei costi esterni fino a cinque volte superiori rispetto alle aree pianeggianti [2]. Tuttavia, favorire questa modalità di trasporto si scontra con numerose criticità insite nel territorio stesso, tra cui la difficoltà di realizzazione delle infrastrutture per mancanza di adeguati spazi. Inoltre, le politiche e le misure introdotte nei diversi paesi hanno generato nel tempo una sproporzione nella ripartizione dei flussi e delle modalità di trasporto tra i diversi valichi. Considerando i cinque principali corridoi, nel 2015 il 42% dei volumi stradali ha attraversato il Brennero, il 26% il Gottardo, il 17% il Tarvisio e il 15% i corridoi italo-francesi (Monte Bianco e Fréjus). La sola condivisione a livello europeo delle scelte di infrastrutturazione da compiere non è sufficiente a garantire un maggiore utilizzo della ferrovia per il trasporto merci. Il presente contributo si focalizza sul corridoio del Brennero, il valico alpino più trafficato, e sull’Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino (di qui in avanti, Euregio): qui si registrano un superamento sistematico dei limiti di NO2 e diverse esternalità negative per le persone che vivono nelle vicinanze delle infrastrutture. Di fronte a tale condizione, che impatta direttamente sulla qualità di vita dei cittadini, viene calcolato il beneficio economico in termini di costi esterni generato dal raggiungimento di specifici obiettivi in termini di share modale, così come condivisi a livello politico dall’Euregio.

Il trasporto merci lungo il Brennero e la potenziale riduzione dei costi esterni

Cavallaro, Federico;Irranca Galati, Olga;Bruzzone, Francesco;Nocera, Silvio
2020-01-01

Abstract

In Europa, le merci sono trasportate per il 75,3% su gomma e per il 18,3% su ferro. Il settore dei trasporti è responsabile di circa il 28,5% delle emissioni totali di CO2, di cui il 72,9% è imputabile ai mezzi di trasporto su strada e solo lo 0,5% all’utilizzo della ferrovia [1]. I trasporti sono responsabili anche di altre esternalità quali congestione, inquinamento acustico, inquinamento atmosferico ed incidentalità. Tra le due modalità sopra indicate, numerosi studi indicano quella ferroviaria come la più sostenibile, in grado di favorire la diminuzione dei costi esterni derivanti dal trasporto merci. Per questo l’Unione europea ha definito una strategia per il riequilibrio delle quote modali. Incentivare il trasporto merci ferroviario nel contesto alpino ha un valore ancora maggiore, considerando che la conformazione geomorfologica montuosa può generare dei costi esterni fino a cinque volte superiori rispetto alle aree pianeggianti [2]. Tuttavia, favorire questa modalità di trasporto si scontra con numerose criticità insite nel territorio stesso, tra cui la difficoltà di realizzazione delle infrastrutture per mancanza di adeguati spazi. Inoltre, le politiche e le misure introdotte nei diversi paesi hanno generato nel tempo una sproporzione nella ripartizione dei flussi e delle modalità di trasporto tra i diversi valichi. Considerando i cinque principali corridoi, nel 2015 il 42% dei volumi stradali ha attraversato il Brennero, il 26% il Gottardo, il 17% il Tarvisio e il 15% i corridoi italo-francesi (Monte Bianco e Fréjus). La sola condivisione a livello europeo delle scelte di infrastrutturazione da compiere non è sufficiente a garantire un maggiore utilizzo della ferrovia per il trasporto merci. Il presente contributo si focalizza sul corridoio del Brennero, il valico alpino più trafficato, e sull’Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino (di qui in avanti, Euregio): qui si registrano un superamento sistematico dei limiti di NO2 e diverse esternalità negative per le persone che vivono nelle vicinanze delle infrastrutture. Di fronte a tale condizione, che impatta direttamente sulla qualità di vita dei cittadini, viene calcolato il beneficio economico in termini di costi esterni generato dal raggiungimento di specifici obiettivi in termini di share modale, così come condivisi a livello politico dall’Euregio.
2020
9788899243975
9788857571683
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