“Today the greatest tragedy is the absence of a sense of the tragedy.” (Clive Hamilton, Defiant Earth. The Fate of Humans in the Anthropocene, 2017). A partire dalla definizione coniata da Hamilton, che sancisce il riconoscimento della rottura di ogni patto tra uomo e ambiente, un breve racconto ne riassume alcuni recenti antefatti, incrociando testi di diversi autori rivolti ad articolare una ipotesi di reazione a ciò che appare come una condizione ormai irreversibile sia dal punto di vista ambientale che etico-politico. Infatti se da un lato si deve capire se il mutamento epocale che l’Antropocene minaccia d’essere non metta a repentaglio la possibilità stessa di elaborare princìpi etico-politici d’azione, dall’altro, fissato che rimanga uno spazio per l’etica e la politica, si dovranno elaborare modelli adatti alla nuova condizione. Le domande poste da Paul Shepard restano in attesa di risposta: perché l’uomo persiste a distruggere la società in cui vive e il suo habitat? Possono carenza di informazioni e insensibilità al problema essere risposte credibili?

Raccontare l'alienazione dalla Casa Terra

Zampieri, Laura
2023-01-01

Abstract

“Today the greatest tragedy is the absence of a sense of the tragedy.” (Clive Hamilton, Defiant Earth. The Fate of Humans in the Anthropocene, 2017). A partire dalla definizione coniata da Hamilton, che sancisce il riconoscimento della rottura di ogni patto tra uomo e ambiente, un breve racconto ne riassume alcuni recenti antefatti, incrociando testi di diversi autori rivolti ad articolare una ipotesi di reazione a ciò che appare come una condizione ormai irreversibile sia dal punto di vista ambientale che etico-politico. Infatti se da un lato si deve capire se il mutamento epocale che l’Antropocene minaccia d’essere non metta a repentaglio la possibilità stessa di elaborare princìpi etico-politici d’azione, dall’altro, fissato che rimanga uno spazio per l’etica e la politica, si dovranno elaborare modelli adatti alla nuova condizione. Le domande poste da Paul Shepard restano in attesa di risposta: perché l’uomo persiste a distruggere la società in cui vive e il suo habitat? Possono carenza di informazioni e insensibilità al problema essere risposte credibili?
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