Il suolo è ‘anche’ l’uso che se ne fa. La matericità del suolo, la sua dimensione fisico-spaziale soprattutto quando ne prendiamo in considerazione lo spessore, ci costringe a fare i conti con la sua inerzia implicita, con la resistenza che esso oppone alle trasformazioni e agli usi che se ne fanno. Questa dimensione sospinge da un lato, una nuova stagione di rappresentazioni attraverso cui raccontare il suolo come capitale naturale fragile in grado di fornire servizi ecosistemici per tutte le popolazioni, umane e non. Richiede di farsi carico di un uso plurale della terra e del suolo. Dall’altro, sollecita ad interrogarsi su quali usi facciamo del suolo o dovremmo farne in una fase di contrazione demografica e di emigrazione giovanile, di dismissione dei servizi pubblici, di abbandono o disuso puntuale e generalizzato di aree residenziali, commerciali e di interi borghi, in una fase di decrescita in cui però il suolo continua a essere consumato, depredato e saccheggiato? Quali usi del suolo immaginiamo nei piani, nei progetti e nelle politiche urbane e territoriali per cercare di fronteggiare l’indebolirsi delle città e dei territori? Tra i molti insiemi di usi del suolo, quattro sono quelli che in questa fase di contrazione è urgente considerare, rappresentare e progettare. Resistenza, mescolanza, patrimonio, risorsa sono le categorie che il testo prova a discutere.

Il suolo è "anche" l'uso che se ne fa

Tosi, Maria Chiara
2021-01-01

Abstract

Il suolo è ‘anche’ l’uso che se ne fa. La matericità del suolo, la sua dimensione fisico-spaziale soprattutto quando ne prendiamo in considerazione lo spessore, ci costringe a fare i conti con la sua inerzia implicita, con la resistenza che esso oppone alle trasformazioni e agli usi che se ne fanno. Questa dimensione sospinge da un lato, una nuova stagione di rappresentazioni attraverso cui raccontare il suolo come capitale naturale fragile in grado di fornire servizi ecosistemici per tutte le popolazioni, umane e non. Richiede di farsi carico di un uso plurale della terra e del suolo. Dall’altro, sollecita ad interrogarsi su quali usi facciamo del suolo o dovremmo farne in una fase di contrazione demografica e di emigrazione giovanile, di dismissione dei servizi pubblici, di abbandono o disuso puntuale e generalizzato di aree residenziali, commerciali e di interi borghi, in una fase di decrescita in cui però il suolo continua a essere consumato, depredato e saccheggiato? Quali usi del suolo immaginiamo nei piani, nei progetti e nelle politiche urbane e territoriali per cercare di fronteggiare l’indebolirsi delle città e dei territori? Tra i molti insiemi di usi del suolo, quattro sono quelli che in questa fase di contrazione è urgente considerare, rappresentare e progettare. Resistenza, mescolanza, patrimonio, risorsa sono le categorie che il testo prova a discutere.
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