Essere artista significò per Michelangelo esprimersi con pari energia sul piano intellettuale e fisico. Nella sua intera produzione, idea e realizzazione costituiscono due dimensioni in dialogo costante, come dimostrano il rapporto diretto con la materia e la volontà di dominarne personalmente le trasformazioni. Il processo concreto di lavorazione sembra quindi essere parte sostanziale del processo ideativo, come confermato dall’endemica tendenza dell’artista a modificare le proprie idee in fase di realizzazione. I ripensamenti delle posizioni delle figure nei blocchi di marmo, le variazioni in corso d’opera dei suoi progetti architettonici, ma anche la sovrapposizione di innumerevoli soluzioni in un singolo foglio sui disegni o sulle superfici affrescate e, in ultima istanza, l’ossessiva revisione delle rime non sono semplicemente manifestazioni esteriori di uno spirito mai soddisfatto dei risultati raggiunti, ma la dimostrazione di una capacità straordinaria di lasciarsi influenzare dall’opera mentre è in corso la sua realizzazione. Il processo di trasformazione della materia - in altre parole, il lavoro - rappresenta quindi per Michelangelo una fonte ispiratrice e possiamo pertanto leggere l’opera, in particolare quella non finita, come un’immagine istantanea di quel processo. A partire da una riflessione sulla materia e sul lavoro artistico, questo volume intende analizzare in che modo il processo di lavorazione condizioni e determini le forme dell’opera realizzata. Il sodalizio sostanziale tra mano e intelletto fornisce quindi una base per riflettere su questioni di stringente attualità in un tempo, il nostro, che sembra aver sancito un distacco netto tra mondo della produzione ‘materiale’ dell’opera d’arte e il mondo delle idee.

Michelangelo : arte, materia, lavoro

Zanchettin, Vitale;
2019-01-01

Abstract

Essere artista significò per Michelangelo esprimersi con pari energia sul piano intellettuale e fisico. Nella sua intera produzione, idea e realizzazione costituiscono due dimensioni in dialogo costante, come dimostrano il rapporto diretto con la materia e la volontà di dominarne personalmente le trasformazioni. Il processo concreto di lavorazione sembra quindi essere parte sostanziale del processo ideativo, come confermato dall’endemica tendenza dell’artista a modificare le proprie idee in fase di realizzazione. I ripensamenti delle posizioni delle figure nei blocchi di marmo, le variazioni in corso d’opera dei suoi progetti architettonici, ma anche la sovrapposizione di innumerevoli soluzioni in un singolo foglio sui disegni o sulle superfici affrescate e, in ultima istanza, l’ossessiva revisione delle rime non sono semplicemente manifestazioni esteriori di uno spirito mai soddisfatto dei risultati raggiunti, ma la dimostrazione di una capacità straordinaria di lasciarsi influenzare dall’opera mentre è in corso la sua realizzazione. Il processo di trasformazione della materia - in altre parole, il lavoro - rappresenta quindi per Michelangelo una fonte ispiratrice e possiamo pertanto leggere l’opera, in particolare quella non finita, come un’immagine istantanea di quel processo. A partire da una riflessione sulla materia e sul lavoro artistico, questo volume intende analizzare in che modo il processo di lavorazione condizioni e determini le forme dell’opera realizzata. Il sodalizio sostanziale tra mano e intelletto fornisce quindi una base per riflettere su questioni di stringente attualità in un tempo, il nostro, che sembra aver sancito un distacco netto tra mondo della produzione ‘materiale’ dell’opera d’arte e il mondo delle idee.
2019
9788831742467
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