Il saggio vorrebbe mettere a fuoco le caratteristiche di una committenza plurima e articolata come quella dell’ordine dei chierici regolari teatini negli anni in cui i padri si insediano in via Altinate e si apprestano a ricostruire la chiesa dei Santi Simone e Giuda e la vicina casa. A questo scopo si è cercato di comprendere le peculiarità intrinseche alla congregazione, come la struttura di governo, usi e consuetudini, per poi tentare di tracciare un profilo delle personalità che hanno guidato la comunità padovana tra gli anni settanta e ottanta del Cinquecento e delineare la possibile rete di contatti e protettori tramite la quale i padri potrebbero aver deciso di affidare il progetto a Vincenzo Scamozzi. Alla luce della gerarchia di tipo orizzontale, rappresentativa e collegiale con la quale l’ordine si governa per quasi tutto il XVI secolo, la fondazione teatina padovana, oltre che centrale per la storia architettonica dell’ordine, rappresenta un caso studio esemplare, con tutti i problemi che ne conseguono. La comunità padovana, infatti, la cui chiesa è la prima in assoluto a essere ricostruita dalla congregazione, pur costituendo una casa strategica per la crescita dell’ordine continua a essere guidata, in modo più o meno diretto, da vicari e padri ben radicati nella comunità veneziana di San Nicolò da Tolentino. L’asse con la Dominante, dove i teatini erano presenti sin dal 1527 e che qui si è cercato di dipanare, implica dunque una moltiplicazione delle possibilità. Se è nota la prossimità, fisica ancor prima che spirituale, con la potente famiglia dei Corner di San Polo, provvista di numerosi prelati in Curia e senza dubbio determinante per la riuscita dell’impresa, tra i fedeli che frequentavano i padri veneziani figurano anche quei committenti e protettori di Andrea Palladio tra i quali il giovane Vincenzo Scamozzi si stava facendo strada.
La committenza teatina e la chiesa di San Gaetano a Padova: insediamento, spazio sacro e modelli architettonici
Marco Capponi
2023-01-01
Abstract
Il saggio vorrebbe mettere a fuoco le caratteristiche di una committenza plurima e articolata come quella dell’ordine dei chierici regolari teatini negli anni in cui i padri si insediano in via Altinate e si apprestano a ricostruire la chiesa dei Santi Simone e Giuda e la vicina casa. A questo scopo si è cercato di comprendere le peculiarità intrinseche alla congregazione, come la struttura di governo, usi e consuetudini, per poi tentare di tracciare un profilo delle personalità che hanno guidato la comunità padovana tra gli anni settanta e ottanta del Cinquecento e delineare la possibile rete di contatti e protettori tramite la quale i padri potrebbero aver deciso di affidare il progetto a Vincenzo Scamozzi. Alla luce della gerarchia di tipo orizzontale, rappresentativa e collegiale con la quale l’ordine si governa per quasi tutto il XVI secolo, la fondazione teatina padovana, oltre che centrale per la storia architettonica dell’ordine, rappresenta un caso studio esemplare, con tutti i problemi che ne conseguono. La comunità padovana, infatti, la cui chiesa è la prima in assoluto a essere ricostruita dalla congregazione, pur costituendo una casa strategica per la crescita dell’ordine continua a essere guidata, in modo più o meno diretto, da vicari e padri ben radicati nella comunità veneziana di San Nicolò da Tolentino. L’asse con la Dominante, dove i teatini erano presenti sin dal 1527 e che qui si è cercato di dipanare, implica dunque una moltiplicazione delle possibilità. Se è nota la prossimità, fisica ancor prima che spirituale, con la potente famiglia dei Corner di San Polo, provvista di numerosi prelati in Curia e senza dubbio determinante per la riuscita dell’impresa, tra i fedeli che frequentavano i padri veneziani figurano anche quei committenti e protettori di Andrea Palladio tra i quali il giovane Vincenzo Scamozzi si stava facendo strada.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Capponi_San Gaetano Padova LR 2023.pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione Editoriale
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
1.46 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.46 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.