Ci troviamo in un periodo storico nel quale siamo chiamati a riflettere su un cambiamento drastico nella visione del nostro sistema economico e su una differente composizione dei valori costitutivi delle nostre società che rimettano al centro le emergenze sociali e ambientali. All’interno di questo cambiamento emergono con forza, da una parte, le possibilità offerte dalle tecnologie emergenti e, dall’altra, la necessità di rivedere nella sua essenza il modo di produrre e consumare i prodotti in quanto l’attuale sistema ha ormai chiaramente rivelato la sua insostenibilità. L’Italia ha già mostrato di costituire un’eccellenza a livello internazionale per quanto riguarda le prassi di riciclo dei materiali. Ciò ha portato alla riconoscibilità di un modello di eccellenza e vantaggi da un lato, ma, dall’altro, ha limitato la promozione delle altre strategie connesse al modello dell’economia circolare - promosso con sempre maggiore forza dalle direttive e piani europei - tra sistema paese, filiere produttive e singole imprese. A partire da queste premesse, il presente articolo si pone l’obiettivo di riflettere sugli elementi sostanziali di questa trasformazione, sulle chiavi per favorire a livello nazionale nuovi modelli di produzione e consumo sostenibili, efficienti e, soprattutto, rigenerativi. Viene, a tal fine, utilizzato il punto di vista del design che, come sostiene la Ellen MacArthur Foundation, è al centro di questa transizione grazie al suo ruolo di catalizzatore dell’innovazione. La trattazione parte dall’osservazione di alcune attività relative alla manifattura italiana che stanno già dimostrando la loro efficacia: le sperimentazioni sui materiali derivati da scarti del sistema agroalimentare e agroindustriale (dalle fibre derivate dalle proteine del latte brevettate in Italia già negli anni ’30 fino ai filamenti, presentati nel 2019, adatti alla stampa 3D e prodotti dalle bucce degli agrumi, solo per fare alcuni esempi); il rapporto alta qualità/lunga durata nei prodotti dell’alto artigianato e della manifattura Made in Italy (con una particolare attenzione al comparto del legno-arredo); il complesso sistema del passaggio da prodotto e servizio che richiede una revisione profonda del rapporto tra utilizzo e proprietà dei beni, mutamento per il quale l’Italia sembra essere solo parzialmente pronta.

Nuovi modelli rigenerativi di produzione e consumo

Badalucco, Laura
;
Cristofoli Ghirardello, Petra
2020-01-01

Abstract

Ci troviamo in un periodo storico nel quale siamo chiamati a riflettere su un cambiamento drastico nella visione del nostro sistema economico e su una differente composizione dei valori costitutivi delle nostre società che rimettano al centro le emergenze sociali e ambientali. All’interno di questo cambiamento emergono con forza, da una parte, le possibilità offerte dalle tecnologie emergenti e, dall’altra, la necessità di rivedere nella sua essenza il modo di produrre e consumare i prodotti in quanto l’attuale sistema ha ormai chiaramente rivelato la sua insostenibilità. L’Italia ha già mostrato di costituire un’eccellenza a livello internazionale per quanto riguarda le prassi di riciclo dei materiali. Ciò ha portato alla riconoscibilità di un modello di eccellenza e vantaggi da un lato, ma, dall’altro, ha limitato la promozione delle altre strategie connesse al modello dell’economia circolare - promosso con sempre maggiore forza dalle direttive e piani europei - tra sistema paese, filiere produttive e singole imprese. A partire da queste premesse, il presente articolo si pone l’obiettivo di riflettere sugli elementi sostanziali di questa trasformazione, sulle chiavi per favorire a livello nazionale nuovi modelli di produzione e consumo sostenibili, efficienti e, soprattutto, rigenerativi. Viene, a tal fine, utilizzato il punto di vista del design che, come sostiene la Ellen MacArthur Foundation, è al centro di questa transizione grazie al suo ruolo di catalizzatore dell’innovazione. La trattazione parte dall’osservazione di alcune attività relative alla manifattura italiana che stanno già dimostrando la loro efficacia: le sperimentazioni sui materiali derivati da scarti del sistema agroalimentare e agroindustriale (dalle fibre derivate dalle proteine del latte brevettate in Italia già negli anni ’30 fino ai filamenti, presentati nel 2019, adatti alla stampa 3D e prodotti dalle bucce degli agrumi, solo per fare alcuni esempi); il rapporto alta qualità/lunga durata nei prodotti dell’alto artigianato e della manifattura Made in Italy (con una particolare attenzione al comparto del legno-arredo); il complesso sistema del passaggio da prodotto e servizio che richiede una revisione profonda del rapporto tra utilizzo e proprietà dei beni, mutamento per il quale l’Italia sembra essere solo parzialmente pronta.
2020
9788857575353
9788899243982
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