Nell’attività didattica di Mazzariol lo spazio architettonico ha un ruolo fondamentale, così come fondamentale è stato il suo studio nella formazione sotto la guida di Sergio Bettini. Da un lato lo spazio rappresenta il luogo, fisico, il supporto, dell’esperire. Dall’altro è luogo di studio, di analisi, della struttura formante quell’esperire. D’altra parte ancora costituisce l’ambito di sperimentazione per la rielaborazione, a partire da quella base. Nella “concretezza sperimentale” del suo pensiero l’architettura gioca il ruolo di disciplina di sintesi, che si muove tra utopia e realismo, secondo l’impronta che alla Scuola di Venezia ha dato Giuseppe Samonà, alla quale Mazzariol aderisce pienamente vicino a Bruno Zevi, Mario De Luigi, Carlo Scarpa, Egle Renata Trincanato, corrispondendo al suo principio di etica dell’architettura e per la quale tiene la prolusione all’anno accademico 1964-65, alla presenza di Le Corbusier. La sua attività didattica, iniziata come Assistente volontario all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia dal 1949, quando affianca Lorenzetti gravemente malato, continua come assistente di Bruno Zevi, per passare nel 1973 come Professore Straordinario all’Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari, spazia quindi metodologicamente dallo studio sistematico al confronto diretto con architetti e artisti, con coloro che producono, chiamati a dar conto dei loro motivi e dei loro modi. Privilegiato allo IUAV sarà il rapporto con il pittore Mario De Luigi, che nello stesso Istituto insegna prima “Scenografia” e in seguito “Applicazioni di geometria descrittiva”. Gli argomenti dei corsi di Mazzariol riflettono sia la concezione unitaria della produzione artistica che caratterizza il manuale Storia dell’arte italiana pubblicato con Terisio Pignatti nel 1957, sia la particolare concezione del ruolo della successione cronologica, significativa come confronto con il presente, sia quella stessa eterogeneità che caratterizza la sua attività come amministratore e committente pubblico: da Michelangelo al Bauhaus, dall’architettura bizantina al cubismo, dalla cultura ar-chitettonica e urbanistica del fascismo alla metropoli americana in relazione alla pop-art. La necessità di superare l’ambito della didattica accademica porterà Mazzariol a fondare l’Università Internazionale dell’Arte di Venezia, in parallelo alla scuola fiorentina di Ragghianti, e insegnare al Corso Superiore di Disegno Industriale di Venezia, dove auspicava di trovare altri modi per sperimentare il possibile rapporto tra le arti e le discipline e attingere al sapere del fare, temi d’altra parte fondamentali anche delle Scuole estive del CIAM.

Lo spazio architettonico come sintesi dell’esperienza artistica nella didattica di Giuseppe Mazzariol

Manzelle Maura
2014-01-01

Abstract

Nell’attività didattica di Mazzariol lo spazio architettonico ha un ruolo fondamentale, così come fondamentale è stato il suo studio nella formazione sotto la guida di Sergio Bettini. Da un lato lo spazio rappresenta il luogo, fisico, il supporto, dell’esperire. Dall’altro è luogo di studio, di analisi, della struttura formante quell’esperire. D’altra parte ancora costituisce l’ambito di sperimentazione per la rielaborazione, a partire da quella base. Nella “concretezza sperimentale” del suo pensiero l’architettura gioca il ruolo di disciplina di sintesi, che si muove tra utopia e realismo, secondo l’impronta che alla Scuola di Venezia ha dato Giuseppe Samonà, alla quale Mazzariol aderisce pienamente vicino a Bruno Zevi, Mario De Luigi, Carlo Scarpa, Egle Renata Trincanato, corrispondendo al suo principio di etica dell’architettura e per la quale tiene la prolusione all’anno accademico 1964-65, alla presenza di Le Corbusier. La sua attività didattica, iniziata come Assistente volontario all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia dal 1949, quando affianca Lorenzetti gravemente malato, continua come assistente di Bruno Zevi, per passare nel 1973 come Professore Straordinario all’Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari, spazia quindi metodologicamente dallo studio sistematico al confronto diretto con architetti e artisti, con coloro che producono, chiamati a dar conto dei loro motivi e dei loro modi. Privilegiato allo IUAV sarà il rapporto con il pittore Mario De Luigi, che nello stesso Istituto insegna prima “Scenografia” e in seguito “Applicazioni di geometria descrittiva”. Gli argomenti dei corsi di Mazzariol riflettono sia la concezione unitaria della produzione artistica che caratterizza il manuale Storia dell’arte italiana pubblicato con Terisio Pignatti nel 1957, sia la particolare concezione del ruolo della successione cronologica, significativa come confronto con il presente, sia quella stessa eterogeneità che caratterizza la sua attività come amministratore e committente pubblico: da Michelangelo al Bauhaus, dall’architettura bizantina al cubismo, dalla cultura ar-chitettonica e urbanistica del fascismo alla metropoli americana in relazione alla pop-art. La necessità di superare l’ambito della didattica accademica porterà Mazzariol a fondare l’Università Internazionale dell’Arte di Venezia, in parallelo alla scuola fiorentina di Ragghianti, e insegnare al Corso Superiore di Disegno Industriale di Venezia, dove auspicava di trovare altri modi per sperimentare il possibile rapporto tra le arti e le discipline e attingere al sapere del fare, temi d’altra parte fondamentali anche delle Scuole estive del CIAM.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Manzelle_2014_LO SPAZIO ARCHITETTONICO COME SINTESI.pdf

non disponibili

Tipologia: Versione Editoriale
Licenza: Accesso ristretto
Dimensione 4.19 MB
Formato Adobe PDF
4.19 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/331290
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact