La mostra è stata allestita negli spazi del Padiglione dell'Esprit Nouveau, sede del Centro Studi Oikos di Bologna. Attraverso una sequenza di pannelli in formato A4 orizzontale allineati in continuità alle pareti -che comprendono riproduzioni di disegni 'a pura linea' e modelli di sintesi di un'ampia selezione di progetti e di opere realizzate- si realizza una sorta di corale 'linea del tempo del progetto'. Questo orizzonte artificiale di opere ha il compito di ricostruire la genealogia delle esperienze compiute in 5 decenni di attività dallo studio Gregotti Associati sul tema del disegno dello spazio pubblico, evidenziandone la resistenza alla tendenziale scomparsa dell'ambito dello spazio pubblico dalla dimensione del progetto contemporaneo. La leggerezza dell'allestimento e la dimensione ridotta dei pannelli risponde alla necessità di rispettare l'identità degli interni del padiglione progettato da Le Corbusier nel 1925, punteggiando l'esperienza del visitatore nell'interno della struttura come una sorta di percorso parallelo, 'basso continuo' che evita quindi di produrre interferenze con la qualità originale degli ambienti coi quali, al contrario, cerca un dialogo attraverso la misura della loro specifica spazialità.
Gregotti Associati. La costruzione dello spazio pubblico
Guido Morpurgo
2002-01-01
Abstract
La mostra è stata allestita negli spazi del Padiglione dell'Esprit Nouveau, sede del Centro Studi Oikos di Bologna. Attraverso una sequenza di pannelli in formato A4 orizzontale allineati in continuità alle pareti -che comprendono riproduzioni di disegni 'a pura linea' e modelli di sintesi di un'ampia selezione di progetti e di opere realizzate- si realizza una sorta di corale 'linea del tempo del progetto'. Questo orizzonte artificiale di opere ha il compito di ricostruire la genealogia delle esperienze compiute in 5 decenni di attività dallo studio Gregotti Associati sul tema del disegno dello spazio pubblico, evidenziandone la resistenza alla tendenziale scomparsa dell'ambito dello spazio pubblico dalla dimensione del progetto contemporaneo. La leggerezza dell'allestimento e la dimensione ridotta dei pannelli risponde alla necessità di rispettare l'identità degli interni del padiglione progettato da Le Corbusier nel 1925, punteggiando l'esperienza del visitatore nell'interno della struttura come una sorta di percorso parallelo, 'basso continuo' che evita quindi di produrre interferenze con la qualità originale degli ambienti coi quali, al contrario, cerca un dialogo attraverso la misura della loro specifica spazialità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.