L’esercizio didattico sperimentato e qui documentato è finalizzato a “celebrare” la funzione, non intesa come esaltazione della tecnica o della sua applicazione pratica, ma piuttosto come un invito per lo studente a esplorare il senso più profondo dell'architettura. Questo significa riscoprirne la natura simbolica, letta come risposta culturale e riflessiva alle sfide di un mondo tecnologicamente avanzato, ma spesso privo di umanità e di connessioni significative. L’approccio sottolinea la capacità dell'architettura di essere molto più di uno strumento funzionale: un linguaggio, una memoria storica, un simbolo capace di affrontare l’incertezza e la complessità del presente. Celebrare la funzione diventa quindi un modo per riaffermare il ruolo fondamentale dell'architettura come ponte tra tecnica e significato, tra soluzioni immediate e aspirazioni culturali, in un contesto sempre più dominato dalla tecnologia e dal pragmatismo.Questa prospettiva invita a riflettere sulla capacità dell'architettura di costruire connessioni, raccontare storie e rispondere non solo a esigenze pratiche, ma anche a interrogativi esistenziali e simbolici. The educational exercise is aimed at "celebrating" the function, not as an exaltation of technique or its practical application, but rather as an invitation for the student to explore the deeper meaning of architecture. This means rediscovering its symbolic nature, understood as a cultural and reflective response to the challenges of a technologically advanced world that is often devoid of humanity and meaningful connections. The approach emphasizes architecture's ability to be much more than a functional tool: a language, a historical memory, and a symbol capable of addressing the uncertainty and complexity of the present. Celebrating the function thus becomes a way to reaffirm the fundamental role of architecture as a bridge between technique and meaning, between immediate solutions and cultural aspirations, in a world increasingly dominated by technology and pragmatism. This perspective encourages reflection on architecture's ability to create connections, tell stories, and respond not only to practical needs but also to existential and symbolic questions.
Cosa porti sull’Arca? = What Do you Bring on the Ark?
Gallo, Antonella;Campeotto, Susanna;Cavallo, Claudia
2024-01-01
Abstract
L’esercizio didattico sperimentato e qui documentato è finalizzato a “celebrare” la funzione, non intesa come esaltazione della tecnica o della sua applicazione pratica, ma piuttosto come un invito per lo studente a esplorare il senso più profondo dell'architettura. Questo significa riscoprirne la natura simbolica, letta come risposta culturale e riflessiva alle sfide di un mondo tecnologicamente avanzato, ma spesso privo di umanità e di connessioni significative. L’approccio sottolinea la capacità dell'architettura di essere molto più di uno strumento funzionale: un linguaggio, una memoria storica, un simbolo capace di affrontare l’incertezza e la complessità del presente. Celebrare la funzione diventa quindi un modo per riaffermare il ruolo fondamentale dell'architettura come ponte tra tecnica e significato, tra soluzioni immediate e aspirazioni culturali, in un contesto sempre più dominato dalla tecnologia e dal pragmatismo.Questa prospettiva invita a riflettere sulla capacità dell'architettura di costruire connessioni, raccontare storie e rispondere non solo a esigenze pratiche, ma anche a interrogativi esistenziali e simbolici. The educational exercise is aimed at "celebrating" the function, not as an exaltation of technique or its practical application, but rather as an invitation for the student to explore the deeper meaning of architecture. This means rediscovering its symbolic nature, understood as a cultural and reflective response to the challenges of a technologically advanced world that is often devoid of humanity and meaningful connections. The approach emphasizes architecture's ability to be much more than a functional tool: a language, a historical memory, and a symbol capable of addressing the uncertainty and complexity of the present. Celebrating the function thus becomes a way to reaffirm the fundamental role of architecture as a bridge between technique and meaning, between immediate solutions and cultural aspirations, in a world increasingly dominated by technology and pragmatism. This perspective encourages reflection on architecture's ability to create connections, tell stories, and respond not only to practical needs but also to existential and symbolic questions.File | Dimensione | Formato | |
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