Se si considera l’architettura come un sistema complesso di relazioni tra cultura estetica e cultura tecnologica l’elemento scala si riduce alla semplice (ma non banale) frase che lo definisce come collegamento verticale che permette di superare differenze di quote, ma se, al contrario, la disciplina architettonica è considerata “medium”, cioè capace di comunicare attraverso il progetto saperi altri contigui ad altre materie, la scala mostra il potenziale semantico e metaforico. Dunque, elemento dinamico e funzionale non solo per agevolare il passaggio di quota ma anche per comunicare valori e idee, la scala è spesso classificata in base ai materiali, alla tecnologia adoperata, alla forma, allo scopo e così via. Classificazioni, queste ultime, utili alla comprensione dell’aspetto tecnico ma che tralasciano quello emotivo ed esperienziale che caratterizza in egual modo le scale. La scala, ha arricchito, infatti, nel tempo i propri significati, diventando elemento strutturale che influenza la funzionalità degli edifici ma anche il comportamento degli utenti e l’adozione di stili di vita più attivi. Sebbene l’aumento dell’uso delle scale tra gli adulti con occupazioni sedentarie possa fornire un mezzo accessibile ed economico per integrare l’attività fisica moderata nella routine lavorativa quotidiana, sono disponibili poche informazioni basate sull’evidenza per guidare gli architetti nella progettazione di edifici che promuovono l’uso delle scale per il benessere degli utenti. Alcune domande utili ad individuare questo attributo delle scale possono essere: L’esperienza del muoversi su una scala, per le persone che l’attraversano, è fisica o visiva? Se fisica è utilizzata per muoversi o per sostarsi? Se per muoversi, induce a camminare velocemente o lentamente? Ciò suggerisce che un altro approccio per esplorare i fattori determinanti nell’uso delle scale potrebbe essere quello di ampliare l’ambito della ricerca sull’uso delle scale esaminando la relazione tra soluzioni tecniche/ergonomiche e i requisiti ambientali di Verticalità, Visibilità e Abitabilità che insieme a quelli riferiti all’Usabilità e Sicurezza possono svolgere, se incorporati nel progetto, il ruolo di mediatori/moderatori dell’uso delle scale negli edifici.
Architettura delle scale : componente tecnologico per superare i dislivelli e per la salute.
Cellucci, Cristiana
;
2022-01-01
Abstract
Se si considera l’architettura come un sistema complesso di relazioni tra cultura estetica e cultura tecnologica l’elemento scala si riduce alla semplice (ma non banale) frase che lo definisce come collegamento verticale che permette di superare differenze di quote, ma se, al contrario, la disciplina architettonica è considerata “medium”, cioè capace di comunicare attraverso il progetto saperi altri contigui ad altre materie, la scala mostra il potenziale semantico e metaforico. Dunque, elemento dinamico e funzionale non solo per agevolare il passaggio di quota ma anche per comunicare valori e idee, la scala è spesso classificata in base ai materiali, alla tecnologia adoperata, alla forma, allo scopo e così via. Classificazioni, queste ultime, utili alla comprensione dell’aspetto tecnico ma che tralasciano quello emotivo ed esperienziale che caratterizza in egual modo le scale. La scala, ha arricchito, infatti, nel tempo i propri significati, diventando elemento strutturale che influenza la funzionalità degli edifici ma anche il comportamento degli utenti e l’adozione di stili di vita più attivi. Sebbene l’aumento dell’uso delle scale tra gli adulti con occupazioni sedentarie possa fornire un mezzo accessibile ed economico per integrare l’attività fisica moderata nella routine lavorativa quotidiana, sono disponibili poche informazioni basate sull’evidenza per guidare gli architetti nella progettazione di edifici che promuovono l’uso delle scale per il benessere degli utenti. Alcune domande utili ad individuare questo attributo delle scale possono essere: L’esperienza del muoversi su una scala, per le persone che l’attraversano, è fisica o visiva? Se fisica è utilizzata per muoversi o per sostarsi? Se per muoversi, induce a camminare velocemente o lentamente? Ciò suggerisce che un altro approccio per esplorare i fattori determinanti nell’uso delle scale potrebbe essere quello di ampliare l’ambito della ricerca sull’uso delle scale esaminando la relazione tra soluzioni tecniche/ergonomiche e i requisiti ambientali di Verticalità, Visibilità e Abitabilità che insieme a quelli riferiti all’Usabilità e Sicurezza possono svolgere, se incorporati nel progetto, il ruolo di mediatori/moderatori dell’uso delle scale negli edifici.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Cellucci_Scale_cover.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: Copertina
Tipologia:
Versione Editoriale
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
873.3 kB
Formato
Adobe PDF
|
873.3 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Cellucci_Scale_interno.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: Interno volume
Tipologia:
Versione Editoriale
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
64.61 MB
Formato
Adobe PDF
|
64.61 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.