L’architettura da sempre integra e produce patrimonio, agendo per una fertile stratificazione dei luoghi fatta di elementi costruiti e relazioni che riformulano funzioni e ruoli secondo principi di appropriatezza. La definizione del termine “Patrimonio” comprende il complesso dei beni, mobili o immobili posseduti, ma anche il complesso dei valori attribuiti ai beni e alle utilità disponibili, o l’insieme delle ricchezze, dei valori materiali e immateriali che appar- tengono, per eredità, tradizione, a una comunità o anche a un singolo individuo1. Nel patrimonio è quindi compreso il concetto di bene, di valore, di ricchezza nonché i legami con la tradizione e con la cultura dei luoghi. Tutto questo, se ri- portato a un concetto di risorsa coinvolge pienamente l’architettura, quale realtà che interpreta, traduce, prefigura e qualifica il contesto di riferimento generando valori e indirizzi per il futuro. Il patrimonio condensa storia, identità, creatività, bellezza. Può veicolare la decodificazione dei caratteri del luogo e sostenere relazioni visuali o connessioni tra gli elementi che costruiscono i capisaldi del paesaggio. Può comprendere ele- menti di pregio, testimonianze, innovazioni tecniche esemplari. Esso si forma nel tempo e attraverso processi di valorizzazione e contaminazione che interpretano il mutare nella storia delle condizioni socio-economiche e ambientali. Variazioni che consolidano il permanere di parti significanti, accogliendo integrazioni capa- ci di prolungare nel tempo il ruolo attivo della costruzione. Il rapporto tra architettura e patrimonio quindi va oltre le tecniche di ri- attivazione del bene per preservarne l’originalità. Esso stabilisce una chiave di lettura di un sistema di costruzioni, di una parte urbana o di tratti del paesaggio.

L’architettura nel tempo del patrimonio

Vanore, Margherita
2021-01-01

Abstract

L’architettura da sempre integra e produce patrimonio, agendo per una fertile stratificazione dei luoghi fatta di elementi costruiti e relazioni che riformulano funzioni e ruoli secondo principi di appropriatezza. La definizione del termine “Patrimonio” comprende il complesso dei beni, mobili o immobili posseduti, ma anche il complesso dei valori attribuiti ai beni e alle utilità disponibili, o l’insieme delle ricchezze, dei valori materiali e immateriali che appar- tengono, per eredità, tradizione, a una comunità o anche a un singolo individuo1. Nel patrimonio è quindi compreso il concetto di bene, di valore, di ricchezza nonché i legami con la tradizione e con la cultura dei luoghi. Tutto questo, se ri- portato a un concetto di risorsa coinvolge pienamente l’architettura, quale realtà che interpreta, traduce, prefigura e qualifica il contesto di riferimento generando valori e indirizzi per il futuro. Il patrimonio condensa storia, identità, creatività, bellezza. Può veicolare la decodificazione dei caratteri del luogo e sostenere relazioni visuali o connessioni tra gli elementi che costruiscono i capisaldi del paesaggio. Può comprendere ele- menti di pregio, testimonianze, innovazioni tecniche esemplari. Esso si forma nel tempo e attraverso processi di valorizzazione e contaminazione che interpretano il mutare nella storia delle condizioni socio-economiche e ambientali. Variazioni che consolidano il permanere di parti significanti, accogliendo integrazioni capa- ci di prolungare nel tempo il ruolo attivo della costruzione. Il rapporto tra architettura e patrimonio quindi va oltre le tecniche di ri- attivazione del bene per preservarne l’originalità. Esso stabilisce una chiave di lettura di un sistema di costruzioni, di una parte urbana o di tratti del paesaggio.
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