Venezia centro storico e Marghera, parti della stessa città lagunare, costituiscono i termini del confronto su cui si concentra questo volume. Identificate, distaccate e opposte dalla stessa acqua, sono entrambe determinate dai caratteri strutturali della città insulare, a cui si riconducono alcune delle ragioni che hanno generato l’alterità del quartiere sorto alle spalle di Porto Marghera. Il centro urbano di Marghera e ancor prima il Porto industriale realizzato ai margini della gronda lagunare, sono stati in gran parte artefici della riqualificazione di Venezia come la conosciamo oggi, esito di un’idea di sviluppo urbano, promossa all’inizio del XX secolo. Mentre in terraferma trovavano luogo le fabbriche inquinanti e le residenze popolari, il Centro storico poteva essere recuperato quale città d’arte, mentre il Lido si apriva al cinema e al turismo balneare d’élite. La Venezia insulare è la città nota in tutto il mondo, conformata e regolata dall’acqua della Laguna, dove le comuni attività di vita si svolgono camminando o con spostamenti via acqua, in un paesaggio urbano storico di grande bellezza e incalcolabile valore. Il quartiere di Marghera è una parte della città di terraferma, quella posta alle spalle di Porto Marghera, separata da Mestre dal fascio dei binari e confinata lungo i suoi margini da infrastrutture di trasporto, aree della grande distribuzione e zone industriali, ma progettata sul modello della città giardino nell’intento di consentire una vita più salubre. È tuttavia evidente che Marghera sia sentita come altro dalla città d’acqua più nota al mondo, una città distante, seppure nello stesso comune, costruita sulla gronda come periferia nascosta dai monumenti industriali. Quella terza parte di una Venezia molteplice può fornire oggi una interessante chiave di lettura in relazione alla sua storia e alle condizioni ambientali del territorio.

Temi e termini per una città in salute

Vanore M
2021-01-01

Abstract

Venezia centro storico e Marghera, parti della stessa città lagunare, costituiscono i termini del confronto su cui si concentra questo volume. Identificate, distaccate e opposte dalla stessa acqua, sono entrambe determinate dai caratteri strutturali della città insulare, a cui si riconducono alcune delle ragioni che hanno generato l’alterità del quartiere sorto alle spalle di Porto Marghera. Il centro urbano di Marghera e ancor prima il Porto industriale realizzato ai margini della gronda lagunare, sono stati in gran parte artefici della riqualificazione di Venezia come la conosciamo oggi, esito di un’idea di sviluppo urbano, promossa all’inizio del XX secolo. Mentre in terraferma trovavano luogo le fabbriche inquinanti e le residenze popolari, il Centro storico poteva essere recuperato quale città d’arte, mentre il Lido si apriva al cinema e al turismo balneare d’élite. La Venezia insulare è la città nota in tutto il mondo, conformata e regolata dall’acqua della Laguna, dove le comuni attività di vita si svolgono camminando o con spostamenti via acqua, in un paesaggio urbano storico di grande bellezza e incalcolabile valore. Il quartiere di Marghera è una parte della città di terraferma, quella posta alle spalle di Porto Marghera, separata da Mestre dal fascio dei binari e confinata lungo i suoi margini da infrastrutture di trasporto, aree della grande distribuzione e zone industriali, ma progettata sul modello della città giardino nell’intento di consentire una vita più salubre. È tuttavia evidente che Marghera sia sentita come altro dalla città d’acqua più nota al mondo, una città distante, seppure nello stesso comune, costruita sulla gronda come periferia nascosta dai monumenti industriali. Quella terza parte di una Venezia molteplice può fornire oggi una interessante chiave di lettura in relazione alla sua storia e alle condizioni ambientali del territorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/304728
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