Il numero speciale della rivista Scienze del Territorio, e la relativa introduzione, sono finalizzati ad approfondire come la pandemia in corso, e le questioni che essa sta evidenziando, possano essere utilmente affrontate riscoprendo, in continuità con i numeri iniziali della Rivista dedicati ai 'ritorni' alla terra, all’urbanità, all’abitare la montagna, ai sistemi economici locali, le potenzialità di un diverso modo di pensare, progettare, agire, e quindi complessivamente 'abitare', i nostri territori. Quella che inizialmente tendeva a essere percepita come una crisi che accelerava l’importanza di riconsiderare una serie di dinamiche e di relazioni fra abitanti e territori, va producendo cambiamenti strutturali profondi, la cui direzione è soltanto in parte ipotizzabile. Il testo tratta della pandemia: come episodio della crisi ambientale del pianeta, e delle modalità con cui viene governata; come eccezione che mette a nudo l’equivoco dell’eterno presente; come evento che evidenza limiti e fragilità del rapporto prevalente tra economie e territori, che richiama il processo di accumulazione per spoliazione e di spossessamento tecnologico; e si interroga sulle possibilità, oggi, di progettare il futuro delle nostre città e dei nostri territori.

Dalla crisi pandemica il ritorno ai territori

Marson, Anna
;
2020-01-01

Abstract

Il numero speciale della rivista Scienze del Territorio, e la relativa introduzione, sono finalizzati ad approfondire come la pandemia in corso, e le questioni che essa sta evidenziando, possano essere utilmente affrontate riscoprendo, in continuità con i numeri iniziali della Rivista dedicati ai 'ritorni' alla terra, all’urbanità, all’abitare la montagna, ai sistemi economici locali, le potenzialità di un diverso modo di pensare, progettare, agire, e quindi complessivamente 'abitare', i nostri territori. Quella che inizialmente tendeva a essere percepita come una crisi che accelerava l’importanza di riconsiderare una serie di dinamiche e di relazioni fra abitanti e territori, va producendo cambiamenti strutturali profondi, la cui direzione è soltanto in parte ipotizzabile. Il testo tratta della pandemia: come episodio della crisi ambientale del pianeta, e delle modalità con cui viene governata; come eccezione che mette a nudo l’equivoco dell’eterno presente; come evento che evidenza limiti e fragilità del rapporto prevalente tra economie e territori, che richiama il processo di accumulazione per spoliazione e di spossessamento tecnologico; e si interroga sulle possibilità, oggi, di progettare il futuro delle nostre città e dei nostri territori.
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