Il lavoro qui descritto rientra in una serie di attività di ricerca con finalità conoscitive e di tutela, relativa ai caratteri costruttivi dell’edilizia storica veneziana e relativi comportamenti nel tempo, sviluppata in convenzione con IUAV-CORILA- SBBAAP di Venezia, a partire dal 2004 . In questo contesto, l’obiettivo degli sviluppi di ricerca più recenti è l’individuazione di criteri e la formazione di indirizzi di intervento sulle superfici dei fronti dell’edilizia storica veneziana – murature in antico a vista, rivestimenti parziali e intonaci tradizionali - così come auspicato nell’ambito del rapporto di collaborazione attivato fra le istituzioni coinvolte. L’attenzione per le superfici non risponde ad un approccio formale o prettamente “epidermico” all’architettura ma, al contrario, all’idea di superficie come parte fondamentale dell’edificio e della sua configurazione, dunque non scindibile dal resto della fabbrica, oltre che interfaccia rispetto all’ambiente, luogo di registrazione degli eventi occorsi all’edificio nel tempo, certo non “sacrificabile”, se non al prezzo di compromettere irreversibilmente l’espressività dell’insieme.

Degrado da umidità di risalita e restauro dei fronti di Venezia. Analisi del comportamento nel tempo, dei mutamenti indotti dagli interventi, proposta di indirizzi progettuali

angela squassina
2016-01-01

Abstract

Il lavoro qui descritto rientra in una serie di attività di ricerca con finalità conoscitive e di tutela, relativa ai caratteri costruttivi dell’edilizia storica veneziana e relativi comportamenti nel tempo, sviluppata in convenzione con IUAV-CORILA- SBBAAP di Venezia, a partire dal 2004 . In questo contesto, l’obiettivo degli sviluppi di ricerca più recenti è l’individuazione di criteri e la formazione di indirizzi di intervento sulle superfici dei fronti dell’edilizia storica veneziana – murature in antico a vista, rivestimenti parziali e intonaci tradizionali - così come auspicato nell’ambito del rapporto di collaborazione attivato fra le istituzioni coinvolte. L’attenzione per le superfici non risponde ad un approccio formale o prettamente “epidermico” all’architettura ma, al contrario, all’idea di superficie come parte fondamentale dell’edificio e della sua configurazione, dunque non scindibile dal resto della fabbrica, oltre che interfaccia rispetto all’ambiente, luogo di registrazione degli eventi occorsi all’edificio nel tempo, certo non “sacrificabile”, se non al prezzo di compromettere irreversibilmente l’espressività dell’insieme.
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