Il calcestruzzo armato nell’edilizia diffusa italiana. Analisi di vulnerabilità e conservazione.

A large part of the existing reinforced concrete stock in Italy consists of buildings with apparently homogeneous characteristics, sometimes referred to as “widespread architecture”. These are mainly framed buildings intended for residential use, found everywhere nationwide and often designed in the past to withstand seismic action. The analysis of their typological evolution and the evolution of the seismic classification of the Italian territory must proceed together. Recent studies on the risk assessment of the widespread reinforced concrete architecture are mainly based on the analysis of homogeneous groups of buildings on a territorial scale. Among these studies, the CARTIS 1st level form (“form for the typological-structural characterization of urban compartments consisting of ordinary buildings” developed as part of the ReLUIS project 2014-2016) allows the collection of data for the identification of the main construction parameters of homogeneous groups of reinforced concrete buildings at a sub-municipal scale. Within homogeneous groups of buildings, the variability of the values of certain parameters (e.g. number of storeys, average floor area, year of construction, average column size or regularity) shall be defined. This variability may lead to different structural risk assessments, even within the same homogenous group. This thesis proposes a methodology for assessing the vulnerability of reinforced concrete building groups at different territorial scales, formulated from the data collected by the CARTIS 1st level forms, which allows the integration and management of data variability due to the intrinsic nature of the collection form. Alongside the analysis of CARTIS data, this thesis confirms the importance of the acquisition of supporting documents to define local reinforced concrete construction practices as a basis for risk assessment. Within a historical-critical knowledge path, local reinforced concrete construction practices have been related to the seismic classification of Italian zones through the analysis of historical regulations. Another aspect addressed in this thesis concerns the importance of defining a specific knowledge path for these structures, capable of taking into account the information obtained from a critical analysis of the available documentation on the project, the construction practices and the transformations that have occurred over time. If such information can be defined, it will provide fundamental and innovative support for pre-intervention evaluation strategies. To this end, the thesis presents an in-depth study elaborated for the reconstruction of the transformative phases of two buildings belonging to the non-ordinary construction, the Saloni built by P.L. Nervi at Torino Esposizioni. This study, carried out within the framework of the Getty Foundation’s “Keeping It Modern” Initiative, aims to demonstrate that the analysis of even seemingly irrelevant specific factors can, where possible, enrich the analysis of the vulnerability factors regulated by the code and contribute to a more thorough assessment of the behaviour of a reinforced concrete structure.

Larga parte del patrimonio edilizio in calcestruzzo armato che oggi permane in Italia è costituita da edifici dalle caratteristiche apparentemente omogenee, a cui talvolta ci si riferisce come “edilizia diffusa”. Si tratta principalmente di edifici intelaiati destinati ad abitazione, presenti ovunque sul territorio nazionale e ritenuti in passato strutture funzionali a resistere all’azione sismica. L’analisi della loro evoluzione tipologica deve procedere in parallelo all’evoluzione della classificazione sismica del territorio nazionale. I recenti contributi alla stima del rischio dell’edilizia diffusa in calcestruzzo armato tendono prevalentemente verso l’analisi di gruppi edilizi omogenei su scala territoriale. Tra tali ricerche, la scheda CARTIS di 1° livello (“scheda per la caratterizzazione tipologico-strutturale dei comparti urbani costituiti da edifici ordinari”, sviluppata nell’ambito del progetto ReLUIS 2014-2016) consente la raccolta di dati relativi all’identificazione dei principali parametri costruttivi, suddivisi per gruppi omogenei di edifici in calcestruzzo armato a scala sub-comunale. All’interno di gruppi edilizi omogenei risulta fondamentale definire la variabilità dei valori di alcuni parametri (ad esempio: numero di piani, superficie media di piano, anno di costruzione, dimensione media dei pilastri o regolarità in elevazione) che può comportare un differente grado di rischio tra le strutture. Questa tesi propone una metodologia di valutazione della vulnerabilità di gruppi edilizi in calcestruzzo armato a diverse scale territoriali, formulata a partire dai dati raccolti dalle schede CARTIS di 1° livello, che consente di integrare e gestire la variabilità dei dati dovuta all’intrinseca natura dello strumento schedografico di raccolta. Accanto all’analisi dei dati raccolti, in questa tesi viene affermata l’importanza di acquisire documenti di supporto per la ricostruzione di una prassi costruttiva a scala locale delle opere in calcestruzzo armato, quest’ultima fondamentale come base per le valutazioni di rischio. Grazie ad un percorso di conoscenza storico-critica, le pratiche costruttive locali in calcestruzzo armato sono state messe in relazione alla classificazione sismica delle zone italiane attraverso l’analisi delle normative storiche. Un ulteriore aspetto affrontato nella tesi riguarda l’importanza di definire un percorso della conoscenza specifico per le strutture in calcestruzzo armato, che possa tenere conto di informazioni ricavate da un’analisi critica della documentazione disponibile relativamente al progetto, alle pratiche di cantiere e alle trasformazioni occorse nel tempo. Quando definibili, tali informazioni costituiscono un supporto fondamentale, e innovativo, per le strategie di valutazione propedeutiche all’intervento. A questo scopo viene presentato nella tesi un approfondimento elaborato per la ricostruzione delle fasi trasformative di due edifici appartenenti all’edilizia non ordinaria, i Saloni realizzati da P. L. Nervi a Torino Esposizioni. Condotto nell’ambito del progetto “Keeping It Modern” Initiative della Getty Foundation, questo approfondimento mira a dimostrare che, quando possibile, l’analisi dei fattori specifici anche apparentemente non rilevanti consente di arricchire l’analisi dei fattori di vulnerabilità disciplinati dalle normative e di contribuire ad una più approfondita valutazione del comportamento di una costruzione in calcestruzzo armato.