La ricerca di dottorato indaga, a distanza di alcuni decenni dalla sua conclusione, gli esiti della ricostruzione berlinese a partire dall’IBA della fine degli anni ‘70 all’era Stimmann conclusasi nel 2006, volta al recupero del centro urbano di Berlino, dissolto in un dilagante vuoto a seguito delle vicende storiche che hanno trasformato la città a partire dal secondo conflitto mondiale. In differente posizione rispetto ai piani di espansione periferica degli anni ’50, ’60 e ‘70, compiuti parallelamente all’Ovest e all’Est, l’esperienza di ricostruzione oggetto della ricerca parte dagli studi e dalle teorie urbane affrontati nelle università italiane, riportando l’attenzione al progetto per il centro, riprendendo le tracce del suo tessuto storico, nella ricomposizione dell’isolato a corte, che non nega l’esperienza Moderna, elaborando una strada di dialogo tra permanenza e cambiamento. Il mezzo per analizzare l’esperienza di ricostruzione, nei suoi differenti tentativi e sperimentazioni, è l’isolato a corte, e nello specifico la ricostruzione dell’isolato su Schinkelplatz, come pretesto e guida per una rilettura a partire dal confronto con altri esempi della ricostruzione e precedenti a Berlino. L’isolato ricostruito viene inizialmente analizzato nel contesto, riconfigurando con la sua presenza la morfologia di piazze e strade, e reinstaurando un articolato rapporto tra spazio pubblico, semipubblico e privato. Dall’analisi morfologica dell’isolato nel contesto, la ricerca si concentra sul tipo che definisce l’isolato della ricostruzione berlinese. Attraverso il confronto tra progetti, emerge una sperimentazione che si sviluppa nella dialettica tra l’esperienza del Moderno nello studio sulla cellula abitativa e sull’unitarietà di intervento, e forme di piccola proprietà su lotto singolo, nelle quali viene suddiviso l’isolato. Tale aspetto, legato alla proprietà e alla dimensione del lotto catastale, incide sull’operatività dei progetti di ricostruzione, intervenendo sul riaccatastamento urbano, necessario a seguito della riunificazione della Germania. È qui che si manifesta l’efficacia del metodo della ricostruzione berlinese, basato sul dialogo tra amministrazione, architetti ed investitori, ed articolato in tavole rotonde, workshop e concorsi di progettazione, nei quali i diversi interessi in campo trovano un accordo, giungendo alla definizione di un Masterplan di progetto, inserito nel Planwerk, piano di sviluppo della città nel suo complesso, punto di partenza per la realizzazione dell’intervento. Ulteriore elemento di analisi all’interno dell’isolato di ricostruzione berlinese è la facciata, limite tra interno ed esterno, e differentemente declinata nell’affaccio allo spazio pubblico della strada e della piazza, e quello privato della corte interna. Risulta evidente come la sua articolazione e differenziazione siano strettamente legati al tipo e all’isolato nel contesto, come la facciata sia rappresentante simultaneamente nello spazio urbano della funzione privata e pubblica, in un ristabilito equilibrio di ruoli. Il processo di ricostruzione analizzato e la continuità del metodo oltre la conclusione dell’esperienza, testimoniano la validità della ricostruzione berlinese nella riconfigurazione del tessuto urbano, la sua trasformazione in cultura collettiva. Allo stesso modo fanno emergere il suo carattere sperimentale, in una costante valutazione critica degli esiti, mostrando una valida strategia di intervento nel contesto urbano.
La ricostruzione berlinese tra permanenza e cambiamento. Il caso studio dell'isolato su Schinkelplatz / Cucit, Ilaria. - (2021 Jun 28). [10.25432/cucit-ilaria_phd2021-06-28]
La ricostruzione berlinese tra permanenza e cambiamento. Il caso studio dell'isolato su Schinkelplatz
CUCIT, ILARIA
2021-06-28
Abstract
La ricerca di dottorato indaga, a distanza di alcuni decenni dalla sua conclusione, gli esiti della ricostruzione berlinese a partire dall’IBA della fine degli anni ‘70 all’era Stimmann conclusasi nel 2006, volta al recupero del centro urbano di Berlino, dissolto in un dilagante vuoto a seguito delle vicende storiche che hanno trasformato la città a partire dal secondo conflitto mondiale. In differente posizione rispetto ai piani di espansione periferica degli anni ’50, ’60 e ‘70, compiuti parallelamente all’Ovest e all’Est, l’esperienza di ricostruzione oggetto della ricerca parte dagli studi e dalle teorie urbane affrontati nelle università italiane, riportando l’attenzione al progetto per il centro, riprendendo le tracce del suo tessuto storico, nella ricomposizione dell’isolato a corte, che non nega l’esperienza Moderna, elaborando una strada di dialogo tra permanenza e cambiamento. Il mezzo per analizzare l’esperienza di ricostruzione, nei suoi differenti tentativi e sperimentazioni, è l’isolato a corte, e nello specifico la ricostruzione dell’isolato su Schinkelplatz, come pretesto e guida per una rilettura a partire dal confronto con altri esempi della ricostruzione e precedenti a Berlino. L’isolato ricostruito viene inizialmente analizzato nel contesto, riconfigurando con la sua presenza la morfologia di piazze e strade, e reinstaurando un articolato rapporto tra spazio pubblico, semipubblico e privato. Dall’analisi morfologica dell’isolato nel contesto, la ricerca si concentra sul tipo che definisce l’isolato della ricostruzione berlinese. Attraverso il confronto tra progetti, emerge una sperimentazione che si sviluppa nella dialettica tra l’esperienza del Moderno nello studio sulla cellula abitativa e sull’unitarietà di intervento, e forme di piccola proprietà su lotto singolo, nelle quali viene suddiviso l’isolato. Tale aspetto, legato alla proprietà e alla dimensione del lotto catastale, incide sull’operatività dei progetti di ricostruzione, intervenendo sul riaccatastamento urbano, necessario a seguito della riunificazione della Germania. È qui che si manifesta l’efficacia del metodo della ricostruzione berlinese, basato sul dialogo tra amministrazione, architetti ed investitori, ed articolato in tavole rotonde, workshop e concorsi di progettazione, nei quali i diversi interessi in campo trovano un accordo, giungendo alla definizione di un Masterplan di progetto, inserito nel Planwerk, piano di sviluppo della città nel suo complesso, punto di partenza per la realizzazione dell’intervento. Ulteriore elemento di analisi all’interno dell’isolato di ricostruzione berlinese è la facciata, limite tra interno ed esterno, e differentemente declinata nell’affaccio allo spazio pubblico della strada e della piazza, e quello privato della corte interna. Risulta evidente come la sua articolazione e differenziazione siano strettamente legati al tipo e all’isolato nel contesto, come la facciata sia rappresentante simultaneamente nello spazio urbano della funzione privata e pubblica, in un ristabilito equilibrio di ruoli. Il processo di ricostruzione analizzato e la continuità del metodo oltre la conclusione dell’esperienza, testimoniano la validità della ricostruzione berlinese nella riconfigurazione del tessuto urbano, la sua trasformazione in cultura collettiva. Allo stesso modo fanno emergere il suo carattere sperimentale, in una costante valutazione critica degli esiti, mostrando una valida strategia di intervento nel contesto urbano.File | Dimensione | Formato | |
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