La ricerca assume il tema della ricostruzione della città Europea, a seguito degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, quale: «luogo mentale in cui si intrecciano memoria, storia e futuro». Le ricerche teoriche svolte da Carlo Aymonino, nate da un interesse e amore verso la città, lasciano in sospeso, insieme ad altri temi, quello relativo alla nozione di ‘parte di città’. Un termine che con quelli di ‘luogo’, ‘monumento’, ‘tipo’, è entrato a far parte di un dizionario scientifico-disciplinare, senza più abbandonarlo, aprendo interrogativi che ancora oggi non hanno trovato risposta. Spesso negli scritti si evidenzia come l’analisi urbana abbia finalità progettuali: sia concepita anche come metodologia per il progetto. Un’attenzione alla costruzione di parti di città riconoscibili ed integrate al tessuto in cui si collocano. Una composizione per parti formalmente compiute, alla ricerca di una «città fatta di tutta architettura»3: i progetti scelti sono emblematici di quest’idea di città. Nell’individuazione dei tre progetti presi in esame nella tesi si è considerato oltre al tema del progetto urbano, quello della «alternativa morfologica»4, come spiega lo stesso Aymonino, a commento del progetto per il Gallaratese di Milano. La tesi affronta, più nello specifico, oltre a questo progetto – considerato come inveramento degli studi urbani e dei due tentativi progettuali precedenti – il concorso per la ricostruzione del Teatro Paganini a Parma del 1964 e il concorso per il Nuovo Palazzo per uffici della Camera dei Deputati a Roma del 1966. I tre edifici scelti sono rappresentativi del tema del progetto ‘per via morfologica’, ossia di un metodo progettuale che non può essere scisso dalla città, non può prescindere da questa, anche quando si tratta della periferia milanese interviene l’invenzione di una città ideale: il progetto diviene ricerca di qualità e caratteristiche urbane: è il caso del Gallaratese di Milano. La tesi si compone di quattro capitoli tematici, preceduti da una introduzione (ipotesi), seguiti da una conclusione (tesi). I quattro capitoli, corrispondenti a quattro punti interpretativi, volti a descrivere il progetto urbano secondo Aymonino, hanno l’obbiettivo di delineare gli argomenti ricorrenti nei progetti presi in esame. È possibile suddividere la ricerca in due ambiti tematici più ristretti: i primi tre punti interpretativi – corrispondenti ai primi tre capitoli – sono dedicati alla descrizione dei progetti; l’ultimo capitolo tratta della formazione dell’architetto. Nel primo capitolo – Relazioni. La geometria adattativa nei progetti urbani: la soluzione architettonica – verranno descritti e commentati i tre progetti attraverso disegni dell’autore, con l’intento di individuare il sistema delle relazioni con il contesto urbano, attraverso le quali, Aymonino imposta i due progetti. Nel caso del comprensorio del Gallaratese invece si vedrà un uso analogico della geometria. Nel secondo capitolo – Sequenze. I percorsi come sistema osteologico della composizione – verranno descritti e commentati i tre progetti attraverso disegni dell’autore, nel tentativo di comprendere come questo metodo compositivo sia centrale nella progettazione di Carlo Aymonino: un aspetto che parla anche dell’importanza della sezione. Nel terzo capitolo – Figure. L’ideale di un’architettura scolpita – l’autore si sofferma sul personale rapporto tra scultura e architettura nella poetica di Carlo Aymonino, attraverso il confronto figurativo e formale delle tre opere. Il capitolo quarto – Vedute. La tecnica della veduta come istanza verificatrice – indaga la genealogia creativa dell’architetto: nello specifico si descriverà il rapporto con Vincenzo Fasolo, docente romano, emblema di una scuola impostata sull’importanza assegnata al disegno.

Genesi dell’architettura attraverso la ricostruzione della morfologia urbana. Analisi critica di tre opere di Carlo Aymonino / Casadei, GIAN MARIA. - (2021 Jun 28). [10.25432/casadei-gian-maria_phd2021-06-28]

Genesi dell’architettura attraverso la ricostruzione della morfologia urbana. Analisi critica di tre opere di Carlo Aymonino

CASADEI, GIAN MARIA
2021-06-28

Abstract

La ricerca assume il tema della ricostruzione della città Europea, a seguito degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, quale: «luogo mentale in cui si intrecciano memoria, storia e futuro». Le ricerche teoriche svolte da Carlo Aymonino, nate da un interesse e amore verso la città, lasciano in sospeso, insieme ad altri temi, quello relativo alla nozione di ‘parte di città’. Un termine che con quelli di ‘luogo’, ‘monumento’, ‘tipo’, è entrato a far parte di un dizionario scientifico-disciplinare, senza più abbandonarlo, aprendo interrogativi che ancora oggi non hanno trovato risposta. Spesso negli scritti si evidenzia come l’analisi urbana abbia finalità progettuali: sia concepita anche come metodologia per il progetto. Un’attenzione alla costruzione di parti di città riconoscibili ed integrate al tessuto in cui si collocano. Una composizione per parti formalmente compiute, alla ricerca di una «città fatta di tutta architettura»3: i progetti scelti sono emblematici di quest’idea di città. Nell’individuazione dei tre progetti presi in esame nella tesi si è considerato oltre al tema del progetto urbano, quello della «alternativa morfologica»4, come spiega lo stesso Aymonino, a commento del progetto per il Gallaratese di Milano. La tesi affronta, più nello specifico, oltre a questo progetto – considerato come inveramento degli studi urbani e dei due tentativi progettuali precedenti – il concorso per la ricostruzione del Teatro Paganini a Parma del 1964 e il concorso per il Nuovo Palazzo per uffici della Camera dei Deputati a Roma del 1966. I tre edifici scelti sono rappresentativi del tema del progetto ‘per via morfologica’, ossia di un metodo progettuale che non può essere scisso dalla città, non può prescindere da questa, anche quando si tratta della periferia milanese interviene l’invenzione di una città ideale: il progetto diviene ricerca di qualità e caratteristiche urbane: è il caso del Gallaratese di Milano. La tesi si compone di quattro capitoli tematici, preceduti da una introduzione (ipotesi), seguiti da una conclusione (tesi). I quattro capitoli, corrispondenti a quattro punti interpretativi, volti a descrivere il progetto urbano secondo Aymonino, hanno l’obbiettivo di delineare gli argomenti ricorrenti nei progetti presi in esame. È possibile suddividere la ricerca in due ambiti tematici più ristretti: i primi tre punti interpretativi – corrispondenti ai primi tre capitoli – sono dedicati alla descrizione dei progetti; l’ultimo capitolo tratta della formazione dell’architetto. Nel primo capitolo – Relazioni. La geometria adattativa nei progetti urbani: la soluzione architettonica – verranno descritti e commentati i tre progetti attraverso disegni dell’autore, con l’intento di individuare il sistema delle relazioni con il contesto urbano, attraverso le quali, Aymonino imposta i due progetti. Nel caso del comprensorio del Gallaratese invece si vedrà un uso analogico della geometria. Nel secondo capitolo – Sequenze. I percorsi come sistema osteologico della composizione – verranno descritti e commentati i tre progetti attraverso disegni dell’autore, nel tentativo di comprendere come questo metodo compositivo sia centrale nella progettazione di Carlo Aymonino: un aspetto che parla anche dell’importanza della sezione. Nel terzo capitolo – Figure. L’ideale di un’architettura scolpita – l’autore si sofferma sul personale rapporto tra scultura e architettura nella poetica di Carlo Aymonino, attraverso il confronto figurativo e formale delle tre opere. Il capitolo quarto – Vedute. La tecnica della veduta come istanza verificatrice – indaga la genealogia creativa dell’architetto: nello specifico si descriverà il rapporto con Vincenzo Fasolo, docente romano, emblema di una scuola impostata sull’importanza assegnata al disegno.
28-giu-2021
33
ARCHITETTURA, CITTA' E DESIGN
Genesi dell’architettura attraverso la ricostruzione della morfologia urbana. Analisi critica di tre opere di Carlo Aymonino / Casadei, GIAN MARIA. - (2021 Jun 28). [10.25432/casadei-gian-maria_phd2021-06-28]
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