ITA La varietà di condizioni geografiche, ambientali e insediative attraversate dal suo corso, fa del Natisone un segno territoriale esemplare della stratificazione di paesaggi che caratterizza buona parte dell’Italia nord-orientale. La marginalità rispetto alle aree di maggiore sviluppo insediativo e industriale, tuttavia, ha determinato un minore grado di sfruttamento e trasformazione dell’asta fluviale e dei territori contermini in epoche recenti. Anche se il Distretto della Sedia, che è stato il più importante insediamento artigianale del Friuli, è nato grazie all’energia garantita dall’acqua del Natisone, e senza peraltro dimenticare la breve parentesi di impeto logistico legata alle vicende del fronte orientale nei primi anni della Grande guerra, l’asta fluviale scorre ancora oggi in un territorio che mantiene caratteri prevalentemente rurali, sostanzialmente marginale rispetto al passaggio delle principali infrastrutture viarie e ferroviaria. Eppure lo sviluppo degli insediamenti umani lungo il corso fluviale esibisce una tradizione storica di sfruttamento dell’energia idraulica, di cui permangono ancora numerose tracce in vari sistemi di mulini. Il programma di ricerca per la costituzione del Parco transfrontaliero del Natisone è nato da un incarico conferito all’Università Iuav di Venezia dal Comune di Manzano, capofila per l’Uti del Natisone, in relazione a un percorso di stipula di un Contratto di fiume. Sviluppato come un programma composto di strategia e progetti mirati, la ricerca ha proposto un concetto di parco non più inteso come serie di vincoli, a gravare su un territorio già in difficoltà, ma come sistema di azioni entro una visione di insieme. La messa a punto di una serie di interventi esemplari si è basata sul principio che per riqualificare un fiume e le relazioni con il territorio di riferimento fosse necessario tenere insieme una complessa molteplicità di necessità e obiettivi, dove la transizione energetica potesse entrare in relazione a processi più ampi di riqualificazione urbanistica e paesaggistica, oltre che di manutenzione ambientale e idraulica. Nell’idea che prendersi cura del territorio richieda un approccio in grado di comporre in forma sintetica istanze di natura diversa. ENG The variety of geographical, environmental and settlement conditions crossed by its course makes the Natisone River an exemplary territorial sign of the stratification of landscapes that characterizes much of northeastern Italy. Its marginality with respect to the areas of major settlement and industrial development, however, has resulted in a lesser degree of exploitation and transformation of the river's shaft and adjoining territories in recent times. Although the Chair District, which was the most important artisanal settlement in Friuli, came into being thanks to the energy guaranteed by the water of the Natisone, and without, moreover, forgetting the brief interlude of logistical impetus linked to the events of the Eastern Front in the early years of the Great War, the river shaft still flows in a territory that maintains predominantly rural characters, substantially marginal with respect to the passage of the main road and railway infrastructures. Yet the development of human settlements along the river course exhibits a historical tradition of exploiting hydraulic power, numerous traces of which still remain in various mill systems. The research program for the establishment of the Natisone Transfrontier Park grew out of an assignment given to the Iuav University of Venice by the Municipality of Manzano, lead partner for the Uti del Natisone, in connection with a pathway for the conclusion of a River Contract. Developed as a program composed of strategy and targeted projects, the research proposed a concept of a park no longer understood as a series of constraints, to burden an already struggling territory, but as a system of actions within an overall vision. The development of a series of exemplary interventions was based on the principle that in order to redevelop a river and its relations with the reference territory, it was necessary to hold together a complex multiplicity of needs and objectives, where the energy transition could enter into relationship with broader processes of urban and landscape redevelopment, as well as environmental and hydraulic maintenance. In the idea that taking care of the territory requires an approach capable of composing instances of a different nature in a synthetic form.
Parco transfrontaliero del Natisone
Indrigo, Antonella;Iorio, Andrea
2021-01-01
Abstract
ITA La varietà di condizioni geografiche, ambientali e insediative attraversate dal suo corso, fa del Natisone un segno territoriale esemplare della stratificazione di paesaggi che caratterizza buona parte dell’Italia nord-orientale. La marginalità rispetto alle aree di maggiore sviluppo insediativo e industriale, tuttavia, ha determinato un minore grado di sfruttamento e trasformazione dell’asta fluviale e dei territori contermini in epoche recenti. Anche se il Distretto della Sedia, che è stato il più importante insediamento artigianale del Friuli, è nato grazie all’energia garantita dall’acqua del Natisone, e senza peraltro dimenticare la breve parentesi di impeto logistico legata alle vicende del fronte orientale nei primi anni della Grande guerra, l’asta fluviale scorre ancora oggi in un territorio che mantiene caratteri prevalentemente rurali, sostanzialmente marginale rispetto al passaggio delle principali infrastrutture viarie e ferroviaria. Eppure lo sviluppo degli insediamenti umani lungo il corso fluviale esibisce una tradizione storica di sfruttamento dell’energia idraulica, di cui permangono ancora numerose tracce in vari sistemi di mulini. Il programma di ricerca per la costituzione del Parco transfrontaliero del Natisone è nato da un incarico conferito all’Università Iuav di Venezia dal Comune di Manzano, capofila per l’Uti del Natisone, in relazione a un percorso di stipula di un Contratto di fiume. Sviluppato come un programma composto di strategia e progetti mirati, la ricerca ha proposto un concetto di parco non più inteso come serie di vincoli, a gravare su un territorio già in difficoltà, ma come sistema di azioni entro una visione di insieme. La messa a punto di una serie di interventi esemplari si è basata sul principio che per riqualificare un fiume e le relazioni con il territorio di riferimento fosse necessario tenere insieme una complessa molteplicità di necessità e obiettivi, dove la transizione energetica potesse entrare in relazione a processi più ampi di riqualificazione urbanistica e paesaggistica, oltre che di manutenzione ambientale e idraulica. Nell’idea che prendersi cura del territorio richieda un approccio in grado di comporre in forma sintetica istanze di natura diversa. ENG The variety of geographical, environmental and settlement conditions crossed by its course makes the Natisone River an exemplary territorial sign of the stratification of landscapes that characterizes much of northeastern Italy. Its marginality with respect to the areas of major settlement and industrial development, however, has resulted in a lesser degree of exploitation and transformation of the river's shaft and adjoining territories in recent times. Although the Chair District, which was the most important artisanal settlement in Friuli, came into being thanks to the energy guaranteed by the water of the Natisone, and without, moreover, forgetting the brief interlude of logistical impetus linked to the events of the Eastern Front in the early years of the Great War, the river shaft still flows in a territory that maintains predominantly rural characters, substantially marginal with respect to the passage of the main road and railway infrastructures. Yet the development of human settlements along the river course exhibits a historical tradition of exploiting hydraulic power, numerous traces of which still remain in various mill systems. The research program for the establishment of the Natisone Transfrontier Park grew out of an assignment given to the Iuav University of Venice by the Municipality of Manzano, lead partner for the Uti del Natisone, in connection with a pathway for the conclusion of a River Contract. Developed as a program composed of strategy and targeted projects, the research proposed a concept of a park no longer understood as a series of constraints, to burden an already struggling territory, but as a system of actions within an overall vision. The development of a series of exemplary interventions was based on the principle that in order to redevelop a river and its relations with the reference territory, it was necessary to hold together a complex multiplicity of needs and objectives, where the energy transition could enter into relationship with broader processes of urban and landscape redevelopment, as well as environmental and hydraulic maintenance. In the idea that taking care of the territory requires an approach capable of composing instances of a different nature in a synthetic form.File | Dimensione | Formato | |
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