Cosa accade se la spazialità nelle arti sonore viene messa in discussione come astratta e falsamente oggettiva, costruita su strutture mentali parziali rispetto alla complessità del reale? Come può la relazione tra spazio e suono nella produzione artistica contemporanea essere analizzata criticamente senza che l’ascolto sia considerato neutrale e lo spazio oggettivamente rappresentabile? Infine, se accordiamo importanza al posizionamento nella de- terminazione dei parametri con cui leggiamo e costruiamo l’estetica delle pratiche sonore, quali considerazioni possiamo trarre per l’immediatezza del presente? Le potenzialità di questo lavoro poggiano sulle opportunità offerte da un’analisi critica, coerente con la performatività dell’ascolto nelle arti sonore; il posizionamento e gli strumenti dalla conoscenza incarnata ne sono il punto di partenza, così come il sonoro inteso come strategia di coinvolgimento attivo con la pratica spaziale. Al fine di riconfigurare il discorso critico e curatoriale intorno alle politiche di ascolto e all’estetica del suono nelle arti contemporanee, questo lavoro mira a disimparare le mancanze sistemiche e gli schemi di pensiero propri di un ascolto astratto e neutrale, in favore di un approccio alla materia che rifletta l’intraconnessione tra soggettività sonore, epistemologie plurali, creatività artistica e contaminazioni generative con le teorie postmoderne della spazialità. L’obiettivo è stato raggiunto attraverso il confronto con diverse voci che, come conseguenza della loro conoscenza incarnata, concepiscono l’impegno personale con la pratica sonora attraverso gli usi materiali e immateriali delle spazialità.
Pratiche spaziali posizionate e performatività dell'ascolto - Verso la pluralità estetica come progetto critico e curatoriale per le arti sonore / Martino, Gaia. - (2023 Jun 14). [10.25432/martino-gaia_phd2023-06-14]
Pratiche spaziali posizionate e performatività dell'ascolto - Verso la pluralità estetica come progetto critico e curatoriale per le arti sonore
MARTINO, GAIA
2023-06-14
Abstract
Cosa accade se la spazialità nelle arti sonore viene messa in discussione come astratta e falsamente oggettiva, costruita su strutture mentali parziali rispetto alla complessità del reale? Come può la relazione tra spazio e suono nella produzione artistica contemporanea essere analizzata criticamente senza che l’ascolto sia considerato neutrale e lo spazio oggettivamente rappresentabile? Infine, se accordiamo importanza al posizionamento nella de- terminazione dei parametri con cui leggiamo e costruiamo l’estetica delle pratiche sonore, quali considerazioni possiamo trarre per l’immediatezza del presente? Le potenzialità di questo lavoro poggiano sulle opportunità offerte da un’analisi critica, coerente con la performatività dell’ascolto nelle arti sonore; il posizionamento e gli strumenti dalla conoscenza incarnata ne sono il punto di partenza, così come il sonoro inteso come strategia di coinvolgimento attivo con la pratica spaziale. Al fine di riconfigurare il discorso critico e curatoriale intorno alle politiche di ascolto e all’estetica del suono nelle arti contemporanee, questo lavoro mira a disimparare le mancanze sistemiche e gli schemi di pensiero propri di un ascolto astratto e neutrale, in favore di un approccio alla materia che rifletta l’intraconnessione tra soggettività sonore, epistemologie plurali, creatività artistica e contaminazioni generative con le teorie postmoderne della spazialità. L’obiettivo è stato raggiunto attraverso il confronto con diverse voci che, come conseguenza della loro conoscenza incarnata, concepiscono l’impegno personale con la pratica sonora attraverso gli usi materiali e immateriali delle spazialità.File | Dimensione | Formato | |
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