Nel 2008, (...) quest’area (7.000 m2) venne affidata da Rete Ferroviaria Italiana alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, seguendo il suggerimento degli architetti Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis che, entrati in questa grotta del martirio e colpiti dalla gravità del luogo, ebbero l’intuizione che proprio qui, in questa cupa vastità ancora intrisa di una storia che reclamava di essere raccontata, sarebbe dovuto sorgere il Memoriale. Pensarono così di realizzare non un museo, ma un luogo della civiltà che affermava le sue ragioni; uno spazio aperto alla memoria attiva, allo studio, alla riflessione, all’azione collettiva. Un progetto potente e ardito che all’ingegneria della follia oppone lo spazio del dialogo, richiamando l’architettura alle sue responsabilità di coscienza della città (Estratto dal commento critico di Fulvio Irace)
Memoriale della Shoah di Milano = The Shoah Memorial
Morpurgo, Guido;
2019-01-01
Abstract
Nel 2008, (...) quest’area (7.000 m2) venne affidata da Rete Ferroviaria Italiana alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, seguendo il suggerimento degli architetti Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis che, entrati in questa grotta del martirio e colpiti dalla gravità del luogo, ebbero l’intuizione che proprio qui, in questa cupa vastità ancora intrisa di una storia che reclamava di essere raccontata, sarebbe dovuto sorgere il Memoriale. Pensarono così di realizzare non un museo, ma un luogo della civiltà che affermava le sue ragioni; uno spazio aperto alla memoria attiva, allo studio, alla riflessione, all’azione collettiva. Un progetto potente e ardito che all’ingegneria della follia oppone lo spazio del dialogo, richiamando l’architettura alle sue responsabilità di coscienza della città (Estratto dal commento critico di Fulvio Irace)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.