Dal 1970 al 2017 l’estrazione globale di materiali è triplicata, accelerando il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. In un contesto di crescente scarsità di risorse e produzione incontrollata di rifiuti, si delinea quella che Armiero definisce “apocalisse dei rifiuti”: non un evento improvviso, ma un processo di degrado ambientale continuo. Il design può contrastare questa crisi promuovendo modelli circolari e nuove forme di percezione e gestione degli scarti, valorizzando materiali destinati a diventare rifiuti. Il progetto Material Exploratory studia i processi di riuso e riciclo nel territorio del Triveneto. La ricerca esplora pratiche virtuose nel design, nella moda, nell’architettura e nell’edilizia, individuando criticità come la mancanza di dati condivisi e le barriere normative, ma anche opportunità legate all’integrazione di materiali riciclati in filiere locali. In parallelo, sviluppa strumenti di interaction design per raccontare i materiali come entità in trasformazione, restituendo la loro “biografia” e connettendo aziende e territori. Attraverso realtà mista, AI generativa e data visualization, il progetto sviluppa narrazioni applicabili a piattaforme digitali, esposizioni e public engagement, favorendo flussi di risorse prima della loro classificazione come rifiuto. Riconoscere gli scarti come parte di un sistema ecologico complesso significa ridefinire i modelli di produzione e consumo. La narrazione e la promozione di buone pratiche diventano strumenti per costruire una cultura della circolarità, trasformando il design in un atto di resistenza e adattamento all’apocalisse dei rifiuti.

Evitando l’apocalisse: il design della narrazione per orientarsi e riorientarsi nell’era dei rifiuti

Pietro Costa;Michele De Chirico;Raffaella Fagnoni;Annapaola Vacanti
In corso di stampa

Abstract

Dal 1970 al 2017 l’estrazione globale di materiali è triplicata, accelerando il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. In un contesto di crescente scarsità di risorse e produzione incontrollata di rifiuti, si delinea quella che Armiero definisce “apocalisse dei rifiuti”: non un evento improvviso, ma un processo di degrado ambientale continuo. Il design può contrastare questa crisi promuovendo modelli circolari e nuove forme di percezione e gestione degli scarti, valorizzando materiali destinati a diventare rifiuti. Il progetto Material Exploratory studia i processi di riuso e riciclo nel territorio del Triveneto. La ricerca esplora pratiche virtuose nel design, nella moda, nell’architettura e nell’edilizia, individuando criticità come la mancanza di dati condivisi e le barriere normative, ma anche opportunità legate all’integrazione di materiali riciclati in filiere locali. In parallelo, sviluppa strumenti di interaction design per raccontare i materiali come entità in trasformazione, restituendo la loro “biografia” e connettendo aziende e territori. Attraverso realtà mista, AI generativa e data visualization, il progetto sviluppa narrazioni applicabili a piattaforme digitali, esposizioni e public engagement, favorendo flussi di risorse prima della loro classificazione come rifiuto. Riconoscere gli scarti come parte di un sistema ecologico complesso significa ridefinire i modelli di produzione e consumo. La narrazione e la promozione di buone pratiche diventano strumenti per costruire una cultura della circolarità, trasformando il design in un atto di resistenza e adattamento all’apocalisse dei rifiuti.
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