Il testo elabora strategie didattiche per definire i campi di relazione e modalità d’intervento tra la tecnologia e il progetto architettonico. Attraverso il Laboratorio di Laurea, il corso di Tecnologia II e il Corso di Progettazione di Sistemi Costruttivi, dall’ a.a 2012-2013 all’ a.a. 2017-2018, si è cercato di mettere a fuoco una metodologia di valutazione o di intervento propri del ruolo della tecnologia nel progetto dell’ambiente costruito. La necessità di adeguare la dimensione progettuale al cambiamento delle esigenze e dei ritmi sia sociali, culturali ed economici, sia fisico-ambientali che caratterizzano la società contemporanea, comporta un impegno del progettista a riflettere in termini di strategie progettuali finalizzate a configurare lo spazio, che alle varie scale abitiamo, come habitat in cui interagiscono componenti ecologiche, sociali, tecniche ed economiche in grado di migliorare la vivibilità, l’inclusività, il benessere psicofisico, le condizioni di salute dei suoi abitanti e in ultima analisi la qualità dell’ambiente costruito. Restituendo centralità all’utente, si individuano nuovi “territori esigenziali” intesi come luoghi di relazione univoca tra utente e spazio, senso di appartenenza, senso di avvolgimento e coinvolgimento personale che in termini antropologici rende lo spazio che abitiamo il contesto umanizzante del proprio essere individui. Le discipline hanno avuto la funzione di puntualizzare le problematiche che regolano la costruzione dell’architettura e porre il confronto sul complesso rapporto tra tecnologia, bisogni dell’utente e linguaggio architettonico.

Tecnologia e progetto : Sperimentazione didattica

Cellucci Cristiana
2017-01-01

Abstract

Il testo elabora strategie didattiche per definire i campi di relazione e modalità d’intervento tra la tecnologia e il progetto architettonico. Attraverso il Laboratorio di Laurea, il corso di Tecnologia II e il Corso di Progettazione di Sistemi Costruttivi, dall’ a.a 2012-2013 all’ a.a. 2017-2018, si è cercato di mettere a fuoco una metodologia di valutazione o di intervento propri del ruolo della tecnologia nel progetto dell’ambiente costruito. La necessità di adeguare la dimensione progettuale al cambiamento delle esigenze e dei ritmi sia sociali, culturali ed economici, sia fisico-ambientali che caratterizzano la società contemporanea, comporta un impegno del progettista a riflettere in termini di strategie progettuali finalizzate a configurare lo spazio, che alle varie scale abitiamo, come habitat in cui interagiscono componenti ecologiche, sociali, tecniche ed economiche in grado di migliorare la vivibilità, l’inclusività, il benessere psicofisico, le condizioni di salute dei suoi abitanti e in ultima analisi la qualità dell’ambiente costruito. Restituendo centralità all’utente, si individuano nuovi “territori esigenziali” intesi come luoghi di relazione univoca tra utente e spazio, senso di appartenenza, senso di avvolgimento e coinvolgimento personale che in termini antropologici rende lo spazio che abitiamo il contesto umanizzante del proprio essere individui. Le discipline hanno avuto la funzione di puntualizzare le problematiche che regolano la costruzione dell’architettura e porre il confronto sul complesso rapporto tra tecnologia, bisogni dell’utente e linguaggio architettonico.
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