Il volume è dedicato ad alcune case collettive realizzate da Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse nella capitale peruviana. All’interno di questo peculiare scenario tropicale, la coppia di architetti limegni ha realizzato diversi tipi di abitazioni, sviluppando, sistematicamente, un’idea di architettura domestica attenta ai valori ambientali e climatici locali, alla salvaguardia della privacy e dell’intimità familiare e all’invenzione di raffinate soluzioni spaziali. Questo lavoro può essere ricondotto a quattro tappe fondamentali. La prima tappa è quella delle cosiddette “casas de playa”, abitazioni unifamiliari di vacanza extraurbane disseminate nelle numerose baie presenti sulla desertica costa oceanica del Paese, prevalentemente a sud della capitale. La seconda tappa è quella delle case unifamiliari urbane quasi sempre insediate in quartieri del cosiddetto Cercado de Lima, la zona centrale della città peruviana. La terza tappa è quella delle “case andine”, ma posizionate ad alta quota all’interno del paesaggio montano della cordigliera. La quarta e ultima tappa, infine, riguarda i blocchi di abitazioni collettive oggetto di questo libro, realizzate all’interno del territorio metropolitano della capitale del Perù e legati allo sviluppo immobiliare sempre più intensivo e problematico di questa affascinante realtà urbana. Lasciandosi alle spalle la multiforme distesa urbana della capitale, è possibile spingersi a sudest, lungo la costa oceanica, attraverso il nastro continuo della Ruta Nacional PE-1S. Quest’ultima, da Lima in giù, rappresenta il tratto peruviano meridionale della più estesa Ruta Panamericana, la mitica strada che percorre tutta la costa pacifica del continente americano, dall’estremo nord fino alla Terra del Fuoco. Attraverso questa fondamentale infrastruttura litoranea, se non si vuole approfittare delle spiagge più popolari della cosiddetta Costa Verde, situate ai piedi della balza su cui è disposta la città di Lima, è possibile dirigersi verso una serie di esclusive località balneari distribuite a intervalli regolari sulla porzione di territorio che si estende a nord e a sud della capitale. Altre zone di villeggiatura esclusive simili a queste ultime ricadono anche nei distretti più esterni della grande conurbazione metropolitana di Lima, come il Distretto di San Bartolo, situato a circa sessanta chilometri a sudest dalla città. Questa relativa prossimità con il centro urbano, congestionato e sovrappopolato, rende luoghi come questo molto appetibili dal punto di vista immobiliare perché, oltre a consentire la tradizionale villeggiatura temporanea, si rendono disponibili per una stanzialità permanente grazie alla possibile pendolarità quotidiana casa-lavoro. In queste località, infatti, un fenomeno piuttosto recente è quello che vede alloggi costruiti verso la metà del secolo scorso e concepiti per una stanzialità temporanea trasformarsi, via via, in case abitate tutto l’anno. Sull’onda di questa nuova tendenza, proprio a San Bartolo, Barclay&Crousse costruiscono un grande complesso di abitazioni destinato ad un uso permanente che comprende 201 alloggi di tipologia mista tra cui 123 simplex, 27 duplex e 51 triplex. Rispetto a soluzioni di uso temporaneo, oltre alla prossimità con la spiaggia e alle attrezzature per il surf, uno sport molto popolare in queste zone, queste case forniscono ai residenti una serie di servizi aggiuntivi come supermercati, ristoranti, bar, piscine, sauna e palestra.

Case OR

Cacciatore, Francesco
2024-01-01

Abstract

Il volume è dedicato ad alcune case collettive realizzate da Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse nella capitale peruviana. All’interno di questo peculiare scenario tropicale, la coppia di architetti limegni ha realizzato diversi tipi di abitazioni, sviluppando, sistematicamente, un’idea di architettura domestica attenta ai valori ambientali e climatici locali, alla salvaguardia della privacy e dell’intimità familiare e all’invenzione di raffinate soluzioni spaziali. Questo lavoro può essere ricondotto a quattro tappe fondamentali. La prima tappa è quella delle cosiddette “casas de playa”, abitazioni unifamiliari di vacanza extraurbane disseminate nelle numerose baie presenti sulla desertica costa oceanica del Paese, prevalentemente a sud della capitale. La seconda tappa è quella delle case unifamiliari urbane quasi sempre insediate in quartieri del cosiddetto Cercado de Lima, la zona centrale della città peruviana. La terza tappa è quella delle “case andine”, ma posizionate ad alta quota all’interno del paesaggio montano della cordigliera. La quarta e ultima tappa, infine, riguarda i blocchi di abitazioni collettive oggetto di questo libro, realizzate all’interno del territorio metropolitano della capitale del Perù e legati allo sviluppo immobiliare sempre più intensivo e problematico di questa affascinante realtà urbana. Lasciandosi alle spalle la multiforme distesa urbana della capitale, è possibile spingersi a sudest, lungo la costa oceanica, attraverso il nastro continuo della Ruta Nacional PE-1S. Quest’ultima, da Lima in giù, rappresenta il tratto peruviano meridionale della più estesa Ruta Panamericana, la mitica strada che percorre tutta la costa pacifica del continente americano, dall’estremo nord fino alla Terra del Fuoco. Attraverso questa fondamentale infrastruttura litoranea, se non si vuole approfittare delle spiagge più popolari della cosiddetta Costa Verde, situate ai piedi della balza su cui è disposta la città di Lima, è possibile dirigersi verso una serie di esclusive località balneari distribuite a intervalli regolari sulla porzione di territorio che si estende a nord e a sud della capitale. Altre zone di villeggiatura esclusive simili a queste ultime ricadono anche nei distretti più esterni della grande conurbazione metropolitana di Lima, come il Distretto di San Bartolo, situato a circa sessanta chilometri a sudest dalla città. Questa relativa prossimità con il centro urbano, congestionato e sovrappopolato, rende luoghi come questo molto appetibili dal punto di vista immobiliare perché, oltre a consentire la tradizionale villeggiatura temporanea, si rendono disponibili per una stanzialità permanente grazie alla possibile pendolarità quotidiana casa-lavoro. In queste località, infatti, un fenomeno piuttosto recente è quello che vede alloggi costruiti verso la metà del secolo scorso e concepiti per una stanzialità temporanea trasformarsi, via via, in case abitate tutto l’anno. Sull’onda di questa nuova tendenza, proprio a San Bartolo, Barclay&Crousse costruiscono un grande complesso di abitazioni destinato ad un uso permanente che comprende 201 alloggi di tipologia mista tra cui 123 simplex, 27 duplex e 51 triplex. Rispetto a soluzioni di uso temporaneo, oltre alla prossimità con la spiaggia e alle attrezzature per il surf, uno sport molto popolare in queste zone, queste case forniscono ai residenti una serie di servizi aggiuntivi come supermercati, ristoranti, bar, piscine, sauna e palestra.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/355073
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