Un ritorno ai luoghi della Prima Guerra Mondiale, un ritorno sul fronte, un ritorno in montagna, un ritorno che si perde nei ricordi di una memoria storica, di un valore sociale e ambientale. Un ritorno debito e dovuto per poter restituire a quei luoghi, troppo a lungo trascurati, più o meno dimenticati, una certa, riconoscibilità che si fa, nel panorama attuale, ragione progettuale, ragione interessata a mettere in scena, oltre, è ovvio, un territorio di montagna di sorprendente bellezza anche di guerra, di storia che deve essere ricordata e avvalorata. Si suggeriscono percorsi di conoscenza e approfondimento dello spazio fortificato, escursioni alla scoperta di forti, più o meno di-strutti, di trincee, di camminamenti d’alta quota, di gallerie e di tutti quei sentieri, villaggi che ovunque, numerosi, segnano il territorio della ‘Guerra bianca’, di quella guerra combattuta sulle nevi eterne, sui ghiacciai di vette tanto suggestive quanto impervie. Un piano di recupero, dunque, che si fa non solo scoperta di un luogo ricco di valore storico ma, anche e soprattutto, di una certa riconoscibilità, o meglio di un’identità culturale e sociale a cui si aggiunge l’opportunità di scoprire la montagna, le bellezze naturalistiche che la contraddistinguono: i pascoli d’alta quota, i sentieri che solcano i dolci pendii o le aspre cime innevate che, sempre, mantengono vivo lo stupore nello sguardo di chi le osserva.

Spazi ricordo

Dalzero, Silvia
2021-01-01

Abstract

Un ritorno ai luoghi della Prima Guerra Mondiale, un ritorno sul fronte, un ritorno in montagna, un ritorno che si perde nei ricordi di una memoria storica, di un valore sociale e ambientale. Un ritorno debito e dovuto per poter restituire a quei luoghi, troppo a lungo trascurati, più o meno dimenticati, una certa, riconoscibilità che si fa, nel panorama attuale, ragione progettuale, ragione interessata a mettere in scena, oltre, è ovvio, un territorio di montagna di sorprendente bellezza anche di guerra, di storia che deve essere ricordata e avvalorata. Si suggeriscono percorsi di conoscenza e approfondimento dello spazio fortificato, escursioni alla scoperta di forti, più o meno di-strutti, di trincee, di camminamenti d’alta quota, di gallerie e di tutti quei sentieri, villaggi che ovunque, numerosi, segnano il territorio della ‘Guerra bianca’, di quella guerra combattuta sulle nevi eterne, sui ghiacciai di vette tanto suggestive quanto impervie. Un piano di recupero, dunque, che si fa non solo scoperta di un luogo ricco di valore storico ma, anche e soprattutto, di una certa riconoscibilità, o meglio di un’identità culturale e sociale a cui si aggiunge l’opportunità di scoprire la montagna, le bellezze naturalistiche che la contraddistinguono: i pascoli d’alta quota, i sentieri che solcano i dolci pendii o le aspre cime innevate che, sempre, mantengono vivo lo stupore nello sguardo di chi le osserva.
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