Il rilievo di un manufatto architettonico implica il più delle volte, oltre alla definizione delle sue forme e dimensioni, l’accertamento delle strutture e dei materiali compositivi. Nell’indagine conoscitiva si deve cercare di registrare il maggiore numero possibile di informazioni sulle condizioni attuali derivate dalle trasformazioni avvenute nel tempo, dai fenomeni di degeneramento e dai restauri già apportativi (anamnesi)1. L’avvicinamento alla diagnosi avviene dunque attraverso l’analisi dei segni e dei sintomi (semiologia)2 analisi necessaria per una corretta formulazione del quadro patologico indispensabile ogni qual volta si debba intraprendere un intervento progettuale di restauro. Le restituzioni grafiche elaborate non sempre riescono ad esplicare dettagliatamente lo “stato” del rilevato. Tuttavia possono servire come valido supporto per ulteriori indagini specialistiche mirate alla formulazione di carte tematiche da realizzarsi prima e durante i lavori predisposti. L’informazione trasmessa non si deve fermare a sommarie indicazioni sulle strutture e sui materiali. Ad esempio è più pertinente segnalare principalmente le caratteristiche di apparecchio di una muratura, come il tipo della malta di allettamento, residui di intonaci e presenze di degrado, piuttosto che sintetizzare il tutto con la sola descrizione della natura dell’apparato murario. Attenta e puntuale deve essere in uguale maniera la registrazione dei dissesti strutturali, facendo attenzione nella loro valutazione. Non sempre le fessurazioni sono da attribuirsi a fenomeni di cedimenti e spostamenti delle strutture: esse possono derivare da anomalie costruttive o da errati interventi di consolidamento o di ripristino funzionale tramite l’introduzione o l’accostamento di nuove tecnologie incompatibili con le preesistenti. Parallelamente si deve rilevare il degrado dei materiali, che in corrispondenza dei dissesti trova ampio spazio di diffusione. Le principali cause sono da attribuire al verificarsi di fenomeni chimici, fisici-meccanici, biologici e alla presenza di acqua. Quest’ultima, attratta per capillarità dal sottosuolo tramite le fondazioni o presente per infiltrazioni dovute alla cattiva condizione degli intonaci o dalla difettosa impermeabilizzazione della copertura, costituisce uno dei fenomeni di degradazione tra i più rilevanti. Basti pensare alla formazione delle efflorescenze dovute alla presenza di sali, fissati nella muratura sotto forma di cristalli dopo l’evaporazione dell’acqua di soluzione, o alla polverizzazione ed escoriazione degli elementi modulari, fenomeni causati principalmente dall’azione meccanica del ghiaccio durante i periodi invernali. Normalmente tali sintomi avvengono in corrispondenza di cornicioni sottogronda, marcapiani decorativi o di tubi pluviali, punti dove per il cattivo funzionamento o fatiscenza degli elementi di raccolta delle acque nonché per il ristagno per l’assenza di pendenze opportune, accentuano il malessere colpendo principalmente quegli elementi già compromessi per difetti di fabbrica (cattiva qualità degli impasti e disomogenea cottura del laterizio creando resistenze meccaniche e fisiche scadenti). Il rilievo esce dalla sua veste abituale di sola e pura restituzione di misure. Diviene sintesi del passato ed elemento predominante sulle successive fasi dell’intervento di restauro.

Il progetto di restauro

Furini, Massimiliano
2009-01-01

Abstract

Il rilievo di un manufatto architettonico implica il più delle volte, oltre alla definizione delle sue forme e dimensioni, l’accertamento delle strutture e dei materiali compositivi. Nell’indagine conoscitiva si deve cercare di registrare il maggiore numero possibile di informazioni sulle condizioni attuali derivate dalle trasformazioni avvenute nel tempo, dai fenomeni di degeneramento e dai restauri già apportativi (anamnesi)1. L’avvicinamento alla diagnosi avviene dunque attraverso l’analisi dei segni e dei sintomi (semiologia)2 analisi necessaria per una corretta formulazione del quadro patologico indispensabile ogni qual volta si debba intraprendere un intervento progettuale di restauro. Le restituzioni grafiche elaborate non sempre riescono ad esplicare dettagliatamente lo “stato” del rilevato. Tuttavia possono servire come valido supporto per ulteriori indagini specialistiche mirate alla formulazione di carte tematiche da realizzarsi prima e durante i lavori predisposti. L’informazione trasmessa non si deve fermare a sommarie indicazioni sulle strutture e sui materiali. Ad esempio è più pertinente segnalare principalmente le caratteristiche di apparecchio di una muratura, come il tipo della malta di allettamento, residui di intonaci e presenze di degrado, piuttosto che sintetizzare il tutto con la sola descrizione della natura dell’apparato murario. Attenta e puntuale deve essere in uguale maniera la registrazione dei dissesti strutturali, facendo attenzione nella loro valutazione. Non sempre le fessurazioni sono da attribuirsi a fenomeni di cedimenti e spostamenti delle strutture: esse possono derivare da anomalie costruttive o da errati interventi di consolidamento o di ripristino funzionale tramite l’introduzione o l’accostamento di nuove tecnologie incompatibili con le preesistenti. Parallelamente si deve rilevare il degrado dei materiali, che in corrispondenza dei dissesti trova ampio spazio di diffusione. Le principali cause sono da attribuire al verificarsi di fenomeni chimici, fisici-meccanici, biologici e alla presenza di acqua. Quest’ultima, attratta per capillarità dal sottosuolo tramite le fondazioni o presente per infiltrazioni dovute alla cattiva condizione degli intonaci o dalla difettosa impermeabilizzazione della copertura, costituisce uno dei fenomeni di degradazione tra i più rilevanti. Basti pensare alla formazione delle efflorescenze dovute alla presenza di sali, fissati nella muratura sotto forma di cristalli dopo l’evaporazione dell’acqua di soluzione, o alla polverizzazione ed escoriazione degli elementi modulari, fenomeni causati principalmente dall’azione meccanica del ghiaccio durante i periodi invernali. Normalmente tali sintomi avvengono in corrispondenza di cornicioni sottogronda, marcapiani decorativi o di tubi pluviali, punti dove per il cattivo funzionamento o fatiscenza degli elementi di raccolta delle acque nonché per il ristagno per l’assenza di pendenze opportune, accentuano il malessere colpendo principalmente quegli elementi già compromessi per difetti di fabbrica (cattiva qualità degli impasti e disomogenea cottura del laterizio creando resistenze meccaniche e fisiche scadenti). Il rilievo esce dalla sua veste abituale di sola e pura restituzione di misure. Diviene sintesi del passato ed elemento predominante sulle successive fasi dell’intervento di restauro.
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