Terreno, Paesaggio Habitat. Tre modi della relazione tra presenza, corpo e virtuale.

This doctoral thesis, guided by the author's artistic practice, explores the evolution of conceptual dance in Europe, particularly from the mid-1990s onwards, through the lens of neo-materialist theories and the debate of dance and performance studies. The research examines how the choreographers Jérôme Bel, Xavier Le Roy and Cristina Kristal Rizzo have challenged traditional notions of representation, body, stage and choreographic writing. The research analyses their works and their pedagogical approaches, focusing on the concepts of presence, corporeality, virtuality, and the relationship between performer, space and audience. Finally, the thesis explores how these choreographic practices engage with broader ecological and ethical questions relating to movement, space and our relationship with the human and non-human agents active within it, culminating in an artistic output that includes the development of a pedagogical reflection and practice entitled ‘The Dance of the Background'; in a video that documents the unfolding of this activity entitled “Beloved at Dawn - the garden of Alba”, and a terminology toolkit derived from the analysis of this transmission activity.

Questa tesi di dottorato guidata dalla pratica artistica dell'autrice esplora l'evoluzione della danza concettuale in Europa, in particolare a partire dalla metà degli anni Novanta, attraverso la lente delle teorie neomaterialiste, e del dibattito proprio dei dance e performance studies. La ricerca esamina come i coreografi Jérôme Bel, Xavier Le Roy e Cristina Kristal Rizzo abbiano sfidato le nozioni tradizionali di rappresentazione, corpo, scena e scrittura coreografica. La ricerca analizza le loro opere e i loro approcci pedagogici, concentrandosi sui concetti di presenza, corporeità, virtualità, e sulla relazione tra performer, spazio e pubblico. Infine, la tesi esplora il modo in cui queste pratiche coreografiche si confrontano con questioni ecologiche ed etiche più ampie relative al movimento, allo spazio e al nostro rapporto con le agentività umane e non umane in esso attive, culminando in un ricaduto artistico che comprende lo sviluppo di una riflessione e di una pratica pedagogica intitolata 'La danza dello sfondo'; in un video che documenta lo svolgersi di tale attività intitolato “Beloved at Dawn - il giardino di Alba”, e uno strumentario terminologico derivato dall'analisi di tale attività di trasmissione.