L'intervento riguarda un interno situato al piano terreno di uno stabile dei primi del Novecento, collocato nello spazio labirintico di un isolato della zona di Porta Venezia a Milano, in cui si mescolano residenze, laboratori e negozi. Ne risulta una complessità di usi e significati della città che si esprime in una stratificazione di segni e funzioni. Il progetto raccoglie l'input contestuale nell'immaginare il programma di ristrutturazione di un ex magazzino; in primo luogo vengono eliminate tutte le suddivisioni interne, realizzando un ambiente unico dove microambienti tematici (lavoro, abitazione) fluiscono l'uno nell'altro. Il fulcro centrale dell'appartamento è una 'scatola architettonica' che organizza la cucina, contiene al suo interno il bagno e ospita nella parte superiore lo spazio-notte, schermato verso l'esterno con serramenti in vetro sabbiato. La scatola, nettamente definita geometricamente, non è separata rigidamente dall'ambiente circostante: schermature in lamiera forata permettono una certa trasparenza, modulata in modo intermittente da grandi pareti mobili che svelano la presenza della cucina. Il disegno dei particolari costruttivi, la scelta dei materiali e degli arredi vogliono rievocare la memoria di una precedente atmosfera industriale, così come il ridisegno dei serramenti esterni richiama le vecchie fabbriche.
Casa studio in Porta Venezia, Milano
Guido Morpurgo;
1998-01-01
Abstract
L'intervento riguarda un interno situato al piano terreno di uno stabile dei primi del Novecento, collocato nello spazio labirintico di un isolato della zona di Porta Venezia a Milano, in cui si mescolano residenze, laboratori e negozi. Ne risulta una complessità di usi e significati della città che si esprime in una stratificazione di segni e funzioni. Il progetto raccoglie l'input contestuale nell'immaginare il programma di ristrutturazione di un ex magazzino; in primo luogo vengono eliminate tutte le suddivisioni interne, realizzando un ambiente unico dove microambienti tematici (lavoro, abitazione) fluiscono l'uno nell'altro. Il fulcro centrale dell'appartamento è una 'scatola architettonica' che organizza la cucina, contiene al suo interno il bagno e ospita nella parte superiore lo spazio-notte, schermato verso l'esterno con serramenti in vetro sabbiato. La scatola, nettamente definita geometricamente, non è separata rigidamente dall'ambiente circostante: schermature in lamiera forata permettono una certa trasparenza, modulata in modo intermittente da grandi pareti mobili che svelano la presenza della cucina. Il disegno dei particolari costruttivi, la scelta dei materiali e degli arredi vogliono rievocare la memoria di una precedente atmosfera industriale, così come il ridisegno dei serramenti esterni richiama le vecchie fabbriche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.