Ciò che abbiamo assaporato di questa città nella nostra infanzia per esperienza diretta, e attraverso i racconti e i ricordi delle nostre famiglie, o di ciò che abbiamo studiato e indagato nella storia della città, non è oggi riconoscibile che per tratti, fondamentali, ma discontinui. Esiste evidentemente un’accelerazione nei mutamenti sociali, delle tradizioni, dei comportamenti e di conseguenza degli spazi che abitiamo, per cui il baratro esiste tra noi e i nostri figli – che nulla hanno visto di ciò in cui affondiamo le nostre radici – più che tra noi e la generazione precedente. Da questa frattura radicale, profonda, tra la Venezia che era e la Venezia che è, a restare è comunque la città, la sua fisicità, la sua struttura. E non è poco: è la città fisica che consente e impone modi di abitare, vivere, muoversi, incontrarsi, inusuali per altre città e specifici di questa.
O Venezia, Venaga, Venusia…
Manzelle, Maura
2011-01-01
Abstract
Ciò che abbiamo assaporato di questa città nella nostra infanzia per esperienza diretta, e attraverso i racconti e i ricordi delle nostre famiglie, o di ciò che abbiamo studiato e indagato nella storia della città, non è oggi riconoscibile che per tratti, fondamentali, ma discontinui. Esiste evidentemente un’accelerazione nei mutamenti sociali, delle tradizioni, dei comportamenti e di conseguenza degli spazi che abitiamo, per cui il baratro esiste tra noi e i nostri figli – che nulla hanno visto di ciò in cui affondiamo le nostre radici – più che tra noi e la generazione precedente. Da questa frattura radicale, profonda, tra la Venezia che era e la Venezia che è, a restare è comunque la città, la sua fisicità, la sua struttura. E non è poco: è la città fisica che consente e impone modi di abitare, vivere, muoversi, incontrarsi, inusuali per altre città e specifici di questa.File | Dimensione | Formato | |
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