Il saggio esplora il ruolo del design speculativo nell'immaginare scenari di governance democratica per future colonie spaziali, interrogandosi su quali istituzioni e politiche possano regolare la vita umana oltre la Terra. L’originalità del contributo risiede nella convergenza tra design, diritto e politiche pubbliche, con l'obiettivo di ripensare la cittadinanza in un contesto extraterrestre. Mentre le attuali legislazioni internazionali, come il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico, regolano la proprietà e l’uso delle risorse spaziali, il crescente coinvolgimento di attori privati (SpaceX, Blue Origin) rende urgente un nuovo approccio progettuale per garantire equità e sostenibilità. Dal punto di vista metodologico, il lavoro combina ricerca teorica, analisi normativa e sperimentazione didattica, adottando strumenti del design speculativo, del legal design e del policy design. Attraverso laboratori accademici, gli autori hanno sviluppato scenari futuri in cui il design diventa un mediatore tra tecnologia, diritto e società. Le metodologie includono il co-design, il futures thinking e la narrazione speculativa, applicate per simulare modelli di governance nello spazio esterno basati su partecipazione, inclusione e sostenibilità. Un aspetto centrale è il confronto tra le visioni futuristiche della governance spaziale, spesso descritte nei media come distopie autoritarie, e la necessità di immaginare alternative democratiche. Il testo evidenzia come il design, contribuendo a un nuovo contratto sociale interplanetario in linea con principi di etica by design e sostenibilità, diventa un agente di cambiamento per costruire società più giuste, sia nello spazio che sulla Terra. The essay explores the role of speculative design in imagining democratic governance scenarios for future space colonies, questioning which institutions and policies might regulate human life beyond Earth. The originality of the contribution lies in the convergence of design, law, and public policy, with the aim of rethinking citizenship in an extraterrestrial context. While current international regulations, such as the Outer Space Treaty, govern the ownership and use of space resources, the growing involvement of private actors (SpaceX, Blue Origin) makes a new design approach urgent to ensure equity and sustainability. From a methodological perspective, the work combines theoretical research, regulatory analysis, and educational experimentation, adopting tools from speculative design, legal design, and policy design. Through academic laboratories, the authors have developed future scenarios in which design acts as a mediator between technology, law, and society. The methodologies include co-design, futures thinking, and speculative storytelling, applied to simulate governance models in outer space based on participation, inclusion, and sustainability. A central aspect is the contrast between futuristic visions of space governance, often portrayed in the media as authoritarian dystopias, and the need to imagine democratic alternatives. The text highlights how design, by contributing to a new interplanetary social contract aligned with ethics by design and sustainability principles, becomes an agent of change for building more just societies, both in space and on Earth.

Democracy in outer space: Speculative design for a future citizenship

Sinni, Giovanni
;
Pasa, Barbara
2024-01-01

Abstract

Il saggio esplora il ruolo del design speculativo nell'immaginare scenari di governance democratica per future colonie spaziali, interrogandosi su quali istituzioni e politiche possano regolare la vita umana oltre la Terra. L’originalità del contributo risiede nella convergenza tra design, diritto e politiche pubbliche, con l'obiettivo di ripensare la cittadinanza in un contesto extraterrestre. Mentre le attuali legislazioni internazionali, come il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico, regolano la proprietà e l’uso delle risorse spaziali, il crescente coinvolgimento di attori privati (SpaceX, Blue Origin) rende urgente un nuovo approccio progettuale per garantire equità e sostenibilità. Dal punto di vista metodologico, il lavoro combina ricerca teorica, analisi normativa e sperimentazione didattica, adottando strumenti del design speculativo, del legal design e del policy design. Attraverso laboratori accademici, gli autori hanno sviluppato scenari futuri in cui il design diventa un mediatore tra tecnologia, diritto e società. Le metodologie includono il co-design, il futures thinking e la narrazione speculativa, applicate per simulare modelli di governance nello spazio esterno basati su partecipazione, inclusione e sostenibilità. Un aspetto centrale è il confronto tra le visioni futuristiche della governance spaziale, spesso descritte nei media come distopie autoritarie, e la necessità di immaginare alternative democratiche. Il testo evidenzia come il design, contribuendo a un nuovo contratto sociale interplanetario in linea con principi di etica by design e sostenibilità, diventa un agente di cambiamento per costruire società più giuste, sia nello spazio che sulla Terra. The essay explores the role of speculative design in imagining democratic governance scenarios for future space colonies, questioning which institutions and policies might regulate human life beyond Earth. The originality of the contribution lies in the convergence of design, law, and public policy, with the aim of rethinking citizenship in an extraterrestrial context. While current international regulations, such as the Outer Space Treaty, govern the ownership and use of space resources, the growing involvement of private actors (SpaceX, Blue Origin) makes a new design approach urgent to ensure equity and sustainability. From a methodological perspective, the work combines theoretical research, regulatory analysis, and educational experimentation, adopting tools from speculative design, legal design, and policy design. Through academic laboratories, the authors have developed future scenarios in which design acts as a mediator between technology, law, and society. The methodologies include co-design, futures thinking, and speculative storytelling, applied to simulate governance models in outer space based on participation, inclusion, and sustainability. A central aspect is the contrast between futuristic visions of space governance, often portrayed in the media as authoritarian dystopias, and the need to imagine democratic alternatives. The text highlights how design, by contributing to a new interplanetary social contract aligned with ethics by design and sustainability principles, becomes an agent of change for building more just societies, both in space and on Earth.
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