Gli obiettivi della ricerca riguardano la documentazione, l’analisi, lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale del teatro barocco italiano. Le tracce materiali e immateriali delle architetture, delle scenografie e delle macchine sceniche che hanno caratterizzato le origini e condizionato il successivo sviluppo del teatro pubblico sono i paradigmi di una nuova idea della scena dello spettacolo come immagine del mondo. I protagonisti di questa innovazione pionieristica e dirompente, descritti dalla letteratura nei termini di inventori di scene e macchine, ingegneri, maestri o pittori di scena, sono proprio coloro che hanno contribuito a costruire un modello di teatro dell’opera, detto “all’italiana”, offrendo un desiderabile modello di riferimento largamente esportato all’estero e ricevendo incarichi dalle più importanti corti europee del Seicento. Data la natura transdisciplinare della ricerca, che oltre alle competenze di docenti Iuav si avvale del contributo di studiosi ed esperti esterni – afferenti alle discipline delle Arti performative, del Design, del Disegno e dell’Informatica – i risultati si concentrano principalmente, ma non esclusivamente, sul patrimonio materiale e immateriale offerto dalla cultura del teatro barocco, la cui riattivazione interroga i modi adatti a documentare le pratiche effimere e gli spazi da queste attraversati. Il punto di partenza è metaforico, l’allegoria dello spettacolo del mondo e il tópos del “tutto il mondo è teatro”. In questo contesto il Disegno assume un ruolo preferenziale nel valorizzare – attraverso modelli digitali interattivi – un patrimonio iconografico spesso dislocato, da interpolare con fonti testuali che ci permettono di risalire alle originarie configurazioni spaziali dei luoghi, delle scene prospettiche e dei loro cinematismi attivati dall’ingegno profuso nella progettazione delle macchine sceniche.
Tutto il mondo è teatro
Massimiliano Ciammaichella
2025-01-01
Abstract
Gli obiettivi della ricerca riguardano la documentazione, l’analisi, lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale del teatro barocco italiano. Le tracce materiali e immateriali delle architetture, delle scenografie e delle macchine sceniche che hanno caratterizzato le origini e condizionato il successivo sviluppo del teatro pubblico sono i paradigmi di una nuova idea della scena dello spettacolo come immagine del mondo. I protagonisti di questa innovazione pionieristica e dirompente, descritti dalla letteratura nei termini di inventori di scene e macchine, ingegneri, maestri o pittori di scena, sono proprio coloro che hanno contribuito a costruire un modello di teatro dell’opera, detto “all’italiana”, offrendo un desiderabile modello di riferimento largamente esportato all’estero e ricevendo incarichi dalle più importanti corti europee del Seicento. Data la natura transdisciplinare della ricerca, che oltre alle competenze di docenti Iuav si avvale del contributo di studiosi ed esperti esterni – afferenti alle discipline delle Arti performative, del Design, del Disegno e dell’Informatica – i risultati si concentrano principalmente, ma non esclusivamente, sul patrimonio materiale e immateriale offerto dalla cultura del teatro barocco, la cui riattivazione interroga i modi adatti a documentare le pratiche effimere e gli spazi da queste attraversati. Il punto di partenza è metaforico, l’allegoria dello spettacolo del mondo e il tópos del “tutto il mondo è teatro”. In questo contesto il Disegno assume un ruolo preferenziale nel valorizzare – attraverso modelli digitali interattivi – un patrimonio iconografico spesso dislocato, da interpolare con fonti testuali che ci permettono di risalire alle originarie configurazioni spaziali dei luoghi, delle scene prospettiche e dei loro cinematismi attivati dall’ingegno profuso nella progettazione delle macchine sceniche.File | Dimensione | Formato | |
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