Il progetto si fonda sulla ricerca di un principio relazionale capace di generare la forma dello spazio espositivo, ovvero un attraversamento didattico, concettuale e spaziale dell’ebraismo e della storia degli ebrei italiani. Ai valori della Diaspora corrisponde la metafora di un’architettura d’interni trasformabile, intesa come “sensore di spazi”, luogo che attiva nei visitatori un’esperienza cognitiva attraverso il confronto con la vita ebraica, i suoi riti, usi e costumi, mediante un racconto che utilizza simultaneamente l’apparato documentario e la complessa multiformità della cultura materiale espressa dagli oggetti esposti. Così, l’excursus storico della sezione introduttiva trasmette lo spessore della dimensione memoriale dell’attraversamento ebraico della storia, rendendo anche intelligibile l’unicità problematica della Shoah; mentre gli oggetti esposti ricostituiscono il senso di ritualità che caratterizza l’ebraismo, come specifica forma e modalità di vita comunitaria. L’assunto relazionale interpretato con la metafora dell’attraversamento corrisponde ad un principio progettuale che rigenera lo spazio, modificandone la forma in funzione dell’uso: museo didattico, estensione dell’adiacente sinagoga, sala per conferenze e dibattiti, ma anche luogo di studio e ricerca, oltre che ambiente in grado di accogliere esposizioni e installazioni temporanee.
Attraversamenti ebraici. Progetto per il Museo Ebraico Didattico. Milano, 1999-2000
Guido Morpurgo;
2003-01-01
Abstract
Il progetto si fonda sulla ricerca di un principio relazionale capace di generare la forma dello spazio espositivo, ovvero un attraversamento didattico, concettuale e spaziale dell’ebraismo e della storia degli ebrei italiani. Ai valori della Diaspora corrisponde la metafora di un’architettura d’interni trasformabile, intesa come “sensore di spazi”, luogo che attiva nei visitatori un’esperienza cognitiva attraverso il confronto con la vita ebraica, i suoi riti, usi e costumi, mediante un racconto che utilizza simultaneamente l’apparato documentario e la complessa multiformità della cultura materiale espressa dagli oggetti esposti. Così, l’excursus storico della sezione introduttiva trasmette lo spessore della dimensione memoriale dell’attraversamento ebraico della storia, rendendo anche intelligibile l’unicità problematica della Shoah; mentre gli oggetti esposti ricostituiscono il senso di ritualità che caratterizza l’ebraismo, come specifica forma e modalità di vita comunitaria. L’assunto relazionale interpretato con la metafora dell’attraversamento corrisponde ad un principio progettuale che rigenera lo spazio, modificandone la forma in funzione dell’uso: museo didattico, estensione dell’adiacente sinagoga, sala per conferenze e dibattiti, ma anche luogo di studio e ricerca, oltre che ambiente in grado di accogliere esposizioni e installazioni temporanee.File | Dimensione | Formato | |
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