[IT] I “Luoghi Comuni”, intesi come gli spazi destinati alla collettività e al contempo interpretati come le credenze di una comunità, sono l’oggetto di questa monografia strutturata sul profondo significato di due opere pubbliche realizzate in Alto Adige. Un pretesto per ragionare sui “common grounds” che rappresentano il territorio dell’architettura nella sua accezione più ampia e generosa, attraverso una ricerca che prova a ripercorrere un ragionamento sul rapporto tra architettura e città, esercitando un metodo fatto di idee che guardano alle peculiarità dei luoghi. L’intero volume è costruito come un trittico: un progetto editoriale che vede sovrapposte delle sentenze teoriche – scandite dal trilinguismo – al lavoro fotografico e antropologico dell’artista Armin Linke, avente per sfondo un apparato didascalico pensato come un racconto autonomo inerente al metodo e al trascorrere del tempo. Una ricerca che prova a mostrare quello che solitamente le immagini nascondono: «In un periodo storico in cui l’immagine, per la sua apparenza prima ancora del suo significato, ha assunto il ruolo di principale mezzo di comunicazione, il Luogo Comune – inteso sia come spazio di incontro sia come grado zero di una “lingua essenziale” – potrebbe essere l’intervallo di riflessione per ricominciare a porsi, in modo semplice, alcune domande elementari su ciò che ci circonda». [EN] The ‘Luoghi Comuni’, understood as the spaces intended for the community and simultaneously interpreted as the beliefs of a society, are the subject of this monograph structured around the profound significance of two public works realised in Alto Adige. A pretext for reasoning on the ‘common grounds’ that represent the territory of architecture in its broadest and most generous sense: through research that attempts to reason on the relationship between architecture and city by using a method of ideas that look at the peculiarities of places. The entire volume is conceived as a triptych: an editorial project in which theoretical sentences – punctuated by trilingualism – superimposed on the photographic and anthropological work of artist Armin Linke, with a didactic apparatus conceived as an autonomous narrative inherent to the method and the passage of time as its backdrop. Research that tries to show what images usually conceal: ‘In a historical period in which the image – by virtue of its visual impact even before its meaning– has taken on the role of the main channel of communication, the Luogo Comune (“common place”) – understood both as a meeting space and as the lowest common denominator of an “essential language” – might provide the interval of reflection necessary to start asking some simple, elementary questions about what surrounds us’.
Luoghi Comuni
Carlana, Michel
;Mezzalira, Luca;Pentimalli, Curzio
2022-01-01
Abstract
[IT] I “Luoghi Comuni”, intesi come gli spazi destinati alla collettività e al contempo interpretati come le credenze di una comunità, sono l’oggetto di questa monografia strutturata sul profondo significato di due opere pubbliche realizzate in Alto Adige. Un pretesto per ragionare sui “common grounds” che rappresentano il territorio dell’architettura nella sua accezione più ampia e generosa, attraverso una ricerca che prova a ripercorrere un ragionamento sul rapporto tra architettura e città, esercitando un metodo fatto di idee che guardano alle peculiarità dei luoghi. L’intero volume è costruito come un trittico: un progetto editoriale che vede sovrapposte delle sentenze teoriche – scandite dal trilinguismo – al lavoro fotografico e antropologico dell’artista Armin Linke, avente per sfondo un apparato didascalico pensato come un racconto autonomo inerente al metodo e al trascorrere del tempo. Una ricerca che prova a mostrare quello che solitamente le immagini nascondono: «In un periodo storico in cui l’immagine, per la sua apparenza prima ancora del suo significato, ha assunto il ruolo di principale mezzo di comunicazione, il Luogo Comune – inteso sia come spazio di incontro sia come grado zero di una “lingua essenziale” – potrebbe essere l’intervallo di riflessione per ricominciare a porsi, in modo semplice, alcune domande elementari su ciò che ci circonda». [EN] The ‘Luoghi Comuni’, understood as the spaces intended for the community and simultaneously interpreted as the beliefs of a society, are the subject of this monograph structured around the profound significance of two public works realised in Alto Adige. A pretext for reasoning on the ‘common grounds’ that represent the territory of architecture in its broadest and most generous sense: through research that attempts to reason on the relationship between architecture and city by using a method of ideas that look at the peculiarities of places. The entire volume is conceived as a triptych: an editorial project in which theoretical sentences – punctuated by trilingualism – superimposed on the photographic and anthropological work of artist Armin Linke, with a didactic apparatus conceived as an autonomous narrative inherent to the method and the passage of time as its backdrop. Research that tries to show what images usually conceal: ‘In a historical period in which the image – by virtue of its visual impact even before its meaning– has taken on the role of the main channel of communication, the Luogo Comune (“common place”) – understood both as a meeting space and as the lowest common denominator of an “essential language” – might provide the interval of reflection necessary to start asking some simple, elementary questions about what surrounds us’.File | Dimensione | Formato | |
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