Il contributo propone un’analisi delle qualità del domestico come spazio di riappropriazione identitaria attraverso l’approfondimento di due opere, Ferro 3 - La casa vuota (2004) di Kim Ki-duk e Vive l’Amour (1995) di Tsai Ming-liang. I due lavori, accomunati da un transitare per abitazioni in attesa, aprono considerazioni significative rispetto ai bisogni e alle possibilità di affermazione e negoziazione del proprio essere rappresentato, corporeo, politico, all’interno dello spazio domestico come sito privilegiato di esplorazione. La narrazione video consente di isolare il dispiegarsi di tali dinamiche nella pratica dell’architettura e nella ricerca legata all’abitare verso una maggiore consapevolezza delle necessità dell’abitante contemporaneo. ENG The contribution presents an analysis of the domestic space as a site for reappropriating identity through an in-depth examination of two films: 3-Iron – The Empty House (2004) by Kim Ki-duk and Vive l'Amour (1995) by Tsai Ming-liang. These films, connected by their portrayal of transient existences within temporary dwellings, provide significant insights into the ways individuals affirm and negotiate their identities—whether represented, corporeal, or political—within the domestic space as a privileged site for such exploration. The video narrative helps isolate the unfolding of these dynamics, highlighting how architecture and research on dwelling contribute to a deeper understanding of the contemporary inhabitant's needs.

What the Hell Are You Doing in My House If You’re Not Even a Thief?

Rizzi, Valentina
2024-01-01

Abstract

Il contributo propone un’analisi delle qualità del domestico come spazio di riappropriazione identitaria attraverso l’approfondimento di due opere, Ferro 3 - La casa vuota (2004) di Kim Ki-duk e Vive l’Amour (1995) di Tsai Ming-liang. I due lavori, accomunati da un transitare per abitazioni in attesa, aprono considerazioni significative rispetto ai bisogni e alle possibilità di affermazione e negoziazione del proprio essere rappresentato, corporeo, politico, all’interno dello spazio domestico come sito privilegiato di esplorazione. La narrazione video consente di isolare il dispiegarsi di tali dinamiche nella pratica dell’architettura e nella ricerca legata all’abitare verso una maggiore consapevolezza delle necessità dell’abitante contemporaneo. ENG The contribution presents an analysis of the domestic space as a site for reappropriating identity through an in-depth examination of two films: 3-Iron – The Empty House (2004) by Kim Ki-duk and Vive l'Amour (1995) by Tsai Ming-liang. These films, connected by their portrayal of transient existences within temporary dwellings, provide significant insights into the ways individuals affirm and negotiate their identities—whether represented, corporeal, or political—within the domestic space as a privileged site for such exploration. The video narrative helps isolate the unfolding of these dynamics, highlighting how architecture and research on dwelling contribute to a deeper understanding of the contemporary inhabitant's needs.
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RIZZI_V_Espacio cinematografico_What_The_Hell_Are_You_Doing_In_My_House_If_You_re_Not_Even_A_Thief.pdf

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