Questo progetto per l’isola di Tessera muove i propri passi a partire da Tristissimi giardini, un’opera di Vitaliano Trevisan. Il titolo contiene i traumi di un rapporto deforme tra la dimensione biologica e gli artefatti. A distanza di tempo (il libro è del 2010), permane l’insistenza di un incipit che trascina con sé antefatti e insieme i postumi di un territorio; il nostro, che ha tarato il suo tempo su una rotazione completa del tamburo rotante della betoniera intorno al suo asse. Altri tempi, oggi, altre frammentazioni spazia- li, che poi sono sempre separazioni dell’umano, dell’antropico, pezzi gettati in betoniere intente a rimpastare conglomerati di corpi e città ansiogene.

Tristissimi giardini. Una stanza per una conversazione con Vitaliano Trevisan

Gobbo,Simone
;
Marini,Sara
;
Moschetti, Vincenzo
2022-01-01

Abstract

Questo progetto per l’isola di Tessera muove i propri passi a partire da Tristissimi giardini, un’opera di Vitaliano Trevisan. Il titolo contiene i traumi di un rapporto deforme tra la dimensione biologica e gli artefatti. A distanza di tempo (il libro è del 2010), permane l’insistenza di un incipit che trascina con sé antefatti e insieme i postumi di un territorio; il nostro, che ha tarato il suo tempo su una rotazione completa del tamburo rotante della betoniera intorno al suo asse. Altri tempi, oggi, altre frammentazioni spazia- li, che poi sono sempre separazioni dell’umano, dell’antropico, pezzi gettati in betoniere intente a rimpastare conglomerati di corpi e città ansiogene.
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Descrizione: TRISTISSIMI GIARDINI. UNA STANZA PER UNA CONVERSAZIONE CON VITALIANO TREVISAN
Tipologia: Versione Editoriale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/352757
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