Benessere” è “parola di significato assai lato” e può essere posto “nella categoria del più e del meno”. In questo modo Arthur Cecil Pigou definiva il concetto di benessere in uno dei primi e inaugurali studi sull’economia del benessere (Pigou 1968). Un testo che ha sollecitato l’elaborazione di politiche pubbliche e programmi per lo sviluppo di servizi sociali, destinati a influire ampiamente anche sulla qualità dello spazio urbano. Coerentemente con la definizione di Pigou, anche la coppia di parole “benessere urbano” o “welfare urbano” esprime una pluralità di significati, ascrivibili a più campi di senso: la dotazione di servizi e attrezzature, l’articolazione degli spazi aperti pubblici, il livello di giustizia spaziale e il grado di salubrità. Un insieme di condizioni capaci di garantire maggiore o minore benessere urbano, condizionando fortemente l’abitabilità delle nostre città attraverso spazi, servizi e attrezzature collettive in grado di trasformare estese periferie e sequenze interminabili di edifici in quartieri abitabili, in brani di città dove vivere la propria quotidianità risulti meno faticoso e ostile per tutti i suoi abitanti.

Welfare urbano e giustizia spaziale

Maria Chiara Tosi
2021-01-01

Abstract

Benessere” è “parola di significato assai lato” e può essere posto “nella categoria del più e del meno”. In questo modo Arthur Cecil Pigou definiva il concetto di benessere in uno dei primi e inaugurali studi sull’economia del benessere (Pigou 1968). Un testo che ha sollecitato l’elaborazione di politiche pubbliche e programmi per lo sviluppo di servizi sociali, destinati a influire ampiamente anche sulla qualità dello spazio urbano. Coerentemente con la definizione di Pigou, anche la coppia di parole “benessere urbano” o “welfare urbano” esprime una pluralità di significati, ascrivibili a più campi di senso: la dotazione di servizi e attrezzature, l’articolazione degli spazi aperti pubblici, il livello di giustizia spaziale e il grado di salubrità. Un insieme di condizioni capaci di garantire maggiore o minore benessere urbano, condizionando fortemente l’abitabilità delle nostre città attraverso spazi, servizi e attrezzature collettive in grado di trasformare estese periferie e sequenze interminabili di edifici in quartieri abitabili, in brani di città dove vivere la propria quotidianità risulti meno faticoso e ostile per tutti i suoi abitanti.
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